Oggi, per chi lavora nel settore farmaceutico, come in molti altri settori, il mobile computing è uno strumento tanto essenziale quanto fiale e provette.
A ricordarlo è Mike Willett, Key Account Manager – Manufacturing and Logistics, UK & Ireland di Panasonic TOUGHBOOK, secondo cui mai come prima l’incredibile sfida di sviluppare e produrre vaccini in grandi quantità per la pandemia ha messo l’industria farmaceutica sotto il microscopio, allo scrutinio del mondo intero. Molti di noi hanno immaginato le più grandi menti scientifiche nei loro laboratori, sotto una pressione inimmaginabile, mentre lavoravano instancabilmente per arrivare a una svolta, per poi passare ai test e alla produzione su larga scala. In 12 mesi i laboratori farmaceutici hanno ottenuto ciò che tradizionalmente avrebbe richiesto diversi anni, e uno degli elementi alla base di questo successo è stato l’investimento in tecnologia, che ha consentito di aggiornare l’infrastruttura IT ed elaborare i dati a un ritmo molto più veloce.
Ma poiché il settore farmaceutico è un ambiente particolare, i tecnici di laboratorio e le case farmaceutiche necessitano di dispositivi informatici specifici per soddisfare le loro esigenze. Sono per definizione dei power user, che necessitano di avere a portata di mano mobilità, connessione e potenza di elaborazione.
Quali sono le sfide quando si deve selezionare un dispositivo adatto a laboratori o ambienti produttivi nel settore farmaceutico?
Per Willett gli utenti del settore farmaceutico hanno bisogno di dispositivi abbastanza leggeri da potersi spostare con loro nel laboratorio o nell’ambiente di produzione, ma che abbiano anche la potenza di elaborazione e la memoria necessarie per far fronte a complessi set di dati e informazioni. I laptop Windows rugged o i dispositivi due in uno, con schermi grandi da 12 pollici, sono ideali per questo scopo: possono essere utilizzati in modalità laptop o tablet e offrono tutta la potenza di elaborazione di cui un utente farmaceutico potrebbe aver bisogno.
Per supportare lunghi turni di lavoro, anche la lunga durata della batteria e le funzionalità hot-swap rappresentano un criterio essenziale da valutare.
Resistenti e facili da igienizzare
In ambiente farmaceutico, così come in qualsiasi luogo di lavoro, i dispositivi informatici sono soggetti a urti e graffi – per cui è sempre utile disporre di un dispositivo rugged – ma una delle più grandi sfide da superare è la necessità di igienizzarli. In questo caso, è importante cercare dispositivi che abbiano un indice di protezione contro l’ingresso di acqua e polvere di almeno IP65.
Inoltre, Panasonic valuta e testa i propri dispositivi anche con i disinfettanti comunemente utilizzati nell’industria farmaceutica: la procedura di test consiste nel pulire ogni superficie del device con la soluzione liquida per 10.000 volte, a una pressione di 1 kfg/cm2 per 10.000. Per la massima sicurezza sarebbe bene rivolgersi a produttori con tassi di guasto il più bassi possibile (testati in maniera indipendente), forti garanzie, centri di riparazione in Europa e una rete locale di ingegneri.
Un touchscreen adatto a guanti e mani bagnate
Generalmente, i dispositivi touchscreen non rispondono bene quando vengono bagnati per essere regolarmente sanificati o se utilizzati con i guanti: ecco perché andrebbero selezionati dispositivi realizzati per lavorare in questo tipo di ambiente. Per esempio, i touchscreen capacitivi di Panasonic sono progettati per essere utilizzati con facilità anche da bagnati, quando si indossano i guanti o con Digitiser Pen – evitando frustrazioni e imprecisioni da parte dell’utente.
Su misura per le loro esigenze specifiche
Nel settore farmaceutico i dispositivi di mobile computing vengono utilizzati per molteplici scopi: non è pensabile portare con sé più device. Quindi, un’altra importante considerazione da fare è la capacità di adattare e integrare il dispositivo con qualsiasi periferica che potrebbe essere necessaria. Per esempio, lettori di codici a barre per la registrazione degli ingredienti o la catena di approvvigionamento, o lettori smartcard per le identificazioni di sicurezza. Oltre ad offrire tutte queste possibilità, Panasonic dispone anche di un team interno di ingegneri, a disposizione dei clienti per lavorare a qualsiasi soluzione professionale specifica che possano richiedere – dalle nuove integrazioni allo sviluppo di applicazioni, fino al colore del dispositivo e alle scelte di brandizzazione.
Progettati per l’uso a temperature estreme
In molti ambienti produttivi del pharma i prodotti devono essere conservati a temperature estremamente basse, proprio come alcuni vaccini; è pertanto fondamentale assicurarsi che i device scelti possano lavorare anche a temperature estreme. Come concluso da Willett, i dispositivi Panasonic TOUGHBOOK sono ideali per gli ambienti di lavoro estremi, e sono in grado di funzionare a temperature che vanno da -29° a 60°C.