Il mondo sanitario e della ricerca sta affrontando una profonda trasformazione dovuta all’avvento di tecnologie come l’intelligenza artificiale, capace di plasmare e rivoluzionare l’intero settore. Ne abbiamo parlato con Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratrice Delegata MSD Italia, azienda attiva nel campo della ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci innovativi e vaccini per diverse aree terapeutiche.
Chi è MSD Italia e qual è la sua mission?
MSD Italia, consociata dell’azienda farmaceutica Merck & Co, opera nel nostro Paese da 60 anni come leader nelle Life Science. La nostra mission è inventare la vita, scoprendo, sviluppando e rendendo disponibili prodotti e servizi innovativi che migliorino le vite dei pazienti in tutto il mondo. Ed è proprio con questo spirito che i nostri ricercatori hanno scoperto e commercializzato oltre 200 tra farmaci e vaccini, migliorando sensibilmente la vita di milioni di persone.
Qual è quindi il segreto del successo di MSD?
Sicuramente una grande focalizzazione verso l’innovazione e la ricerca e sviluppo. A confermarlo sono i pesanti investimenti effettuati a livello corporate: ogni anno, il 51% delle revenue viene investito proprio in R&D e nel 2024 questo valore ha toccato i 30,5 miliardi di dollari. Nessuna azienda farmaceutica e neppure le Big Tech raggiungono percentuali di investimento simili, con queste ultime realtà che si fermano attorno al 25%.
Facendo invece riferimento soltanto al mercato italiano, gli investiment sono altrettanto significativi?
Si, l’impatto è altrettanto importante(47%). Basti pensare che i 140 milioni investiti lo scorso anno rappresentano il 15% del totale degli investimenti in ricerca clinica in Italia dove operano altre 240 realtà. Attualmente abbiamo attivi 180 protocolli di ricerca che coinvolgono 1.104 centri di ricerca, con una capillarità che coinvolge tutte le regioni del Paese. Inoltre, lo scorso anno, attraverso investimenti diretti ed indiretti, MSD ha contribuito al PIL nazionale per quasi 1 miliardo di euro, supportando oltre 9.000 posti di lavoro.
Per abilitare questo successo, MSD Italia ha avviato diverse partnership, tra cui quella di Veeva e Hyntelo. Quali sono stati i vantaggi della collaborazione con Veeva?
La collaborazione con Veeva, con cui nel 2025 celebriamo il decennale di partnership, ha permesso alle nostre persone di campo di poter lavorare in maniera sempre più efficiente e di poter accedere a una base di conoscenza capace di aumentarne le performance. Per il prossimo futuro ci aspettiamo il rilascio da parte di Veeva di nuove funzionalità e integrazioni in grado di ottimizzare e semplificare ulteriormente le nostre operations, oltre che incrementare il valore per i nostri clienti.
Che benefici MSD ha invece ottenuto con Hyntelo?
Grazie ad Hyntelo, con cui collaboriamo da 6 anni, abbiamo sviluppato le progettualità più innovative con l’obiettivo di rendere centrale il ruolo del dato così da poter abilitare strategie data-driven di successo. Fiore all’occhiello tra i diversi progetti realizzati c’è sicuramente la soluzione Next Best Experience, lanciata nel 2020, che ha permesso ai nostri informatori di poter accedere a un vasto numero di insight di qualità nel momento desiderato e con importanti vantaggi. Inoltre, essendo anche Hyntelo AI partner di Veeva, siamo convinti che la loro sinergia ci consentirà di poter beneficiare di future soluzioni che miglioreranno ulteriormente le nostre performance.
Come evolverà il mondo delle Life Science?
La digitalizzazione rappresenterà sicuramente un tassello fondamentale per la trasformazione del settore, con l’intelligenza artificiale a farne da padrona. L’AI, infatti, non costituisce più solo un’innovazione, ma rappresenta un vero e proprio alleato strategico nell’evoluzione di tutta la filiera legata alla sanità, dalla ricerca scientifica fino alla cura clinica. Basti pensare che aiuterà ad indentificare nuove molecole e biomarcatori con una velocità e precisione senza precedenti, abbattendo quindi i costi e il time to market dei farmaci. Le cure dei pazienti diventeranno maggiormente personalizzate e nuovi trattamenti potranno essere sviluppati in tempi più brevi. Inoltre, a livello gestionale l’intelligenza artificiale aiuterà ad ottimizzare i processi, garantendo una migliore execution delle attività, trasformerà la comunicazione con il paziente, l’approccio commerciale e favorirà anche l’entrata di nuovi player sul mercato.
Quali saranno invece le ripercussioni a livello di ecosistema?
Se finora abbiamo considerato i vantaggi derivanti dall’operato delle singole realtà, i maggiori benefici si potranno ottenere quando ci sarà una effettiva collaborazione tra i diversi player del settore. Avere una base di dati condivisa permetterà ad esempio al Sistema Sanitario Nazionale di abilitare strategie di sanità pubbliche che miglioreranno effettivamente l’efficienza del sistema. Un esempio concreto riguarda la riduzione del ritardo cronico di 2 anni nella diffusione dei dati sulle coperture vaccinali a livello nazionale e regionale, oppure di migliorare la resilienza nel contrasto dell’antibiotico resistenza e nel prevenire future crisi pandemiche.
In questo contesto, quindi, eventi fisici come quello organizzato da Veeva e Hyntelo “Ai for Life Science Excellenge” possono fare la differenza?
Certamente, queste convention sono estremamente importanti, perché aiutano a condividere il know-how tra esperti e pionieri del settore, favorendo la collaborazione tra le diverse organizzazioni della filiera e definendo i trend futuri dell’industria delle Life Science. Tali eventi sono infine in grado di aumentare l’autorevolezza dell’impresa organizzatrice, perché un’azienda non può essere soltanto autoreferenziale, ma deve godere della piena fiducia dei diversi stakeholder. (AI for Life Science Excellence)
Esistono invece alcuni fattori a cui prestare particolare attenzione nell’uso dell’intelligenza artificiale?
Nell’era dell’intelligenza artificiale, dove le trasformazioni avvengono a un ritmo vertiginoso, è cruciale prestare attenzione a una serie di fattori per garantire un’implementazione responsabile e inclusiva di queste tecnologie. Innanzitutto, qualsiasi cambiamento dovrebbe essere accompagnato da programmi di formazione e upskilling adeguati per tutti i lavoratori coinvolti, al fine di evitare marginalizzazioni e assicurare che la digital transformation offra opportunità di crescita e sviluppo professionale a tutti. Un change management inclusivo è essenziale per coinvolgere le varie professioni e garantire che nessuno venga lasciato indietro.
Inoltre, le questioni etiche giocano un ruolo centrale nell’uso dell’intelligenza artificiale. È fondamentale che l’AI sia guidata da alti standard etici e da un rigoroso rispetto delle norme di sicurezza, per evitare abusi e garantire il rispetto dei diritti umani. Solo attraverso una simbiosi ben orchestrata tra tecnologia e talento umano e un’attenzione costante alle implicazioni etiche potremo sperare di migliorare la qualità della vita, sia nel presente che nel futuro. Questo approccio armonioso non solo promuoverà l’innovazione, ma assicurerà anche che i benefici dell’intelligenza artificiale siano equamente distribuiti nella società.
Alla luce di un sistema sanitario in grande evoluzione, quali saranno le iniziative che MSD metterà in opera?
Abbiamo stabilito una roadmap con strategie ben definite con l’obiettivo di cogliere tutte le opportunità della digitalizzazione. Siamo convinti che riusciremo ad avere una posizione privilegiata rispetto ad altri player nel settore farmaceutico perché contribuiremo ancora più attivamente al benessere dei pazienti e della società civile. Perché la vita in buona salute non è mai abbastanza.