Da una collaborazione con IIT, l’Istituto Italiano di Tecnologia, e Kenosistec, azienda specializzata in tecnologie per rivestimenti, nasce Bio-K, un film trasparente in grado di conferire a qualsiasi superficie delle proprietà antibatteriche e antivirali.
Il rivestimento, depositato tramite la tecnologia sputtering PVD Hi.P.Po, è stato testato presso il dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano (secondo la normativa ISO 22196) contro batteri patogeni quali Escherichia coli e Staphylococcus aureus e virus come il SARS-CoV-2, responsabile del COVID-19, qualificandosi come antibatterico ed antivirale. Inoltre, il Bio-K si è dimostrato perfettamente biocompatibile con le cellule umane.
Il contagio da superficie infette, come vetri, maniglie delle porte, è, infatti, tra le cause del propagarsi di malattie, in caso non solo di virus influenzali, ma anche di batteri patogeni come lo Staphylococcus aureus e Escherichia coli. In aggiunta, come se non bastasse, secondo una ricerca condotta da Human Highway per Assosalute, è attesa anche in Italia la cosiddetta twindemia, un’epidemia gemellare che combina Covid e influenza stagionale che rischia di far arrivare i casi di influenza in Italia a sei o sette milioni.
Un problema, quest’ultimo, che ha portato alcune aziende a lanciare brevetti per aumentare la sicurezza delle superfici.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Mauro Margherita, CEO di Kenosistec: «Chiunque tra noi si sposti con mezzi pubblici o entri in ufficio, quando tocca delle superfici, inesorabilmente entra in contatto con dei germi più o meno pericolosi. Immaginate perciò il vantaggio di superfici che distruggono autonomamente batteri e virus dopo poco tempo dal contatto, senza alcuna pulizia esterna, preservando certe caratteristiche come la trasparenza – fondamentale per esempio in pareti divisorie, finestre etc. – o la conduttanza, fondamentale ad esempio nei filtri per l’aria e le mascherine».
Come funziona Bio-K
Come spiegato da Fabio Di Fonzo, ricercatore del Center for Nano Science and Technology@PoliMi dell’Istituto Italiano di Tecnologia, co-inventore e coordinatore della ricerca: «Il cuore dell’invenzione sono delle nanoparticelle a base di un composto di argento ingegnerizzate in modo da essere trasparenti ed altamente attive quando in contatto con acqua. In questo caso, infatti, liberano contemporaneamente specie reattive dell’ossigeno, che rompono l’involucro esterno di virus e batteri, e ioni Ag+, che interferiscono con i loro meccanismi vitali, bloccandoli. A differenza di altre soluzioni a base di argento e rame, il nano-rivestimento da noi sviluppato è perfettamente biocompatibile con le cellule umane, trasparente e resistente all’abrasione, grazie ad una speciale matrice incapsulante e alla tecnica di deposizione utilizzata».
Come concluso da Di Fonzo: «Kenosistec ha creduto nel nostro nano-rivestimento anti-COVID, ideato nel 2020 in piena pandemia, supportandone lo sviluppo sin dalle fasi iniziali. Grazie a questa stretta collaborazione in soli due anni siamo passati dall’idea alla piena industrializzazione. Diminuendo la possibilità di contagio per contatto di superfici ed aumentando la sicurezza di mascherine ed indumenti sanitari, speriamo che il nostro lavoro possa contribuire a contenere l’attuale pandemia e a prevenirne di future».