Istituire il Tavolo di lavoro permanente per la Sanità Digitale guidato dal Ministero della Salute, sul modello di quanto realizzato in altri paesi europei, che coinvolga le rappresentanze dei professionisti della salute, i pazienti, le istituzioni e gli operatori privati, come ad esempio i fornitori di servizi tecnologici. Un impegno condiviso per contribuire a rendere più efficiente il sistema sanitario italiano, migliorare il lavoro quotidiano dei medici e semplificare l’accesso alla sanità per i cittadini.
È l’appello lanciato da Nicola Brandolese, CEO di Doctolib Italia, nel corso dell’incontro “Una sanità equa, trasparente e facile” che si è svolto il 30 novembre a Roma alla presenza di esponenti istituzionali, rappresentanti delle professioni e associazioni di cittadini. L’evento, organizzato da Formiche in collaborazione con Doctolib, ha voluto avviare una riflessione sul ruolo dei servizi digitali in sanità con l’obiettivo di promuovere un confronto sull’attuale assetto del Servizio Sanitario Nazionale, capace, attraverso questi strumenti, di rafforzare l’assistenza di prossimità, rispondendo ai bisogni del cittadino-paziente e alle necessità dei professionisti della salute per un modello inclusivo e sostenibile.
“Dobbiamo lavorare tutti insieme per superare le frammentazioni e rendere la digitalizzazione del nostro SSN un processo unitario, sicuro e realmente compatibile con le esigenze di salute dei cittadini” – ha dichiarato Brandolese – “con l’obiettivo di ridurre le diseguaglianze territoriali, migliorare la comunicazione tra ospedale e territorio, snellire le liste di attesa e rendere più accessibile la medicina di prossimità, sempre vigilando su sicurezza e qualità dei servizi”. Auspicando soluzioni simili anche per il nostro Paese, Brandolese ha portato l’esempio di Ségur du numérique en santé – progetto del governo francese per favorire la condivisione fluida e sicura di dati sanitari tra professionisti e utenti al fine di efficientare i percorsi di cura – evidenziando come la collaborazione tra enti pubblici, Stato e il know-how tecnologico degli attori privati abbia favorito la creazione di un ecosistema digitale a beneficio di cittadini.
Uno sforzo sinergico verso una maggiore digitalizzazione è richiesta anche dai nostri connazionali, come rilevato dall’indagine “L’opinione di cittadini e medici sull’utilizzo di soluzioni digitali in sanità” condotta da Quorum/YouTrend per Doctolib e presentata nel corso dell’incontro. “Dalla survey è emerso che per un’ampia fetta dei pazienti intervistati la sanità è il settore sul quale è più importante investire anche e soprattutto dopo la pandemia” – ha spiegato Lorenzo Pregliasco, co-fondatore di Quorum. “In particolare, il 60% dei cittadini è favorevole ad ampliare l’utilizzo di strumenti digitali per gestire la propria vita sanitaria e il 73% del personale medico ritiene che una maggiore digitalizzazione aiuterebbe l’esercizio della professione e sia fondamentale per lavorare al meglio”.
Ad esporre il punto di vista dei medici di famiglia è stato Nicola Calabrese, Vice Segretario Generale della FIMMG, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale. “Oggi i carichi di lavoro dei medici di famiglia sono diventati insostenibili” – ha dichiarato Calabrese, esprimendo la situazione di difficoltà che vive la categoria. “Vanno rivisti i processi assistenziali e, in quest’ottica, il digitale può senz’altro rappresentare una grande opportunità per l’attuale sistema salute. Telemedicina e integrazione con i sistemi regionali sono obiettivi importanti e, per raggiungerli, è fondamentale la collaborazione tra pubblico e privato che tenga conto delle esigenze professionali dei medici”.
Concorde sulla potenzialità della co-progettazione tra attori pubblici e privati anche Mariolina Castellone, Vice Presidente del Senato che, citando l’esistenza di soluzioni digitali efficaci già sviluppate da privati, ha sottolineato come “Una buona governance della sanità deve essere supportata da una digitalizzazione sempre più sostenuta ma anche più accessibile e definita. Sappiamo che in alcuni ambiti i privati rendono già disponibili soluzioni digitali efficaci. Si tratta quindi di integrare nel processo di digitalizzazione competenze già acquisite, risparmiando risorse e raggiungendo gli obiettivi in tempi più rapidi, facendo tesoro di professionalità avanzate già presenti sul territorio”.
L’importanza del coordinamento nella progettazione di soluzioni digitali e la costituzione di un Tavolo permanente che sia però tecnico-scientifico e composto da “persone competenti sul tema della sanità digitale” emerge dall’intervento di Francesco Gabbrielli, Direttore del Centro Nazionale Telemedicina e Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha inoltre spiegato la crucialità nel costruire soluzioni partendo dal coinvolgimento diretto di professionisti della salute insieme alle associazioni dei pazienti, rendendo strutturale anche la co-progettazione con le imprese, nell’ottica di ammodernare il rapporto collaborativo pubblico-privato per il settore digitale sanitario. Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva ha poi sottolineato l’esigenza di un impegno comune e costante nell’utilizzare l’innovazione digitale a beneficio dei pazienti e dei cittadini evidenziando come “lo sforzo di andare in questa direzione sia davvero fondamentale e richieda un’alleanza intersettoriale per mettere in campo, progettare e infine praticare queste soluzioni”.
Soluzioni che devono prima di tutto garantire una semplificazione della complessità del sistema sanitario, come sottolinea l’Onorevole Nico Stumpo che ha evidenziato come “In Italia, dove le norme arrivano dopo che la società è già andata avanti, la digitalizzazione è una necessità per migliorare la vita delle persone, a partire dal rapporto tra medico di base e cittadini.
In conclusione dell’evento, il videomessaggio dell’Onorevole Elena Bonetti che ha sottolineato la necessità di “un piano strategico che abbia una regia nazionale, che sappia applicarsi nella territorialità in modo puntuale, che sappia portare l’innovazione e incentivare i processi innovativi nell’ambito delle strutture ospedaliere e delle strutture socio-sanitarie e che promuova anche lo sviluppo di nuove competenze”. Il Senatore Francesco Silvestro ha poi condiviso in un messaggio l’importanza di poter immaginare una ”Sanità caratterizzata da un ecosistema digitale unitario e pienamente compatibile da Nord a Sud” il cui punto di partenza è la costruzione di un tavolo permanente sulla salute digitale, nel quale pubblico, fornitori di soluzioni digitali, rappresentanze delle professioni e associazioni dei pazienti possano avere un costante confronto sulle soluzioni da adottare, definendo standard e prevenendo eventuali problemi di sistema.