Come il servizio domiciliare può migliorare la qualità di vita delle persone. E al tempo stesso aiutare il Servizio Sanitario Nazionale in termini organizzativi, economici e sociali. Bologna è pronta ad accogliere la prima edizione degli Home care Days: un evento per riflettere su una sanità del futuro in cui le persone siano protagoniste del percorso di salute. L’appuntamento è promosso da Coloplast, attivo nel mercato nel settore della salute intima, nasce nel 1954 e ancora oggi continua il suo lavoro di ricerca per introdurre sistemi e servizi innovativi, capaci di arricchire lo scenario di tutte quelle imprese che in Italia lavorano per l’inclusività e la sostenibilità del settore sanitario e medico, in collaborazione con Koncept, azienda specializzata nell’organizzazione di eventi in ambito della salute. L’iniziativa si svolgerà all’interno del Savoia Hotel Regency. La cronicità è considerata universalmente come il bisogno emergente del nostro secolo. In Italia, rivelano gli ultimi dati dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, curato dall’Università Cattolica di Roma, riguardano circa il 40% della popolazione, pari a 24 milioni di italiani. E tra questi ben 12,5 milioni presenta una policronicità. Secondo le stime i numeri saliranno ancora: il Paese nel 2028 conterà 25 milioni di pazienti cronici. Oggi tuttavia i servizi a domicilio verso le persone affette da patologie croniche, con disabilità permanenti, bambini o adulti con patologie e handicap, sono ancora lontane da un livello ottimale. Questa condizione finisce per gravare tanto sul paziente, quanto sulle famiglie e il loro ruolo di unico caregiver. Per realizzare la nuova sanità, in cui i servizi domiciliari rivestono un ruolo fondamentale, occorre sviluppare un percorso di sinergia tra pubblico, privato e mondo dell’associazionismo. E puntare sui nuovi strumenti che permettano dialogo e monitoraggio a distanza. Il paziente cronico, grazie anche a servizi complementari che si avvalgono di messaggistica o di costante supporto telefonico, può ormai essere seguito in tutto il suo percorso di salute. Per questo gli Home care Days ragioneranno attorno a proposte e soluzioni per un’organizzazione che abbia nell’Health Tecnology Assessment (HTA) il valore dei servizi domiciliari per valutare impatti clinici, organizzativi economici e sociali. Un approccio che può aiutare a migliorare la qualità di vita del paziente stesso e individuare ulteriori e sicure politiche sanitarie. L’HTA permette di comprendere quali tecnologie siano maggiormente valide e su quali sia importante quindi un investimento. Lo stesso Servizio Sanitario Nazionale può beneficiare da questa metodologia, migliorando i suoi processi decisionali e strategici, valutando la sostenibilità delle cure, ed essendo sollevato da costi e da attività che oggi non riesce a garantire a tutti.
Gli Home care Days, grazie a una serie di incontri multidisciplinari e di confronto, permetteranno di discutere e analizzare questa tematica nella sua totalità. All’evento interverranno esperti dal mondo politico, economico e quello della salute, verranno proposte storie e testimonianze dirette. Una necessaria riflessione sull’evoluzione dell’assistenza domiciliare: la soluzione per mettere al centro la persona e il benessere dell’intera comunità.
L’evento avrà l’onore di ospitare, tra gli altri:
– Monica Calamai, direttrice generale AUSL Ferrara.
– Americo Cicchetti, direttore Altems. – Vincenzo Falabella, presidente FAIP e Presidente FISH. – Marcello Pani, segretario nazionale SIFO. – Teresa Petrangolini, direttrice Patient Advocacy Lab ALTEMS. – Alessia Polita, ex-campionessa di motociclismo. – Pier Raffaele Spena, presidente FAIS.Conduce:
– Pier Luigi Spada, dirigente medico UOC Chirurgia d’Urgenza e Trauma, Policlinico A. Gemelli, Roma.