Sostenere la spinta propulsiva dei processi di ricerca e sviluppo “più giovani e tecnologici” nel sistema produttivo italiano, con particolare riferimento al settore Life Science, favorendo l’incontro tra investitori e imprese corporate nazionali e internazionali e i veri protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione, le start up.
Questo è, in estrema sintesi, l’obiettivo dell’Italy Tech 2021 – Life Science organizzato da UniCredit, in collaborazione con lo studio legale Orrick, per mercoledì 19 maggio (inizio evento digitale alle ore 16.30. Informazioni ed iscrizioni all’indirizzo mail foundersclub@unicredit.eu ).
Cinque le startup del settore Life Science coinvolte:
Deep Trace (Milano): azienda in grado di fornire la diagnosi precoce e predire la progressione di casi di Alzheimer, attraverso un’analisi del cervello umano condotta avvalendosi di strumenti di Intelligenza Artificiale e Cognitive Computing
Iama (Genova): soluzione per il trattamento dei disturbi cerebrali attraverso lo sviluppo di farmaci di prima classe. Sta sperimentando un nuovo farmaco utile per alleviare in modo significativo le difficoltà di apprendimento e di memoria tipiche della sindrome di Down, così come le manifestazioni comportamentali più significative dello spettro dell’autismo.
Prometheus (Parma): start up che propone Ematik, un innovativo sistema brevettato per la creazione di un medicamento autologo e personalizzato per uso veterinario, in particolare per la cura delle ferite cutanee. E’ prevista un’estensione dell’utilizzo del prodotto anche alla cura di ulcere e ferite sull’epidermide umana.
Tensive (Milano): azienda biomedicale pioniera nello sviluppo di protesi innovative, a base di materiale biodegradabile, per la ricostruzione e l’aumento del seno. La protesi consente alle pazienti oncologiche una ricostruzione naturale del seno con autogenerazione dei tessuti.
Tethis (Milano): azienda che sta sviluppando un approccio unico alla biopsia liquida per la diagnosi dei tumori solidi. La soluzione sfrutta le nanotecnlogie per gestire in modo innovativo le fasi preanalitiche più critiche relative alla preparazione del campione di sangue per successive analisi con imaging digitale.
Il programma prevede quindi un intervento di analisi dei principali trend del settore a cura di Bà Minuzzi (CEO di Umana, multi-family office californiano), Luca Benatti (CEO di Erydel, società biofarmaceutica specializzata nello sviluppo di prodotti somministrati attraverso i globuli rossi dei pazienti) e Paolo Rizzardi (CEO di Altheia Science, scale-up attiva nella terapia genica in fase preclinica), in una tavola rotonda moderata da Giovanni Rizzo (Italian Angels for Biotech).
Dichiara Francesca Perrone, Responsabile UniCredit StartLab: “I dirompenti effetti della pandemia hanno mostrato l’importanza dell’investimento in ricerca ed innovazione, in tutti i settori, in primis nel Life Science. Proprio per questo, l’edizione 2021 dell’Italy Tech Day si propone di dare visibilità a eccellenze tecnologiche italiane che stanno sviluppando soluzioni ad altissimo potenziale in ambito medico. Continuiamo a sostenere in prima linea il dinamismo dell’ecosistema italiano legato all’innovazione: oggi le start-up italiane continuano a crescere, ne contiamo circa 14.000, e l’interesse da parte di investitori istituzionali e privati è sempre più forte, tanto che il 2020 è stato l’anno migliore dell’ultimo quinquennio in termini di finanziamenti raccolti da parte dei fondi. Quest’anno con UniCredit Start Lab, la piattaforma dedicata alla nuova imprenditoria, abbiamo già raccolto 700 candidature di nuovi progetti innovativi e siamo pronti ad accompagnare quelli più meritevoli”.
Prosegue Attilio Mazzilli, partner Responsabile del Dipartimento Tech & Innovation di Orrick: “Nel 2020 i finanziamenti per la digital health hanno raggiunto un record di 21,6 miliardi di dollari a livello globale, con un aumento del 103% rispetto al 2019. Anche in Italia l’ecosistema dell’innovazione è attivo e dinamico e i progetti che presentiamo in occasione del Tech Day sono un esempio di quanto il nostro Paese sia pronto a competere anche nel settore delle Life Sciences. Come riportano i dati, con un indotto di 34 miliardi solo nel 2019, l’Italia rappresenta il secondo produttore in Europa nel settore farmaceutico, subito dopo la Germania. Anche nel 2020 il nostro Paese è stato in grado di attestarsi tra i migliori, giocando un ruolo fondamentale nella ricerca del vaccino e per la produzione di macchinari. È vitale creare quindi un punto di connessione tra startup e investitori, in un contesto storico in cui abbiamo toccato con mano quanto la ricerca in ambito biotech e farmaceutico sia strategica.”