Flussi di comunicazione interna snelli e servizi sempre più efficienti per i pazienti: secondo Santagostino la sanità moderna passa anche dalla digitalizzazione. In Italia la digital transformation in questo settore è stata accelerata dall’emergenza sanitaria, che ha introdotto nuove opzioni di assistenza a distanza, come il teleconsulto. Lo stesso PNRR prevede risorse volte ad accompagnare le aziende sanitarie in questo percorso, che rappresenta una grande sfida per il prossimo futuro, in particolare per quanto riguarda la capacità di raccogliere, elaborare e rendere disponibili l’enorme mole di dati che popola i sistemi digitali sanitari, consentendo un accesso più equo e democratico all’assistenza, migliorandola.
Santagostino gestisce una rete di 31 poliambulatori tra la Lombardia, le città di Bologna e Roma, all’interno dei quali lavorano oltre 1.000 specialisti e 200 dipendenti. Ai centri nel 2021 si sono rivolti 316.000 pazienti e dal 2009 sono state erogate 889.000 prestazioni (fonte Annual Report Santagostino). Pur avendo sempre avuto un DNA digitale e un approccio omnicanale nella gestione di tutto l’ecosistema informatico degli ambulatori, Santagostino, di fronte ai cambiamenti epocali imposti negli ultimi due anni, si è posta nuovi obiettivi per migliorare l’organizzazione e gli standard di tutti i servizi digitali verso l’interno e verso l’esterno.
La nuova sfida digitale di Santagostino
Due gli aspetti fondamentali del progetto tecnologico che ha coinvolto le piattaforme interne, come spiega Marco Bertoncini, Chief Digital and Design Officer, dal 2021 a capo del dipartimento Digital, Design and Development di Santagostino: “Da un lato avevamo necessità di creare una piattaforma interna per centralizzare i servizi e la documentazione, per gestire tutto il lifecycle dei servizi e semplificare il lavoro dei nostri sviluppatori; dall’altro volevamo agevolare il sistema di comunicazione interna in modo che risultasse anche un supporto al business efficace. L’obiettivo finale di queste migliorie va a interessare l’utente finale, garantendogli servizi fluidi, innovativi e facili da usare in tempi sempre più rapidi“.
Partner tecnologico di questa operazione è SparkFabrik tech company, con base a Milano, specializzata nello sviluppo di progetti e applicazioni Cloud Native, sistemi e infrastrutture cloud attraverso le più recenti tecniche DevOps. A SparkFabrik è stata affidata la creazione di una nuova Internal Developer Platform, per la quale è stato scelto Backstage, un software Open Source rilasciato da Spotify che permette di creare piattaforme all’interno delle quali raccogliere e censire i servizi, la documentazione e gli starterkit necessari per semplificare il lavoro dei team di sviluppo.
Per Paolo Mainardi, CTO di SparkFabrik: «Da un’analisi preliminare è emerso come l’ecosistema di Santagostino non fosse sufficientemente solido, nonostante l’utilizzo di AWS come cloud provider. Allo stesso tempo i servizi interni non rispettavano gli standard condivisi, e i processi non erano in grado di garantire un’alta affidabilità dei rilasci e il monitoraggio delle risorse. Era necessario rendere il team di sviluppo più forte e autonomo nel rispondere alle richieste del business, principalmente dei pazienti, in tempi rapidi ed efficienti per tutti gli stakeholder».
L’intervento ha dunque consentito di raccogliere tutta la documentazione dei servizi già esistenti di Santagostino e di velocizzare i tempi di sviluppo di quelli nuovi senza dover stabilire, per ciascuno di essi, processi di CI/CD, di definizione dell’infrastruttura e di monitoraggio, oltre che di semplificare il processo di onboarding di nuovi sviluppatori.
Una gestione interna più snella e una UX migliorata
Con la stabilizzazione dei sistemi a beneficiarne è in primis il lavoro del team di sviluppatori di Santagostino. Il livello tecnico si è molto alzato mentre il tempo per realizzare nuovi servizi si è drasticamente abbassato: “Grazie alla nuova dev platform sviluppata da SparkFabrik ora tutte le modifiche ai servizi o l’introduzione di nuovi richiedono meno tempo. Un esempio su tutti: il tempo necessario ai nostri sviluppatori per avere l’ambiente di lavoro pronto per realizzare una nuova funzione è passato da 30 a 5 minuti” spiega Bertoncini.
In circa 3 mesi sono stati realizzati 20 nuovi servizi, rimpiazzando alcuni già esistenti. Tra questi, un proxy-sms, un proxy-mail, un servizio sui pagamenti digitali e un middleware di interscambio tra i vari servizi e piattaforme che Santagostino utilizza. Il nuovo ecosistema inoltre include alcune funzionalità di monitoraggio comuni che permettono di controllare le performance e le richieste in maniera centralizzata e, nel caso di eventuali errori, di intervenire in modo veloce ed efficace.
I vantaggi di questo intervento tecnologico si riflettono ‘indirettamente’ anche su coloro che non utilizzano in prima persona la piattaforma, ossia dipendenti, professionisti clinici e pazienti che possono usufruire di servizi che presentano meno errori, sono più scalabili (perchè meno sovraccarichi) e sono più veloci nelle risposte. “C’è poi un altro vantaggio indiretto che si mostrerà soprattutto sul lungo periodo, dopo una fase di rodaggio: la qualità migliorata dell’infrastruttura, della documentazione e dei log permetteranno di dare risposte più tempestive alle necessità di correzione, di analisi e di nuovi sviluppi“, aggiunge Marco Bertoncini che conclude: “Per Santagostino il valore della digitalizzazione è quello di scaricare medici e personale da mansioni burocratiche come la refertazione o la compilazione delle cartelle cliniche online, con l’obiettivo di renderle veloci snelle. Anche nei confronti dei nostri pazienti lavoriamo in ottica di facilitazione all’accesso dei servizi e di introduzione di una medicina sempre più personalizzata, implementando funzioni come le prenotazioni online, il fast check-in o i pagamenti online“.