La maggior parte delle persone utilizza lo smartphone per fare ricerche su internet, per consultare i social network o per i giochi online. Qualcuno ne sfrutta le funzionalità per studiare e lavorare. Ma le potenzialità di questi dispositivi sono davvero infinite, e in molti casi sono capaci di semplificare notevolmente la vita dei disabili. Scopriamo insieme in che modo ci riescono.
Smartphone e disabili: un grande aiuto
Gli smartphone sono dispositivi con potenzialità infinite. Quelli più moderni al loro interno montano tecnologie impensabili persino per i computer di pochi anni fa. Ma le applicazioni permettono di ampliarne continuamente le funzionalità, anche a favore dei disabili. Ad esempio, Tap To Talk è un’app che permette alle persone che non possono parlare, di comunicare toccando lo schermo del tablet o dello smartphone.
Cliccando sul simbolo corrispondente che si presenta sul display, l’applicazione è in grado di parlare per conto dell’utente. Inutile sottolineare come la fondamentale importanza di abbattere una barriera comunicativa. Un’altra applicazione che si rivolge alle persone con disabilità è Miracle Modus, pensata per coloro che soffrono di disturbo dello spettro autistico DSA.
In questo caso l’app è una sorta di fonte di campane morbide e arcobaleni ipnotici che aiutano i soggetti ad attenuare il sovraccarico sensoriale. Tra l’altro in questo caso si tratta di un software totalmente gratuito, creato con il nobile intento della donazione, disponibile sia per sistemi operativi Android che iOS.
Controllare lo smartphone attraverso il riconoscimento facciale
Un’altra app che nonostante sia ancora in uno stato embrionale promette molto bene è Camera Switches. In realtà si tratta di una funzionalità goà integrata a partire dalla quarta versione beta di Android 12, che permette di interagire con lo smartphone senza utilizzare il touch screen. Attraverso Switch Access è possibile collegare un apparecchio esterno via Bluetooth o USB che consente di scorrere, digitare e selezionare elementi.
Tutto questo semplicemente grazie al riconoscimento facciale. Al momento i gesti possibili sono ancora limitati, perché come detto lo sviluppo è ancora in una prima fase. Ma per comprendere meglio l’importanza del software, basti pensare a una persona costretta sulla sedia a rotelle che accede al pannello delle notifiche semplicemente muovendo la bocca, o magari con il sollevamento delle sopracciglia.