Una delle paure più comuni è quella del dentista, nonostante tutti sappiano quanto sia fondamentale la salute orale e quanto sia fortemente collegata alla nostra salute generale. Ma come e quanto le nuove tecnologie vengono in aiuto? E come si cureranno le generazioni Z (nati tra il 1997 e il 2012) e Alpha (nati nel 2010) esperte di tecnologia? Proprio come nel caso di altre specializzazioni, le innovazioni dirompenti avranno un enorme impatto su come verrà praticata l’odontoiatria e su come i pazienti si prenderanno cura di loro stessi in futuro. Con l’odontoiatria digitale si può immaginare di avere la protesi in 3D in un’ora invece di 4/5 appuntamenti dal dentista.
L’odontoiatria digitale assumerà sempre più significato in questo nuovo contesto sociale: ormai viviamo in un mondo dove i consumatori hanno abbracciato la tecnologia e il digitale, basti pensare che Millenials e Gen Z vengono definiti “nativi digitali”. È giusto quindi che dentisti e odontoiatri si aprano alle generazioni usando non solo strumenti nuovi, ma anche piattaforme innovative per raggiungere soprattutto i giovani più dubbiosi. Bisogna sempre di più garantire un modello ibrido, in cui la consultazione fisica è integrata da strumenti online, ma sempre con la supervisione del dottore.
L’odontoiatria digitale non è solo una parola d’ordine: la digitalizzazione dei flussi di lavoro delle cure dentistiche offre vantaggi quantificabili in termini di qualità, risparmio di tempo e riduzione dei costi di manodopera. Infatti, la digitalizzazione e l’automazione delle attività manuali possono ridurre i costi dei laboratori odontotecnici tradizionali fino al 30%. In termini di efficienza, le soluzioni digitali consentono di diminuire notevolmente i tempi di produzione e trattamento, e le tecnologie come i sistemi CAD/CAM possono aumentare la capacità fino al 50%.
In questo contesto, l’adozione di soluzioni di odontoiatria digitale avanzate permetterà agli studi dentistici di rimanere competitivi e al contempo di offrire al paziente un’esperienza migliore, in grado di garantire un risultato complessivo più accurato e più veloce.
Il Dott. Piero Venezia, fa un esempio di visita del prossimo futuro e spiega: “Al momento, il paziente prende appuntamento dal dentista attraverso i mezzi di comunicazione tradizionale (telefono, email) ma anche contattando lo studio medico attraverso i canali social. Noi, prevediamo 45 minuti di appuntamento, nei quali acquisiamo le informazioni necessarie per formulare un trattamento personalizzato per il paziente. Si inizia con la storia generale e dentale, registrata tramite supporto digitale per poi passare alla visita in poltrona. A questo punto, dipende dalla complessità di ogni caso, vengono prese le impronte tramite uno scanner orale 5D, il quale, oltre ad eliminare la spiacevole esperienza del materiale da impronta, permette anche di fare diagnosi di carie minori e non visibili senza necessariamente eseguire delle radiografie. Vengono quindi eseguite – se necessario – radiografie digitali (che consentono di ridurre notevolmente l’esposizione del paziente alle radiazioni), fotografie (eseguite anche con macchine fotografiche professionali e digitali) ed eventualmente anche scansioni facciali, ovvero radiografie tridimensionali del viso. Tutto questo materiale”, continua il Dott. Piero Venezia, “viene utilizzato per fare una corretta diagnosi e sviluppare un conseguente piano di trattamento, che viene poi spiegato al paziente tramite un software di visualizzazione che rende la comunicazione abbastanza efficace. Le informazioni raccolte vengono utilizzate per pianificare ed eseguire tutte le fasi successive (ortodonzia, protesica, trattamenti estetici, chirurgia, implantologia). La condivisione dei casi clinici con i laboratori odontotecnici avviene su piattaforme digitali. Nel nostro studio”, conclude il Dottore, “i flussi di lavoro sono ormai completamente digitali, e questo ci permette anche di monitorare nel tempo i risultati ottenuti. L’odontoiatria digitale è quindi il presente ed è molto apprezzata dai pazienti, che si sentono ancor più protagonisti del successo delle cure perché consapevoli e coinvolti nelle nostre cure”.
In che modo i dentisti possono quindi accelerare l’adozione di odontoiatria digitale e sfruttare il potenziale della tecnologia per garantire assistenza e supporto completi in tutte le interfacce del processo assistenziale? Quali soluzioni devono adottare? Eccone alcune:
- Intelligenza artificiale (IA/AI): i dentisti utilizzano già software per ottenere informazioni dettagliate sul processo decisionale clinico. Questi programmi si svilupperanno ulteriormente per integrare gli algoritmi dell’intelligenza artificiale, così da consentire ai dentisti di offrire le migliori cure ai loro pazienti e rendere i risultati dei trattamenti più prevedibili sotto la supervisione del medico.
- Progettazione assistita da computer e stampa 3D: con la tecnologia CAD/CAM viene scattata una foto, con un computer, al dente già pronto per la corona; questa immagine viene poi trasmessa a un macchinario che realizza il pezzo mancante direttamente in studio. Grazie alle stampanti 3D presenti in loco, i laboratori odontotecnici eliminano la problematica della modellazione manuale. Inoltre, queste stampanti aiutano i dentisti anche con modelli chirurgici. L’adozione tra gli studi odontoiatrici è ancora bassa, ma si prevede una crescita significativa nei prossimi anni, soprattutto per quanto riguarda i macchinari di immagine 3D.
- Telecamera intra-orale: uno dei problemi maggiori quando si è seduti sulla poltrona del dentista è il momento dello “specchietto dentale”, quando il dentista cerca di vedere meglio l’interno della bocca – momento fastidioso e doloroso per il paziente. Ma l’avvento delle telecamere intra-orali può porre fine a questo problema: questa tecnologia garantisce l’acquisizione di immagini senza sforzo e dolore, fornendo al contempo immagini chiare e dettagliate, anche per i pazienti stessi.
Uno dei principali fattori trainanti dell’odontoiatria digitale è la preferenza, sempre maggiore, per le impronte digitali rispetto a quelle convenzionali. Con l’inizio della pandemia, la sicurezza è diventata una priorità assoluta nelle cliniche e nei laboratori odontotecnici, costringendo molte aziende a introdurre tecnologie digitali per ridurre il rischio di infezione. L’adozione di CAD/CAM e della stampa 3D riduce di moltissimo l’interazione umana e semplifica il processo di invio delle impronte digitali. Il mercato europeo dell’odontoiatria digitale dovrebbe svilupparsi a un tasso di crescita cumulativo del 13,6% tra il 2022 e il 2027, con un valore di mercato totale che raggiungerà 1,4 miliardi di euro (1,7 miliardi di dollari).
di Fausto Grossi, General Manager Align Technology Italia