Ottimizzare l’accesso alle terapie, facilitare il contatto tra medico e paziente, investire in un percorso di cura efficiente e continuativo, diminuendo i costi per i provider, e supportare gli operatori sanitari nel percorso di assistenza. Sono questi i traguardi che Siemens Healthineers prospetta per il futuro della sanità italiana grazie all’utilizzo di tecnologie digitali avanzate, presentati oggi in occasione della tavola rotonda “Quale futuro per l’oncologia? Le innovazioni per la diagnosi e la cura dei tumori nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, tenutasi nel contesto dell’evento “Innovazione e digitalizzazione in sanità” presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, alla presenza di esponenti del Ministero della Salute, delle Commissioni Sanità e Affari Sociali, di operatori sanitari e associazioni del territorio.
Per Siemens Healthineers, la rivoluzione digitale in sanità va sostenuta sin d’ora con investimenti adeguati nella direzione della creazione di piattaforme tecnologiche e competenze che rendano l’accesso alle terapie più equo e consentano di estendere la cura al di fuori delle strutture sanitarie. Un percorso che va attivato con urgenza, attraverso un utilizzo oculato delle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’impatto delle malattie oncologiche è elevato e sempre più rilevante sia in termini epidemiologici che farmaco-economici: si stima che nel 2040, a livello globale, si registreranno oltre 30 milioni di casi di cancro. Inoltre, il divario nelle cure sta crescendo più velocemente della capacità di sviluppare soluzioni per affrontare i bisogni dei pazienti: oggi, dalla diagnosi dell’organo affetto al suo trattamento, le innovazioni che arrivano sul mercato sono fino a 10 volte superiori in termini di qualità e produttività. Inoltre, mentre le cure migliorano, i pazienti fortunatamente vivono più a lungo e hanno sempre più necessità di essere assistiti da vicino, in modo agevole, ma la disponibilità di risorse e professionisti non è adeguata.
Lo sviluppo di infrastrutture informatiche, da solo, non è sufficiente a raggiungere questi traguardi: se il primo lockdown a Vienna ha portato ad un incremento della percentuale di televisite fino al 90%, senza problemi alle infrastrutture tecnologiche, a seguito dei due mesi più critici dell’emergenza l’utilizzo di servizi di telemedicina è diminuito del 25%. L’infrastruttura informatica è quindi necessaria, ma non sufficiente per la sanità digitale.
Serve, invece, la costruzione di un un sistema sanitario di apprendimento, una cultura dell’innovazione, attraverso l’introduzione progressiva di soluzioni digitali nella quotidianità degli HCP e la formazione continua. Ne è un esempio la Svizzera, dove la “digital health” è stata introdotta nel percorso formativo degli infermieri, conducendo ad un incremento del 40% dell’impiego della telemedicina.
Continuum di cura e supporto professionale, dunque, le priorità a cui Siemens Healthineers sta lavorando insieme a Varian, un gigante della radioterapia acquisito nel 2021, che da 70 anni sviluppa e fornisce tecnologie e sistemi innovativi per cura del cancro intervenendo dalla diagnostica fino al trattamento dei malati oncologici.
“Le infrastrutture necessarie esistono già, vanno solo potenziate e gestite in maniera intelligente, e il PNRR è un’occasione che non possiamo farci sfuggire. Il rischio è che l’implementazione delle tecnologie non tenga il passo con la loro stessa evoluzione, per trovarci con sistemi obsoleti prima ancora di vederli attivati” ha dichiarato Carlo Sacchi, Head of Strategic Sales and Enterprise Services, Siemens Healthineers. “Nella nostra strategia globale, la “New Ambition”, ci poniamo l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la nostra leadership in oncologia espandendo il percorso diagnostico e terapeutico della malattia entro il 2025”.
Per i pazienti, una gestione ottimizzata dell’assistenza e del trattamento terapeutico si traduce nell’utilizzo di applicazioni in grado di tenere in contatto costante i radioterapisti con i pazienti, monitorare i sintomi, i dolori post-trattamento, in ogni luogo. Il tutto, inoltre, garantendo la massima
sicurezza dei dati sanitari. Per gli operatori, le tecnologie diagnostiche che dispongono di soluzioni di intelligenza artificiale permettono, ad esempio, di contornare l’organo da trattare in pochi minuti, e non in ore, e potenziare le decisioni cliniche sfruttando insight strategici dai dati per formulare previsioni e diagnosi in pochissimo tempo.
Per Siemens Healthineers, la digitalizzazione della sanità italiana non può prescindere dalla costruzione di ecosistemi di partner che includano istituzioni, provider sanitari, strutture ospedaliere e associazioni di ricerca e di pazienti, che contribuiscano a rimuovere gli ostacoli burocratici, organizzativi e assistenziali alla richiesta di cure, dando un accesso sicuro e virtuale ai servizi e riducendone i costi.