In occasione della seconda giornata di lavori della Winter School 2023, l’evento annuale di Motore Sanità che si è tenuto di recente a Pollenzo, frazione del comune di Bra in provincia di Cuneo, gli esperti sono tornati a interrogarsi sulle piattaforme interoperabili e sul futuro della sanità italiana nel suo complesso.
All’interno di uno scenario di profonda trasformazione, che si appresta a coinvolgere il sistema sanitario pubblico grazie all’implementazione e all’innovazione dei servizi attraverso la sanità digitale, Walter Locatelli, Direzione Scientifica Motore Sanità, si è chiesto quale futuro ci attente, mentre Francesco Gabbrielli, Direttore Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali, ISS, si è detto convinto che «L’evoluzione digitale soffre l’ansia dei tempi che incombono per realizzare la rivoluzione tecnologica».
Ancora secondo Gabbrielli: «Non possiamo improvvisare ma progettare e programmare per rispondere alla necessità di digitalizzare la sanità nel nostro Paese. Il concetto di fondo delle piattaforme interoperabili è mettere tutti insieme dei dati per poterli utilizzare per tante ricerche contemporaneamente e per più ricerche, quindi riutilizzare lo stesso dato per tante ricerche. Questo è un elemento di innovazione concettuale. Ovviamente ci sono dati di real world, quindi devono essere gestiti seguendo un aggiornamento normativo che sappia stare al passo coi tempi».
Come aggiunto da Alessandra Poggiani, Director of Administration Human Technopole: «Ai fini della programmazione dell’intero sistema sanitario devono essere messi a frutto gli investimenti considerando non solo l’aspetto tecnologico, ma quello organizzativo e della formazione per garantire una sanità migliore».
Perché, come sostenuto da Luciano Flor, già Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione del Veneto: «Non riusciamo a decollare laddove altri sono già riusciti, e questa deve essere la nuova sfida per non rallentare lo sviluppo e la svolta tecnologica e superare questo gap culturale. Bisogna chiudere la forbice tra il possibile e il reale».