Inclusività è la parola d’ordine di questa partnership speciale. Fotografie stampate in rilievo per vedere e toccare la musica interpretata attraverso il movimento e la lingua dei segni. A due secoli dalla sua prima esecuzione, la Nona Sinfonia di Beethoven rivive per un pubblico completamente nuovo, grazie alla pioneristica tecnologia di Canon.
Il celebre brano eseguito per la prima volta a Vienna nel maggio 1824, torna dopo duecento anni nella capitale austriaca con “An die Freude“, mostra fotografica sperimentale e inclusiva, in programma fino al 17 marzo al WestLicht Museum for Photography. In linea con il suo impegno volto a rendere le arti più accessibili, Canon ha scelto di sostenere questa esposizione unica, che vede lo speciale coro “The White Hands Chorus Nippon” (WHCN) protagonista di un’interpretazione visiva di “An die Freude/Inno alla gioia“, tratto dalla Nona Sinfonia di Beethoven. Fondato dal Direttore artistico Erika Colon, il coro riunisce bambini con e senza disabilità fisiche. I componenti affetti da deficit uditivi esprimono suoni ed emozioni attraverso la lingua dei segni, il movimento e le espressioni facciali.
Canon PRISMAelevate XL per The White Hands Chorus Nippon
La fotografa professionista Mariko Tagashira, che accompagna The White Hands Chorus Nippon da diversi anni, ha ideato un modo originale per immortalare i gesti dei bambini come poetiche tracce di luce, utilizzando esposizioni lunghe. Per valorizzare questo lavoro, le foto dell’esibizione sono state sviluppate ed esposte per creare un’esperienza visibile e tattile di “An die Freude”.
Molte immagini in mostra sono stampate in rilievo utilizzando la tecnologia Canon PRISMAelevate XL e le stampanti della serie Arizona. Il principio di questo tipo di stampa si basa sulla sovrapposizione di molteplici strati di inchiostro e il risultato è un’esperienza multisensoriale che evoca nei visitatori, anche ipovedenti, una vivida rappresentazione mentale delle opere. Inoltre, per comprendere al meglio la storia dietro alla musica, le spiegazioni delle foto sono stampate in braille. Prosegue, quindi, l’impegno di Canon per rendere la cultura sempre più inclusiva attraverso la tecnologia, impiegata per offrire alle persone con disabilità nuovi modi di vivere l’arte senza barriere.
Dichiarazioni
“L’arte dovrebbe essere accessibile a tutti: la musica e la fotografia, all’interno di questa esposizione, sono alla base di questo concetto”, dichiara Dirk Brouns, Vice President Large Format Systems di Canon Production Printing. “Siamo orgogliosi di utilizzare la nostra tecnologia di imaging e printing per consentire a chiunque di vivere le forti emozioni e le storie raccontate dal White Hands Chorus attraverso la fotografia di Mariko Tagashira. Le nostre soluzioni di stampa in rilievo creano un’esperienza sensoriale alternativa, che speriamo possa rendere la mostra realmente accessibile, interattiva e coinvolgente”.