Sandra Zampa, Sottosegretario di Stato alla Salute, è interventuo durante la prima edizione di “Epocal – Expert Summit for Data Driven Precision Health, AI, Analytics & Clinical Decision Systems”, incontro promosso oggi da GE Healthcare, Roche Diagnostics ed Edwards Lifesciences, organizzato in collaborazione con The European House Ambrosetti, la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia per approfondire il tema della trasformazione digitale del Sistema sanitario nazionale, divenuta una priorità alla luce della crisi Covid-19 e dell’opportunità offerta dalle risorse del Recovery Fund.
“Il ruolo dell’innovazione è quello di rendere il Sistema sanitario più efficiente e la vita dei cittadini più semplice – esordisce Zampa -. Negli scorsi mesi con il Decreto rilancio abbiamo investito una consistente quantità di risorse che ha permesso una forte crescita dei fascicoli sanitari elettronici, fondamentali sia per il diritto dei cittadini di tenere sotto controllo le proprie informazioni, sia per mettere a disposizione del SSN una quantità enorme di dati. Ad esempio, se prima della pandemia avessimo avuto a disposizione il numero di pazienti affetti da diabete, particolarmente penalizzati dal Covid-19, avremmo potuto metterli in sicurezza, e questo vale per tutte le altre condizioni di fragilità”.
“Entro il mese di novembre – ha proseguito Zampa – avremo un prototipo di modello predittivo per la pianificazione dei prossimi 30 anni di vita del Paese: è evidente a tutti quanto possa essere utile disporre di uno scenario da qui a 30 anni, che consenta di pianificare le risorse nella programmazione e nella prevenzione. Abbiamo in corso anche un progetto relativo all’utilizzo dei big data attraverso l’intelligenza artificiale: abbiamo già il supercalcolatore Marconi e nel 2021 avremo il supercalcolatore Leonardo, tra i primi 5 super computer più potenti la mondo. Il Sistema sanitario deve fare uso di questi strumenti nel più largo modo possibile. Gli istituti di ricerca IRCCS lavorano a un progetto pluriennale finalizzato alla creazione di una piattaforma tecnologica nel campo dei big data applicati alla ricerca, che permetta la raccolta, l’analisi e la condivisione dei dati dei pazienti”.
“Dovrebbe farci molto riflettere – ha concluso il Sottosegretario – un dato che mi ha colpito moltissimo: il modello di servizio sanitario tedesco qualche tempo fa veniva considerato poco efficiente in termini costo-prestazioni, invece quello italiano era reputato molto efficiente in quanto nonostante i tagli subiti ha continuato a offrire prestazioni di grande qualità ai cittadini. Tuttavia il Covid ha messo in evidenza il contrario: in Germania i numerosi posti letto e medici hanno fatto la differenza.”