L’obiettivo dell’annuale EIT Health RIS Innovation Call è supportare le innovazioni del settore sanitario sviluppate dai team di ricerca delle regioni più avanzate dell’Europa centro-orientale e meridionale e delle più promettenti startup italiane. Negli ultimi due anni sono stati stanziati fondi per 6 start-up in Romania e Slovenia, 4 in Italia, 3 in Portogallo e Croazia e 1 in Estonia, Slovacchia, Grecia, Repubblica Ceca, Lettonia e Lituania. Ogni progetto selezionato ha ricevuto finanziamenti, opportunità di mentoring e di matchmaking e l’accesso a un network di operatori sanitari europei accreditato per supportate l’attività di sviluppo delle soluzioni sanitarie innovative proposte.
In Italia, i progetti finanziati negli ultimi due anni, tutti supportati dal Consorzio Arca, sono stati:
• la soluzione di Big Data Software as a Service per supportare le fasi decisionali nella medicina di precisione realizzata da KAZAAM Lab srl e Università La Sapienza di Roma;
• Il dosimetro FGD progettato da BlackCat Beyond srl e Università di Palermo;
• Il dispositivo personalizzabile ANEURIS per il trattamento dell’aneurisma aortico addominale, realizzato con tecniche di manifattura additiva dalla start-up Amed (Advanced Medical Engineering Devices).
“Quest’anno i sistemi e gli operatori sanitari di tutto il mondo hanno dovuto affrontare sfide molto impegnative a causa della pandemia di coronavirus e, purtroppo, sembra che questa situazione sia ben lungi dall’essere superata. Per questo adesso è ancora più importante sostenere nuove iniziative sanitarie rivoluzionarie e pionieristiche, che offrono nuove soluzioni e siano in grado di rendere il percorso di guarigione più efficace, oltre ad agevolare la vita dei pazienti e facilitare il lavoro di personale sanitario e professionisti del settore healthcare. Il nostro obiettivo è quello di sostenere la prossima generazione di innovatori per avviare nuove imprese emergenti nel panorama sanitario” ha dichiarato Mónika Tóth, EIT Health InnoStars RIS Programme Manager.
Mentre nel 2019 il 33% dei progetti finanziati si concentrava su big data, soluzioni cloud, applicazioni e piattaforme mobilie, tale numero è salito al 44% nel 2020, una tendenza che va di pari passo con il trend globale, visto che gli operatori sanitari creano giornalmente un’ingente quantità di dati. Di conseguenza diventa sempre più necessario sviluppare soluzioni in grado di analizzare e interpretare questi dati e questa necessità diventa ancora più impellente durante una pandemia. L’anno scorso la metà dei team finanziati ha sviluppato nuove soluzioni in ambito sanitario, come i cerotti per il trattamento della psoriasi o il sistema di coltura cellulare 3D attivo per gli epatociti primari.