Seppure non ancora alle nostre spalle, sono indiscutibili i passi avanti fatti per fare fronte alla pandemia. Ciò è stato possibile grazie alla capacità dell’industria farmaceutica di confrontarsi e dialogare con i governi e le agenzie mondiali e di predisporre vaccini efficaci, registrarli, industrializzarne la produzione in modo da vaccinare miliardi di persone nel mondo, cogliendo una sfida fino a pochi mesi fa inimmaginabile. Questa esperienza non deve andare perduta ma, nello specifico italiano, deve costituire la riprova che l’industria farmaceutica è un asset strategico da cui dipende la ricchezza e la crescita del Paese. Non si devono perdere le opportunità che il PNRR offre al Sistema Italia, con i progetti ad esso correlati accelerando il confronto con gli attori pubblici e privati affinché si sviluppi un hub lungo la filiera con dimensione europea in grado di competere con Stati Uniti, Cina e India, che hanno già implementato un piano di investimenti estremamente strutturato. È fondamentale, oltre che strategico, fare dell’Italia un Paese attrattivo per le imprese straniere, favorevole ad investimenti a lungo termine, grazie a strumenti adatti e flessibili. Strumenti come i contratti di sviluppo e gli accordi per l’innovazione possono esserlo, ma è importante che siano utilizzabili in modo chiaro e semplice e che vengano finanziati periodicamente e con una capienza adeguata.
È questo l’auspicio condiviso dai relatori intervenuti al convegno “Il valore del comparto farmaceutico nell’evoluzione del SSN: opportunità e prospettive future”, promosso da AICEO (Associazione italiana CEO), tenutosi a Milano.
La Presidente di AICEO e CEO di Allianz Partners Paola Corna Pellegrini, ha sottolineato che l’associazione ha inteso sostenere questo straordinario momento di ripresa del nostro Paese, costituendo 6 tavoli di lavoro, uno dei quali dedicato a Salute e Sanità con l’obiettivo di disegnare un nuovo modello sostenibile per il Sistema Sanitario Nazionale (SDG 3). AICEO intende coinvolgere stakeholder privati e pubblici dell’ecosistema salute nella progettazione di un nuovo modello sostenibile per il Sistema Sanitario Nazionale, che possa contribuire a implementare soluzioni che consentano al tempo stesso di gestire le emergenze dettate dalle pandemie e di garantire l’accesso alle cure migliori a tutti i cittadini.
Secondo il Presidente e Amministratore delegato di Sanofi Marcello Cattani, cui fa capo la responsabilità del Tavolo sulla salute, “La crisi sanitaria ha evidenziato quanto l’industria della salute sia strategica, non solo per il nostro Paese, ma per tutta l’Unione Europea, e per questo richiede – oggi più che mai – una strategia chiara, fondata su una solida partnership tra pubblico e privato, e capace di attrarre maggiori investimenti. Una grande opportunità di sviluppo in questa direzione è rappresentata dal PNRR e dai progetti ad esso correlati. Gli accordi per l’innovazione e la call IPCEI HEALTH – tra le priorità su cui il governo si sta ora attivando –, sono strumenti chiave per lo sviluppo del nostro Paese e per guadagnare un ruolo di leadership in Europa, in questo settore così strategico”.
Secondo Enrica Giorgetti, Direttore Generale di Farmindustria “L’industria farmaceutica in Italia si conferma un’eccellenza europea. E i numeri lo dimostrano: 34 miliardi di valore della produzione nel 2020 (ai primi posti con Francia e Germania), una crescita del 74% dell’export nell’ultimo quinquennio, 3 miliardi di investimenti tra Ricerca e Produzione. Dietro queste realtà ci sono tante imprese, a capitale italiano ed internazionale, una filiera fondamentale, collaborazioni con centri di ricerca e di cura all’avanguardia, know-how e livelli di professionalità trainanti per la comunità, un partenariato pubblico-privato che deve essere costantemente alimentato. Un patrimonio che va potenziato con finanziamenti adeguati e regole chiare, oltre che con l’efficienza e la competenza della pubblica amministrazione. Credo che l’esperienza del Covid abbia fatto maturare in Italia e nella classe politica la consapevolezza che l’industria farmaceutica e delle scienze della vita per un Paese avanzato rappresenta un asset fondamentale per la salute e la crescita”.
Unanime il convincimento secondo il quale l’innovazione in questo settore deve progredire di pari passo con il superamento di pregiudizi ideologici, primo tra tutti quello secondo cui quella sanitaria sia una spesa riducibile. “L’efficacia di un nuovo farmaco non deve essere valutata solo in base al suo prezzo. Occorre considerare il Valore, in termini economici, che si genera in termini di miglioramento della salute di un paziente che riesce anche a ridurre il suo accesso alle strutture ospedaliere, che riduce la sua disabilità, che vive più a lungo e, soprattutto, che non graverà sul sistema previdenziale e sociale (un costo stimato in 30 miliardi di euro all’anno per l’Inps) bensì incrementerà la sua produttività generando ulteriore ricchezza con il suo lavoro (impatto sul PIL). Tutto questo richiede un cambio di mentalità e di approccio” ha ricordato Francesco Mennini, Professore di Economia Sanitaria e Direttore EEHTA-CEIS all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
In questo contesto un ruolo centrale sarà svolto dall’innovazione tecnologica, verso la cui adozione anche in sanità, insiste il PNRR. “Per la medicina post Covid si è aperta una nuova fase della sua crescita. In questo senso la telemedicina costituisce una grande sfida per tutti i protagonisti della filiera della salute. Si stanno mettendo a punto piani per omologare le prestazioni fornite nelle 20 regioni italiane, ma anche un sistema per misurarne l’efficacia e definire una tariffazione adeguata” ha ricordato Francesco Gabbrielli, Direttore Centro nazionale per la telemedicina dell’ISS.
Infine, per Giovanni Tria, Consigliere del Ministro per lo Sviluppo Economico le risorse del PNRR “debbono sostenere progetti che permettano di ricollocare il Paese nell’eccellenza della filiera della sanità internazionale, potendo attrarre molti investimenti previsti nel settore in questa fase post pandemica. L’importanza dell’industria farmaceutica è cresciuta e il Governo sosterrà i progetti che permettano di raggiungere un’autosufficienza e non dipendenza da altri mercati mondiali per l’approvvigionamento non solo di tecnologie ma anche di cure”.