Coinvolgimento, condivisione, partecipazione: ecco in un climax ascendente le direzioni da prendere per far fronte alle nuove esigenze socio-sanitarie e rinnovare il sistema salute, garantendo maggiore equità. È quanto emerso durante il convegno su iniziativa del senatore Antonio Guidi, membro della commissione Affari sociali e Sanità, intitolato “Un SSN universale, equo e garantito. L’innovazione terapeutica un diritto per tutti: come garantirlo”, tenutosi il 20 e il 21 settembre nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.
Nelle due dense giornate, la dicotomia fra innovazione e sostenibilità ha rappresentato la prospettiva principale di riflessione, dalla quale si sono dipanati gli interventi dei tecnici e dei politici presenti. Il sistema salute – questa la considerazione condivisa – deve guardare al futuro puntando sulla prevenzione, sull’innovazione e sulla professionalità dei lavoratori, senza dimenticare, ai fini della buona riuscita dei processi decisionali, da una parte, la centralità del paziente e, dall’altra, l’approfondirsi della rete di dialogo e operatività fra Governo e Regioni.
La due giorni dedicata al SSN ha visto un ricco parterre di esponenti delle istituzioni e del settore salute, con l’obiettivo di redigere un documento condiviso di proposte progettuali.
A far gli onori di casa il senatore Guidi, già ministro alla Famiglia, politico e medico neuropsichiatra di lungo corso. Con la spinta propulsiva del comitato scientifico composto da Fausto Bartolini, direttore della Farmaceutica della Asl Umbria 2, Arturo Cavaliere, presidente SIFO, e Francesco Saverio Mennini, presidente SIHTA, sono intervenuti, fra gli altri, il sottosegretario di Stato alla Salute Marcello Gemmato, il commissario straordinario dell’Istituto superiore di Sanità Rocco Bellantone, il presidente della commissione Affari sociali del Senato Francesco Zaffini, il senatore Guido Liris, membro della commissione Bilancio, esponenti regionali per le politiche economico-sanitarie delle regioni Umbria, Emilia-Romagna, Campania, Marche, Toscana, Abruzzo, Basilicata, monsignor Vincenzo Paglia, presidente dell’Accademia per la vita, il dottor Giorgio Palù, presidente AIFA, il dottor Domenico Mantoan, direttore generale Agenas, la dottoressa Angela Adduce, ispettrice generale capo per la spesa sociale della Ragioneria generale dello Stato. Hanno moderato le giornaliste Lucia Conti ed Ester Maragò.
Il senatore Antonio Guidi ha affermato: “La medicina che cura davvero è la partecipazione. La roadmap del SSN contemporaneo deve partire dal mettere al centro i pazienti e costruire attorno reti concentriche di professionisti sanitari, adottando come bandiere la sostenibilità sociale, l’innovazione terapeutica e la prossimità delle cure. Mai come oggi, è necessario approfittare degli errori e delle conoscenze apprese durante la pandemia per rinnovare il nostro SSN. Ribadisco, però, che la medicina che cura davvero è la partecipazione: dare la possibilità a tutti di dire la propria e di rendersi parte integrante del processo decisionale. È nell’equità di accesso all’espressione, prima ancora dei servizi, l’elemento fondante e di verifica della democrazia”.
I membri del comitato scientifico – dottor Bartolini, Mennini e Cavaliere – hanno dichiarato: “Dalle giornate di dibattito e tavole rotonde sono emersi alcuni improrogabili impegni per rendere il rinnovamento del sistema sanitario effettivo. Maggiore impegno, maggiore condivisione, maggiore coinvolgimento. A partire dai pazienti-cittadini che devono essere maggiormente educati e informati, occorre dare nuova linfa alla rete fra tecnici e istituzioni. I tecnici sono chiamati a dare risposte in grado di razionalizzare tutta la filiera ospedaliera e farmaceutica, a elaborare proposte e soppesarne la praticabilità. Le istituzioni sono chiamate a coordinare e diffondere le idee in maniera omogenea ed efficace. Un unico obiettivo: soddisfare e garantire le esigenze delle persone fisiche”.