Il mondo della salute negli ultimi due anni ha affrontato molte sfide ma oggi possiamo dire che la pandemia di Covid-19 ha portato anche a dei cambiamenti in senso positivo con una popolazione più attenta al proprio benessere e più curiosa verso le nuove tecnologie applicate all’ambito sanitario tanto che, per fare un esempio, strumenti come la telemedicina sono stati quasi completamente sdoganati. Nonostante si sia solo all’inizio di un processo di rinnovamento del mondo sanitario, in un periodo socio-economico complicato, una società come Health Italia, una delle più grandi realtà indipendenti del mercato italiano dell’assistenza e della sanità integrativa, traccia un quadro sostanzialmente positivo dello stato del mercato, pronto a proseguire il suo percorso verso il rinnovamento.
Con Livia Foglia, amministratore delegato della società, abbiamo indagato quali sono i trend emergenti in ambito salute per capire come Health Italia intende cavalcarli, a partire proprio dalla telemedicina, dal 2017 presente nella sua proposta, prestando anche un occhio di riguardo ai temi della sostenibilità.
“Indubbiamente l’emergenza sanitaria che abbiamo attraversato – esordisce Foglia – ha portato i cittadini italiani ad avere un’attenzione maggiore verso la sfera della salute tanto è vero che, rispetto al 2020, più della metà dei nostri connazionali dichiara di dare una maggiore importanza al suo benessere e di non tralasciare le cure necessarie per mantenerlo, ciascuno conformemente a quelle che sono le proprie possibilità e nonostante l’aumento del costo della vita. Dall’alto del nostro osservatorio privilegiato noi di Health Italia abbiamo anche potuto osservare un’attenzione sempre più forte verso l’impiego di tecnologia in ambito sanitario: anche se c’è ancora un po’ di diffidenza verso la fruizione e l’acquisto online di prodotti e prestazioni senza dubbio la digitalizzazione è la strada principale per cui passa l’efficientamento del sistema sanitario, andando anche nella direzione di una maggiore integrazione tra luoghi di cura e territorio. Oggi, infatti, si parla sempre di più assistenza sanitaria di prossimità, che sarà uno dei pilastri attorno al quale ruoterà il rinnovamento dei servizi per la salute. Infine, non va trascurato il fatto che ora è il paziente ad essere al centro, diventando sempre più protagonista e parte attiva del suo processo di prevenzione e di cura. Speriamo anche che il PNRR sarà una leva sfruttata nella maniera adeguata, perché allo stato attuale notiamo che non si è ancora sviluppata un’adeguata consapevolezza in relazione alle opportunità che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può portare per il nostro sistema salute”.
In questo scenario Health Italia è protagonista nel mercato delle soluzioni di sanità integrativa per famiglie, imprese e per la pubblica amministrazione. Di cosa vi occupate in concreto?
“Health Italia è anzitutto un gruppo quotato nel segmento Euronext Growth di Borsa Italiana, che nel 2021 ha raggiunto circa i 40 milioni di ricavi con una marginalità del 20%. Principalmente la società si occupa di promuovere piani di sanità integrativa e di welfare presso associazioni, aziende ed istituzioni ma anche presso famiglie e singoli individui secondo un modello di distribuzione diversificato e multicanale con circa 2.000 promotori presenti su tutto il territorio nazionale, sportelli bancari ed altre reti affiliate
Tramite la nostra controllata Health Assistance operiamo invece come service provider attraverso una centrale operativa ed un contact center che forniscono supporto a tutti coloro che hanno sottoscritto un piano sanitario, per informazioni, richieste di rimborso o fruizione di prestazioni presso le 5.000 strutture con noi convenzionate.
Preciso che per quanto riguarda le soluzioni di sanità integrativa, dove siamo leader nel nostro Paese, Health Italia propone soluzioni offerte da fondi sanitari e primariamente con società di mutuo soccorso, e non dal mercato assicurativo .
Siamo specializzati anche nella gestione di servizi di welfare per il mercato aziendale (enti pubblici o imprese), dove proponiamo piani personalizzati e mirati con un particolare focus sul benessere del dipendente o con piattaforme di Flexible Benefit”.
Dal 2017 siete anche pionieri nel campo della telemedicina, vero?
“Health Italia, tramite la controllata Health Point, fornisce servizi sanitari attraverso un proprio centro specialistico e un network di professionisti con un focus proprio sulla telemedicina: proponiamo soluzioni a distanza capaci di adattarsi ai più svariati contesti, anche grazie al supporto della nostra divisione It che sviluppa tecnologie customizzate sulla base delle nostre necessità”.
Come accennavamo, la telemedicina con l’emergenza coronavirus è stata ormai completamente sdoganata anche in Italia…
“Finalmente anche in Italia si è passati alla concretezza ma noi di Health Italia possiamo definirci pionieri nel settore perché già nel 2017 abbiamo deciso di presidiare questo mercato e perché crediamo che sia fondamentale accedere in modo semplice ad un confronto con specialisti qualificati in ottica preventiva, per poter monitorare o ridurre i fattori di rischio, ma anche per tenere sotto controllo patologie già in essere, come nel caso dei pazienti cronici. Con la telemedicina i pazienti ottengono risposte tempestive senza attese e spostamenti, evitando anche il rischio di nuovi contagi”.
A proposito di soluzioni di telemedicina, qual è la proposta di Health Point per la sanità e per le aziende?
“La nostra controllata Health Point ha implementato un ecosistema completo con una piattaforma di telemedicina sviluppata internamente e che prevede l’accesso a diversi punti salute fisici su tutto il territorio. In questo modo i soggetti coinvolti possono accedere facilmente alla prestazione medica, comunicando con i dottori e condividendo i referti tramite la piattaforma My Digital Health.
I pazienti possono prenotare autonomamente gli esami e le televisite e nella cartella clinica online trovano prescrizioni, report delle misurazioni e referti”.
Chi sono i vostri interlocutori?
“I nostri principali interlocutori sono le farmacie ma anche tutti quei centri medici che vogliono un punto salute più easy e flessibile, così come tante aziende che nell’ambito dei loro programmi di welfare rendono disponibili questo tipo di servizi ai propri dipendenti che possono così accedere alla prestazione sanitaria direttamente dal luogo di lavoro o da casa, in tutta semplicità, in maniera tale da favorire la prevenzione e abbattere i costi e i tempi degli spostamenti”.
Pensa che il mercato aziendale italiano sia abbastanza maturo per recepire queste innovazioni e portarle all’interno del quotidiano?
“Oggi vediamo una buona risposta da parte delle aziende che inseriscono queste proposte nei loro piani di welfare aziendale. Per i privati è più facile innovare rispetto al sistema pubblico e oggi le aziende cercano di rispondere alle esigenze dei cittadini che hanno bisogno di risposte veloci ed esaurienti senza sentirsi un mero numero. La telemedicina è un’ottima risorsa per garantire la tutela della salute dei cittadini a partire dai luoghi di prossimità che frequentano abitualmente, come appunto la farmacia, il luogo di lavoro, l’abitazione.
Lo strumento della telemedicina genera una domanda proattiva di prestazioni sanitarie in ottica preventiva e consente un rapporto diretto e non mediato tra medico e paziente: può essere un importante strumento per un corretto indirizzo diagnostico in tempi brevi con risparmio di risorse economiche e di tempo”.
Lato pubblico, invece, qual è la situazione?
“Senza dubbio la pubblica amministrazione è più indietro rispetto ai privati, essendo molto più lenta e rigida nei processi di cambiamento. Ma anche qui si cominciano a vedere le prime iniziative a parlare di telemedicina, anche grazie ai fondi previsti dal PNRR”.
Un tema oggi molto forte è anche quello della sostenibilità. Da questo punto di vista cosa sta facendo Health Italia?
“Per Health Italia la sostenibilità è un’attività concreta calata sulla strategia aziendale, andando a coniugare gli obiettivi di business con la dimensione sociale, ambientale e di governance.
Rispetto al business, Health Italia opera con impegno nell’ambito dei servizi per la salute, la prevenzione e il welfare rispettando a pieno i valori di uno sviluppo sostenibile. Anche internamente abbiamo sviluppato una serie di iniziative che vanno nella direzione di consolidamento dei nostri valori verso l’esterno: ad esempio, abbiamo creato un Comitato Etico per definire linee guida e strategie e proponiamo numerose iniziative nell’ambito welfare come copertura sanitaria, sportello di ascolto e formazione. Siamo attivamente impegnati anche in attività di sensibilizzazione sui temi sociali, comela parità di genere, e legati all’ambiente, . Health Italia riserva anche un focus particolare verso soluzioni per il contenimento dei costi energetici.
Dal 2019 abbiamo deciso di pubblicare il Bilancio di Sostenibilità per raccontare ciò che facciamo e come ci posizioniamo verso questi temi e già per due anni consecutivi Cerved Rating Agency ci ha assegnato un Rating ESGe pari ad A. Tutto questo al fine di armonizzare l’approccio corporate che abbiamo alla sostenibilità, favorire strategie che favoriscano il contenimento dei costi, una gestione agevole dei rischi e una maggiore integrazione con lo sviluppo sociale e col territorio, con ricadute positive anche sui profitti, con garanzie maggiori per gli stakeholder e gli azionisti.”
Qual è il bilancio di Health Italia per il 2022 e quali sono gli obiettivi per il prossimo anno?
“Il bilancio per il 2022 è senza dubbio positivo e a confermarlo, oltre ai dati economici, c’è anche il Customer Retention Rate, che si attesta intorno al 90%, a dimostrazione che chi ci sceglie difficilmente torna indietro.
Per il futuro uno dei principali obiettivi rimane quello di sviluppare sempre di più l’innovazione digitale e i servizi di telemedicina, ma per noi è anche molto importante rafforzare il modello di integrazione profit/no-profit perché riteniamo che questo sia un modello virtuoso. La creazione di valore sociale, infatti, si coniuga con il valore economico e rappresenta una leva per la competitività: gli enti no-profit possono sviluppare modalità innovative per raggiugere i loro scopi implementando modelli organizzativi efficienti, mentre Health Italia, come entità profit, può beneficiare della conoscenza del contesto e del territorio che rappresenta una importante fonte di apprendimento, con rilevanti effetti positivi in termini di innovatività e fidelizzazione, per fornire servizi che intercettano le esigenze effettive e rispondono in maniera tempestiva.
Per il futuro un altro obiettivo è quello di implementare un service provider 3.0 a fianco dei cittadini, rafforzando la nostra dimensione di consulente e guida a supporto delle persone che assistiamo (oltre 400mila in tutta Italia)”.