Il cybercrime non accenna a rallentare. Secondo il Rapporto Clusit 2022, nell’ultimo anno gli attacchi informatici sono cresciuti del 10% ed è aumentata la loro gravità. Nessuna industry può considerarsi al sicuro, ma con una crescita del 24,8% e 262 attacchi analizzati, l’healthcare è in cima alla lista, seguita da altri settori particolarmente attraenti per i cyber criminali come quello finanziario e il retail. Alcune fonti sostengono che, durante la pandemia, l’82% dei sistemi sanitari abbia subito una qualche forma di cyber attacco.
L’operatività dei sistemi sanitari va protetta a tutti i costi. La digitalizzazione pervasiva rende possibile non soltanto ipotesi di sottrazione ed esfiltrazione di dati sensibili, ma minaccia l’operatività di apparecchi fondamentali per erogare i servizi clinici (dagli esami diagnostici alla telemedicina) e, in alcuni casi, addirittura vitali per i pazienti.
Nel mondo digitale, l’obiettivo di aziende ed enti del sistema sanitario è la prevenzione, ovvero la capacità di rilevare e rispondere in modo tempestivo ad eventi con un elevato indice di rischio cyber, prima che si verifichino anomalie nei sistemi. Tutto ciò richiede pratiche corrette, competenze, consapevolezza, processi e strumenti dedicati.
Zero Trust – il modello più efficace
Nell’era del digitale e del cloud, le strategie di protezione degli asset critici vanno riprogettate. Occorre adottare un modello Zero Trust, la cui implementazione è però particolarmente sfidante nel mondo healthcare. La difesa dell’identità è molto complessa, poiché i dispositivi clinici non sono associati a utenti specifici ma seguono il percorso di cura di diverse persone. Ecco perché un efficace paradigma Clinical Zero Trust protegge in modo olistico tutti i dispositivi e i processi coinvolti nelle relazioni tra le persone e il mondo della sanità, sia essa pubblica o privata. Una protezione sistemica di un ecosistema in perenne evoluzione permette alla sanità digitale di vincere le sue sfide di oggi e di domani, abilitando nuove fattispecie di assistenza (teleconsulti, telechirurgia…) e un modello di cura sempre più incentrato sul paziente.
Ingecom, distributore a valore aggiunto spagnolo (VAD) specializzato in soluzioni di cyber security e cyber intelligence, dedica alle strutture sanitarie un pezzo pregiato della propria offerta: la tecnologia Medigate. Si tratta di una piattaforma di sicurezza avanzata dedicata specificamente alle strutture, ai sistemi e all’universo sanitario. Medigate ha tre funzionalità essenziali:
· Visibilità di tutti i dispositivi connessi alla rete, medicali e IoT;
· Rilevamento di potenziali minacce;
· Prevenzione automatica degli attacchi
Il sistema raccoglie e analizza dati di tutti i dispositivi, permettendo alle imprese e agli enti sanitari di prendere decisioni consapevoli e data-driven in materia di sicurezza e prevenzione di incidenti informatici. In questo modo, la soluzione rappresenta un passo essenziale verso strutture solide e resilienti, in grado di erogare servizi di alta qualità e di avvicinarsi sempre di più alle esigenze dei propri interlocutori.
Sergio Manidi, Country Manager di Ingecom afferma: “La protezione dei dati sanitari e dei dispositivi clinici è fondamentale per la vita delle persone e per l’evoluzione del sistema sanitario. Con la nostra gamma prodotti, noi di Ingecom ci impegniamo ad accompagnare le strutture sanitarie nel percorso di trasformazione verso un modello di sanità connesso, agile e sicuro.”