L’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche rappresentano una sfida importante per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). In Italia, nel 2023, l’età media ha raggiunto i 48,4 anni, la più alta nell’UE, e il 24% della popolazione ha più di 65 anni 1 . Al fronte di tale situazione, è sempre più importante trovare soluzioni innovative per garantire la sostenibilità del SSN, in particolare per affrontare il divario tra i bisogni assistenziali e le risorse disponibili. Tra le possibili soluzioni, il Lean Management emerge come uno strumento promettente per ottimizzare i processi sanitari, ridurre gli sprechi e mantenere allo stesso tempo elevati standard di qualità delle cure2 . Nato nell’industria manifatturiera, il Lean Management si contraddistingue quale innovativo approccio alla gestione dei processi, i quali scopi principali sono l’eliminazione degli sprechi e l’ottimizzazione delle risorse al fine di creare valore per il cliente.
In ambito sanitario, questa metodologia si rivela particolarmente efficace poiché mira a migliorare l’efficienza dei servizi, aumentando la soddisfazione del paziente e la qualità delle cure3. Applicare i principi Lean in sanità significa riorganizzare i flussi di lavoro e le attività cliniche per garantire una gestione più snella e integrata, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’assistenza. Questa strategia non permette unicamente migliori benefici per i pazienti, ma consente anche di contenere i costi, allineando gli obiettivi di cura con le esigenze di qualità e sostenibilità del sistema sanitario4 .
Presso il Centro Studi Americani è stato presentato il progetto “Go Lean: Il Lean Management nella Sanità italiana: esperienze di successo e prospettive future per la sostenibilità del Sistema Sanitario”, realizzato da Edra Spa con il supporto di Takeda. Durante l’incontro, è stato presentato il white paper omonimo, con l’obiettivo di stimolare un dibattito sull’applicazione del Lean Management nella sanità italiana.
“Go Lean” ha riunito esperti del settore sanitario, accademico e istituzionale, tutti impegnati ad affrontare le sfide legate all’invecchiamento della popolazione e all’aumento delle malattie croniche. I professionisti del settore hanno messo in luce le caratteristiche di tale approccio, evidenziando come possa migliorare l’efficienza dei servizi e, allo stesso tempo, ridurre gli sprechi. È emerso che il Lean Management, analizzando i processi e massimizzando il valore per il paziente, può rendere il sistema sanitario più efficace e reattivo, anche in un contesto di risorse limitate.
Il progetto “Go Lean” ha messo in evidenza alcune proposte chiave per migliorare il sistema sanitario:
• istituzione della figura del Direttore Operativo nelle aziende sanitarie, con la certificazione Lean o Lean Six Sigma tra i requisiti;
• promozione della certificazione Lean come requisito preferenziale per gli incarichi di funzione e nelle modalità di accreditamento delle strutture sanitarie;
• inserimento degli interventi Lean nei sistemi di gestione delle performance aziendali, integrandoli con gli obiettivi di outcome sanitario;
• formazione obbligatoria Lean nei piani formativi aziendali e nelle facoltà di Medicina e Scienze Infermieristiche; • creazione di iniziative premianti nazionali, come il modello Shingo Prize, per incentivare l’applicazione della metodologia Lean in aree funzionali critiche come sale operatorie e pronto soccorso;
• supporto da parte di AGENAS per la diffusione del Lean Management e monitoraggio delle progettualità nel settore sanitario.
BIBLIOGRAFIA 1 Struttura della popolazione e invecchiamento. European Commission – Eurostat Statistics Explained. https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Population_structure_and_ageing&action=statexpseat&lang=it.
2 Rosa A, Marolla G, Lega F, Manfredi F. Lean adoption in hospitals: the role of contextualfactors and introduction strategy. BMC Health Serv Res. 2021 Aug 28;21(1):889.
3Agnetis A, Guercini J, Bianciardi C, et al. Lean Thinking E A3 Report: Manuale Operativo di Project Management in Sanità. Ed. Edra, Milano, 2019.
4 Rosa A, Marolla G, Lega F, Manfredi F. Lean adoption in hospitals: the role of contextual factors and introduction strategy. BMC Health Serv Res. 2021 Aug 28;21(1):889.
LE DICHIARAZIONI DEGLI ESPERTI
Americo Cicchetti, Direttore generale della programmazione sanitaria, Ministero della Salute “Negli ultimi anni, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ha fatto notevoli progressi, soprattutto in ambito ospedaliero. Questo miglioramento è stato possibile grazie all’introduzione di solidi standard nazionali, che hanno spinto le regioni e, di conseguenza, le aziende sanitarie a rivedere i propri processi e orientarsi verso parametri che hanno modernizzato situazioni ormai superate. È fondamentale proseguire su questa strada per due motivi principali: il primo riguarda il rafforzamento del sistema degli standard nazionali e la necessità di rivedere alcuni parametri per l’attuazione dei livelli essenziali di assistenza. Gli standard sono cruciali per tradurre questi livelli in servizi e prestazioni omogenei a livello nazionale. Il secondo motivo riguarda l’aspetto economico: nel 2024, il Ministero dell’Economia ha avviato un programma di analisi e valutazione della spesa che coinvolge tutta la pubblica amministrazione, con particolare attenzione agli enti centrali. Lavorare in questa direzione significa avviare numerosi interventi mirati che, se coordinati, possono generare risorse e creare le condizioni per nuovi investimenti”.
Paolo Petralia, Direttore generale ASL4 S.S.R. Ligure, Chiavari (GE); Vicepresidente vicario FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie Ospedaliere) “L’approccio Lean può davvero fare la differenza, offrendo un nuovo modo di guardare e interpretare la realtà. Il nostro obiettivo è fornire strumenti concreti per promuovere il cambiamento aziendale, e la metodologia Lean è uno di questi, in grado di aumentare l’efficienza e, soprattutto, di rendere gli operatori e chiunque la adotti più consapevoli e responsabili del valore che può emergere dal suo utilizzo. Credo che nelle nostre aziende ci sia bisogno di rendere più efficienti i servizi e i modelli organizzativi, e la metodologia Lean è il modo giusto per farlo. In pratica, significa fare le cose in modo più semplice, efficace, e con il minor spreco di risorse. L’efficienza che ne deriva migliora i servizi, e per questo tale strategia è un potente motore di innovazione, sviluppo e, allo stesso tempo, di sostenibilità.”
Alessandro Bacci, Professore di Economia, Organizzazione aziendale e Lean management, Dipartimento Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche, Università degli Studi di Siena “Le sfide sono numerose e l’esperienza odierna ci dimostra che è possibile ottenere risultati, sicuramente a livello legislativo, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Emergere con forza la necessità di investire nella formazione, sia universitaria che tramite corsi di specializzazione all’interno delle singole strutture sanitarie. È fondamentale fare tesoro delle esperienze già realizzate, utilizzandole come punto di partenza per sensibilizzare altre aziende sull’impatto dei risultati che è possibile raggiungere.”
Alessandro Agnetis, Professore Ordinario di Ricerca Operativa, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche, Università degli Studi di Siena: “Quando si introduce un nuovo modello organizzativo, la formazione è spesso un aspetto centrale nella gestione del cambiamento. Questo è particolarmente vero nel caso della metodologia lean, che pone le persone al centro della trasformazione e coinvolge tutti gli attori nei processi di miglioramento continuo. Tuttavia, parlare di formazione in ambito lean, soprattutto facendo specifico riferimento ai processi in Sanità, vuol dire progettare percorsi di apprendimento in cui l’aspetto applicativo è fortemente integrato con quello metodologico, sviluppando quel tanto di “teoria” che serve a supportare l’analisi dei processi reali e a guidare gli interventi di miglioramento. Quindi, la formazione in ambito lean deve avere un carattere distintamente multidisciplinare, frutto della cooperazione tra esperti di organizzazione e gli attori principali dei processi, nel nostro caso medici, infermieri, personale sanitario e amministrativo”.
Mattia Altini, Presidente SIMM (Società Italiana di leadership e Management in Medicina), Direttore dell’Assistenza ospedaliera della Regione Emilia-Romagna: “La strategia del valore è oggi l’unica opzione credibile per rendere sostenibile il Sistema Sanitario Nazionale e regionale. È necessario ridistribuire i bisogni nei luoghi più appropriati, identificando il contesto che massimizza il valore delle risorse impiegate. Si tratta di un cambiamento culturale: in questa ottica, il Lean rappresenta uno strumento fondamentale per tradurre un concetto teorico in pratica quotidiana. La metodologia Lean si concentra sull’analisi dei processi, eliminando tutto ciò che non genera valore, ottimizzando così l’utilizzo del capitale umano, della logistica e di altre risorse. In questo periodo di trasformazione, la cultura del valore e gli strumenti Lean sono essenziali. Sarebbe utile integrarli nei corsi di laurea, in particolare in medicina e nelle specializzazioni, affinché la cultura gestionale diventi una competenza acquisita durante il percorso di studi.”
Sandro Ardizzone, Presidente della Fondazione IG IBD ETS: “Le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) sono in costante aumento e, sebbene colpiscano più frequentemente le giovani età, tra i 20 e i 30 anni, è importante sottolineare che possono manifestarsi a qualsiasi età, dalla prima infanzia fino all’età avanzata. Grazie alla disponibilità di terapie sempre più innovative e numerose, è oggi possibile affrontare al meglio queste patologie, che sono invalide e progressive. Tuttavia, questa evoluzione rende necessaria una riorganizzazione che preveda un approccio multidisciplinare, coinvolgendo professionisti di diverse specialità. Inoltre, è cruciale sensibilizzare le istituzioni, a tutti i livelli, che ancora oggi non sembrano pienamente consapevoli della gravità della situazione.”
Giovanni Gorgoni, Direttore generale ASL Asti: “Nel corso della mia esperienza ventennale con l’approccio Lean, ho potuto constatare direttamente come questa metodologia possa trasformare i processi all’interno delle strutture sanitarie, migliorando l’efficienza, riducendo gli sprechi e, soprattutto, mettendo al centro il valore per il paziente. In diverse esperienze svolte nella regione Puglia, l’obiettivo non è stato l’abbassamento dei costi, ma piuttosto il miglioramento funzionale. Un esempio concreto è il trattamento dei tumori della mammella e dei polmoni, dove siamo riusciti a ricondurre al PDTA quasi il 74% dei pazienti. Oggi, il Lean Management trova applicazione in molti ambiti: non si limita a un approccio individuale, ma, se ben implementato, coinvolge tutti gli attori del sistema sanitario, creando una cultura del miglioramento continuo che diventa parte integrante della routine quotidiana.”
Edoardo Vincenzo Savarino, Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche, Università di Padova: “Prima di iniziare un percorso Lean a Padova, conoscevo poco le metodologie Lean e il loro potenziale nel migliorare il percorso diagnostico e terapeutico per i nostri pazienti. L’importanza di questa metodologia nella pratica clinica l’ho compresa appieno solo successivamente. Per quanto riguarda le patologie infiammatorie e croniche dell’intestino, grazie all’approccio Lean, siamo riusciti a individuare e affrontare le problematiche esistenti, ottimizzando successivamente le tempistiche e i processi. Abbiamo messo alla prova queste nuove modalità gestionali sul campo e i risultati sono stati evidenti: riduzione significativa dei tempi di attesa, miglioramento delle performance e ottimizzazione della scelta dei percorsi terapeutici per i pazienti.”
Angelo Rosa, Professore Associato di Organizzazione Aziendale; Direttore Laboratorio Lean & Value Based Management, Dipartimento di Management, Finanza e Tecnologia Università LUM Giuseppe Degennaro, Casamassima (BA): “Ciò che emerge oggi è che uno dei principali driver del cambiamento organizzativo a cui stiamo andando incontro è sicuramente la formazione, che diventa un elemento cruciale per favorire l’innovazione organizzativa, trasformando i processi e consentendo di monitorarli in modo efficace. Uno degli strumenti più utilizzati in questo contesto è il Lean Project Management, che apre anche nuove opportunità per l’evoluzione del settore sanitario.”
Claudia Russo Caia Patient, Value & Access Head, Takeda Italia: “Takeda crede fermamente che la collaborazione tra pubblico e privato rappresenti un’importante opportunità di scambio di esperienze, cultura e informazioni, con l’obiettivo comune di migliorare i processi di cura dei pazienti, creare valore condiviso per tutti gli attori del sistema sanitario e promuovere la sostenibilità. In questo contesto, il Lean può fare la differenza, permettendo di ridurre gli sprechi e generare valore per l’intero panorama sanitario nazionale, a vantaggio della sostenibilità. Da anni, Takeda è impegnata a diffondere questa metodologia tra tutti i protagonisti del settore”.
Pietro Quinto, Dirigente UOS Affari Generali, Agenas: “La vera rivoluzione che la sanità italiana – e mondiale – dovrà affrontare sarà quella di digitalizzare tutti i processi. Queste aspirazioni si allineano perfettamente con le tecniche che il Lean Management ha nel proprio DNA. La qualità delle cure, la riduzione dei costi e l’efficientamento dei percorsi sono aspetti che dovranno procedere di pari passo con l’innovazione digitale. La rivoluzione in atto, promossa da Agenas con la piattaforma telematica, l’implementazione della telemedicina e il fascicolo sanitario elettronico, si integra bene con i principi del Lean. È necessario pensare a questi modelli innovativi, ma allo stesso tempo agire concretamente nella pratica: nelle strutture sanitarie sarebbe fondamentale avere una figura dedicata all’implementazione di queste strategie.”