“Oftalmologia, ottica e optometria: quale futuro con le nuove tecnologie” è stato il tema dell’appuntamento organizzato da Fabiano Gruppo Editore – lo stesso di b2eyes ed EyeSee – inserito nel programma fieristico della mostra MIDO Milano Eyewear Show, presso l’Auditorium del Centro Congressi di Fiera Milano – Rho.
La tavola rotonda inaugurata alla presenza del Viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo e del Viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini raccoglie alcuni tra i principali esponenti dell’industria e della scienza medica che ruotano attorno alla visione: il settore che, forse più di qualsiasi altro, vede l’incontro tra salute e Made in Italy.
Obiettivo dell’evento è stato quello di affrontare tematiche importanti come l’utilizzo efficace delle nuove tecnologie in una visione futura nel rispetto dei ruoli fra le due principali categorie che operano nel settore della vista: il professionista ottico e la classe medica. Un’occasione per comprendere come le nuove tecnologie influenzeranno i diversi settori e livelli professionali che ruotano attorno alla visione.
Il mondo dell’occhialeria è uno dei protagonisti dell’incontro: un settore che ha profonde implicazioni per lo sviluppo economico e industriale del Paese.
Secondo i dati dell’Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici (ANFAO), il preconsuntivo 2022 vede la produzione dell’occhialeria italiana a 5,2 miliardi di euro, in crescita del 24% rispetto al 2021. Le esportazioni, di montature, occhiali da sole e lenti, che assorbono circa il 90% della produzione del settore, sono cresciute del 22,5% sul 2022, arrivando a circa 5 miliardi di euro (4,94 miliardi di euro) e l’export degli occhiali da sole ha fatto segnare una variazione tendenziale dell’28,9% attestandosi a quasi 3,4 miliardi di euro tornando ai livelli pre-pandemia.
Risultati positivi che, però, devono fare i conti con costi sempre più alti e coincidono con un saldo totale dei produttori che è calato di circa 2 punti percentuali e si è attestato a 830 aziende a livello nazionale.
“Lo sforzo per le nostre aziende – ha dichiarato, infatti, Giovanni Vitaloni, presidente ANFAO – è stato quello di assorbire il più possibile l’aumento dei costi proprio per evitare il ribaltamento diretto sull’ultimo anello della catena, il consumatore finale. Tuttavia, – continua Vitaloni – va detto che ormai stiamo lavorando con margini ridottissimi, in alcuni casi azzerati. Una situazione questa che speriamo possa in qualche modo rientrare nel breve, altrimenti alla lunga vorrebbe dire mettere a rischio gli investimenti stessi delle aziende”.
Grandi prospettive ma anche criticità per l’altro grande tema di discussione, la salute, con particolare attenzione alle prospettive dell’oculistica all’interno del SSN. “Il servizio sanitario nazionale ha 45 anni – ha detto il professor Paolo Nucci, Presidente della Società di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo –. Nel 1978 era molto efficiente. Oggi, il cambiamento è inevitabile, ma sta a noi decidere dove indirizzarlo. Per esempio, l’oftalmologia diventerà sempre più una disciplina all’avanguardia, dove il Medico sarà chiamato a guidare e impiegare l’intelligenza artificiale e le strumentazioni digitali: basti pensare ai progressi dell’Imaging e della diagnosi AI. Ma, nel contempo, l’oculistica dovrà trovare nuovi modi per mantenere la relazione diretta ed empatica con il paziente”.
“La tecnologia – conclude Nucci – non può, inoltre, sostituire le risorse pubbliche per i reparti e i pronto soccorso oculistici: risorse che sono sempre più scarse rendendo la situazione dell’oculistica nel SNN ogni anno più precaria”.
Centrale nel dibattito, infine, anche anche il rapporto tra le diverse professioni che si sono incontrate al MIDO e sono coinvolte nel mondo della visione: aziende, medici e ottici.
Marco Procacciante, CEO Vision Group ha detto in proposito: “Leggiamo nel mercato una dinamica interessante: è aumentata in Italia la ricerca di benessere fisico e psicologico e quindi anche visivo; noi dobbiamo intercettare questa dinamica. Sempre più chiara la percezione del consumatore che vede nell’ottico un consulente in questo percorso”.