La popolazione italiana sta subendo un progressivo invecchiamento e anche se con la pandemia di covid-19 l’età media è diminuita di circa un anno (14 mesi per la precisione, secondo i dati del report Istat sugli indicatori demografici del 2020) l’Italia continua ad essere uno dei Paesi più longevi al mondo. Al 1° gennaio 2019 le persone con più di 65 anni in Italia sono 13,8 milioni e i cittadini di età pari o superiore a 85 anni sono circa 2,2 milioni (3,6% della popolazione totale). Inoltre, circa 15mila persone hanno più di 100 anni. Numeri da record che però aprono nuove sfide per la sanità, dal momento che bisogna trovare nuove strategie per garantire un percorso di sostegno e di cura per i malati cronici e i soggetti fragili tutelando al massimo il loro stesso benessere e la loro autonomia.
La tecnologia in sanità come strumento per la gestione dei pazienti cronici
La tecnologia può fornire un aiuto importante e in questo l’emergenza sanitaria ha funzionato come un vero e proprio acceleratore che ha spinto il mondo della sanità verso la digitalizzazione. Non solo le strutture ospedaliere e di assistenza oggi possono contare su strumenti più innovativi ma i cittadini stessi hanno sviluppato un rapporto più ‘disinvolto’ con le tecnologie prendendo confidenza con visite online, wearables e dispositivi per il monitoraggio autonomo dei parametri. La strada sembra ormai segnata e le strutture di cura sono sempre più propense ad investire in innovazione: il Future of Healthcare Report di Healthcare Information and Management Systems Society (HIMSS) relativo al 2021 ha predetto che circa l’80% degli operatori sanitari vuole aumentare gli investimenti in tecnologia e soluzioni digitali nei prossimi cinque anni, mentre in Italia l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano sempre relativo al 2021 ha registrato un incremento del 5% rispetto al 2019 degli investimenti fatti in sanità, raggiungendo un valore di 1,5 miliardi di euro, pari all’1,2% della spesa sanitaria pubblica complessiva e a circa 25 euro per ogni cittadino.
Numeri interessanti che oggi possono crescere anche grazie ai fondi erogabili con il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – che ha stanziato per il mondo della salute 15,63 miliardi di euro da destinare proprio alla promozione dell’uso di tecnologie all’avanguardia e al potenziamento delle capacità di prevenzione e cura dei cittadini-pazienti. Di questi soldi circa 1 miliardi di euro sarà destinato alla telemedicina mentre sono 3 i miliardi per l’assistenza domiciliare integrata (ADI).
Proprio la telemedicina è diventata oggi finalmente protagonista anche in Italia, tanto è vero che si è registrato (sempre secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano) una crescita della sua adozione del 30% rispetto al pre-pandemia, aprendo le porte a prospettive molto interessanti, che accolgono il favore sia dei cittadini, che dei medici specialistici che di medicina generale. Accanto al Teleconsulto con lo specialista cresce anche il ricorso alla Televisita e al Telemonitoraggio, con tutti i benefici in termini di risparmio e engagement del paziente che ne deriva.
Focus sul Telemonitoraggio
In particolar modo il telemonitoraggio è uno strumento fenomenale anche per RSA e case di cura che oggi non sono in grado, stante i numeri che abbiamo visto sull’età media della popolazione, di rispondere alla domanda crescente e garantire un’adeguata assistenza a tutti i soggetti che la necessitano. Questa tematica è al centro di un nuovo white paper di Comarch Italia, multinazionale IT attiva da oltre 25 anni nell’ambito digitale, dal titolo “Telemonitoraggio per persone anziane e malati cronici. Come digitalizzare l’assistenza all’interno di strutture residenziali e al domicilio”.
Nel documento che vi proponiamo, che fa un’analisi puntuale e approfondita della situazione italiana, si spiega come le case di cura possano trasformarsi in vere e proprie strutture residenziali digitali mettendo la tecnologia al centro.
Ma come digitalizzare il percorso di assistenza e cura degli ospiti? Gli strumenti sono tanti: da bracciali come Comarch ConTe studiato per fornire assistenza tempestiva ai pazienti e per favorire interventi rapidi in caso di emergenza o di peggioramento del quadro clinico, alla realizzazione di veri e propri Diagnostic Point, centri di rilevamento dotati di tutta una serie di strumenti che permette al paziente di controllare autonomamente le proprie condizioni di salute tramite il monitoraggio dei propri parametri come saturazione, glicemia, pressione arteriosa o attività cardiaca. La procedura è semplice ed accessibile a tutti perché è il dispositivo stesso a dettare le istruzioni.
Alla base di tutto la piattaforma di telemedicina e-Care, che è integrata con i dispositivi con i quali rilevare i parametri del paziente non solo che si trova in struttura ma anche quando questi stanno seguendo una terapia al loro domicilio (ipotesi sempre più frequente dato che come abbiamo visto le strutture residenziali e le case di cura per anziani non riescono a soddisfare la domanda e le richieste di accoglienza di tutti i pazienti).
MyCare: il telemonitoraggio diventa protagonista
Un caso concreto che può aiutare meglio a capire quali sono le potenzialità del telemonitoraggio arriva da MyCare, un’azienda che offre servizi di assistenza domiciliare per persone anziane, con patologie croniche e con disabilità, che ha scelto Comarch come proprio partner tecnologico per l’implementazione di un sistema di teleassistenza e di telemonitoraggio che consentisse ai soggetti fragili di vivere in maniera autonoma e regalasse ai loro caregiver una maggiore serenità. MyCare ha scelto HomeHealth, un kit di dispositivi smart composto da tutta una serie di strumenti (come ad esempio termometro, pulsossimetro, sfigmomanometro) per la rilevazione dei parametri vitali, che sono raccolti sulla piattaforma e-Care, elaborati e resi disponibili in tempo reale al personale sanitario di MyCare, che in questo modo monitora lo stato di salute del soggetto anziano che si trova in una condizione di fragilità. I parametri possono anche essere misurati con Comarch HomeHealth in autonomia dal paziente oppure (nella modalità multi-paziente) è l’operatore sanitario di MyCare a gestire i dispositivi di telemonitoraggio e rilevare i parametri del paziente recandosi al suo domicilio.
Comarch ConTe è un bracciale smart per la salute: un sistema di teleassistenza completo ed affidabile che offre: supporto psicologico, consulenza medica e attivazione dei soccorsi immediata in caso di emergenza.
Per scoprire di più sulle potenzialità del Telemonitoraggio come strumento per digitalizzare l’assistenza all’interno di strutture residenziali e al domicilio.