L’intelligenza artificiale e l’automazione renderanno la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) più accessibile e sicura. Queste le conclusioni del dibattito che si è tenuto durante il 5° Congresso Internazionale EBART 2024 organizzato dal Gruppo Eugin.
L’embriologo Nuno Costa Borges, relatore alla sessione “Frontiers of tomorrow”, afferma che “Grazie all’automazione è possibile replicare o migliorare le operazioni di laboratorio, contribuendo a una maggiore precisione dei risultati, a una maggiore sicurezza nei trattamenti e a una migliore accessibilità ai trattamenti per tutti coloro che ne hanno bisogno”. Secondo Borges “Con il miglioramento dei processi, avremo l’opportunità di sviluppare nuove tecnologie che ci permetteranno di affrontare anche i casi più complessi, che non possiamo ancora trattare con le tecniche convenzionali disponibili oggi “.
Un importante studio2, condotto da Borges e colleghi, ha analizzato l’utilizzo di un robot, denominato “ICSIA”, per svolgere in maniera automatizzata l’iniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi, procedura denominata appunto “ICSI”. L’iniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi è una procedura di laboratorio attualmente condotta nei centri di PMA manualmente da embriologi esperti e richiede abilità tecnica e di micromanipolazione. Per queste ragioni, i tassi di successo della PMA possono variare sensibilmente, in base all’esperienza dell’operatore. Per questo motivo è stato sviluppato ICSIA, un robot che può effettuare un controllo automatizzato delle fasi critiche della procedura. Con ICSIA, l’intervento manuale degli operatori è necessario solo per immobilizzare e recuperare gli spermatozoi con un gamepad joystick per poi rilasciarli, anche senza che gli operatori abbiano competenze di micromanipolazione. Durante i test, il robot è stato utilizzato da ingegneri privi di esperienza nella micromanipolazione. I risultati ottenuti rientrano negli indicatori chiave di prestazione stabiliti per la tecnica ICSI convenzionale manuale.
“In Eugin investiamo costantemente per adottare le soluzioni più avanzate e performanti, incrementare le nostre conoscenze e l’accuratezza delle terapie. Il nostro sforzo non è però rivolto all’adozione di nuove tecnologie tout court, ma all’adozione delle stesse per rispondere sempre meglio e in maniera personalizzata alle specifiche esigenze delle coppie che si rivolgono a noi” afferma Mario Mignini Renzini, specialista in ginecologia e ostetricia e Professore di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca e Referente medico per gli aspetti clinici dei centri Eugin in Italia (nella foto).