Il cyberattacco subito dall’Hospital Clinic di Barcellona ha avuto origine al di fuori della Spagna: lo ha annunciato in una conferenza stampa Sergi Marcen, segretario per le Telecommunications and Digital Transformation della struttura medica, che ha descritto l’attacco come “complesso e trasversale” e ha spiegato che proveniva da una società di cybercrime chiamata Ransom House. “Normalmente, Ransom House compie questo tipo di attacchi in cambio di denaro, ma finora non c’è stata una richiesta di riscatto”, ha detto Marcen.
A causa dell’attacco è slittata la programmazione di circa 150 interventi chirurgici urgenti, 500 procedure e circa 300 visite. I casi urgenti, come attacchi cardiaci o ictus, sono stati reindirizzati ad altre strutture mediche.
Qui sotto riportiamo il commento di Jake Moore, Global Cyber Security Advisor di ESET:
“Quando i servizi di emergenza sono costretti a ricorrere a carta e penna, la situazione è di per sé un’emergenza. Senza alcuna indicazione su quando i servizi torneranno online e con altri ambulatori in tutta la Spagna colpiti dall’attacco, si evidenzia il devastante impatto sulla vita reale di un attacco informatico. È stato a dir poco un miracolo che non si sia ancora verificato un caso documentato di morte prematura causata direttamente da un attacco ransomware.
Con i dati che sono trapelati e i servizi ancora disattivati, è molto probabile che segua a breve una richiesta di riscatto. Tuttavia, quando gli ospedali come l’Hospital Clinic di Barcellona vengono colpiti da ransomware, spesso hanno meno fondi a disposizione e quindi il pagamento del riscatto viene raramente soddisfatto.
Quando le organizzazioni governative e i servizi di emergenza vengono colpiti da un ransomware, spesso possono essere vittime indirette di un altro attacco. Inoltre, il ripristino dei dati dai backup potrebbe richiedere settimane, con un enorme effetto a catena per i cittadini di tutto il Paese.
La maggior parte degli attacchi ransomware proviene dall’esterno del Paese, poiché di solito gli aggressori si nascondono in Paesi fuori dalla portata anche delle forze dell’ordine internazionali (ad esempio, la Russia).
Non dobbiamo aspettarci etica e morale dai criminali. Mettere a rischio la vita delle persone non è mai giustificabile, né per motivi economici né per ritorni di altro tipo”.