Il progetto In Silico World, coordinato dall’Università di Bologna e finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea, coinvolge 14 istituzioni partner che costituiscono il consorzio internazionale.
“L’obiettivo del progetto In Silico World è accelerare l’adozione delle tecnologie di simulazione in silico per lo sviluppo e la qualificazione regolatoria di farmaci e dispositivi medici – spiega Marco Viceconti, Professore all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, direttore del Laboratorio di Tecnologia Medica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, nonché coordinatore del progetto – con un impatto a lungo termine sulla riduzione del costo e della durata dei processi di sviluppo e certificazione di nuovi prodotti medici, mantenendo o migliorando il livello di sicurezza per i pazienti fornito dagli approcci convenzionali”.
Il progetto promuoverà lo sviluppo di 11 soluzioni per simulazioni in silico, progettate per valutare la sicurezza e/o l’efficacia di dispositivi medici, farmaci e medicinali per terapie avanzate come i costrutti di ingegneria dei tessuti per la medicina rigenerativa. Le 11 soluzioni mirano a prodotti medici per il trattamento di osteoporosi, sclerosi multipla, stenosi coronarica, aneurismi cerebrali, carcinoma mammario, tubercolosi, e infezione da SARS-CoV-2 (COVID19). Man mano che queste soluzioni verranno sviluppate, il consorzio produrrà raccolte di dati per la loro convalida; percorsi normativi e standard tecnici; documenti normativi e pacchetti informativi per pazienti, medici, alti dirigenti delle aziende, eccetera; strategie computazionali per rendere le simulazioni più potenti ed efficienti; nuovi curricula per formare la forza lavoro allo sviluppo e all’uso delle tecnologie per gli in silico trials; e robusti modelli di business per lo sfruttamento commerciale di queste tecnologie. Il tutto con particolare attenzione alle varie implicazioni legali ed etiche di tecnologie così innovative.
Uno dei partner coinvolti in questo progetto è InSilicoTrials Technologies, una health tech company fondata nel 2018 da un team di esperti in life sciences, cybersecurity e innovazione digitale, che mira a democratizzare l’uso della simulazione nel settore sanitario attraverso una piattaforma di simulazione unica, facile da usare e in modalità pay-per-use.
InSilicoTrials Technologies guiderà l’analisi delle opportunità di business per le soluzioni tecnologiche sviluppate durante il progetto, con l’obiettivo di massimizzare l’impatto del progetto e lo sfruttamento commerciale degli strumenti attraverso la piattaforma InSilicoTrials.com. Luca Emili, CEO di InSilicoTrials Technologies e Leader della Good Simulation Practice Task Force di Avicenna Alliance, avrà il ruolo di Innovation Manager all’interno del progetto In Silico World, monitorando lo sfruttamento dei risultati del progetto e aiutando i partner a sviluppare la strategia dei diritti di proprietà intellettuale.
Il consorzio In Silico World vede la partecipazione di 17 entità legali di sei diversi stati membri europei (Italia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Polonia e Ungheria). Il consorzio comprende sette università (Alma Mater Studiorum – Università of Bologna; Universiteit van Amsterdam; Eindhoven University of Technology; Università degli Studi di Catania; Katholieke Universiteit Leuven; University of Liège; Budapest University of Technology and Economics), tre società (In Silico Trials Technologies SpA; Mimesis srl; RS Print NV), quattro ospedali di ricerca (Istituto Ortopedico Rizzoli Bologna; Ospedale Garibaldi, Catania; National Institute of Clinical Neurosciences Budapest; Erasmus Medical Center), un Centro di ricerca internazionale (Sano Foundation), un’organizzazione non governativa (VPH Institute) e un ente di standardizzazione (DIN, Deutsches Institut für Normung eV)
Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Bando H2020 SC1- DTH – 06-2020. L’argomento di questo bando è incentrato sull’accelerazione dell’adozione di simulazioni al computer per testare medicinali e dispositivi medici, a cui la UE ha dedicato un budget di 6-8 milioni di euro per la proposta.