L’ecografia o, meno comunemente, ecotomografia è un’esame strumentale che, a differenza delle radiografie, utilizza gli ultrasuoni (di ampiezza compresa tra 2MHz e 15MHz) in luogo delle radiazioni ionizzanti. L’esame ecografico viene utilizzato per ottenere immagini di vario tipo relative ad organi e tessuti, per lo più a scopo diagnostico. Esso, infatti, è particolarmente diffuso ed utilizzato in vari ambiti della scienza medica per identificare patologie di svariato genere. Si ricorre ad ecografia per, ad esempio, monitorare utero e ovaie delle donne in stato di gravidanza, analizzare la tiroide o la vescica, diagnosticare calcoli biliari oppure individuare alcuni tipi di neoplasia.
Preparazione all’esame ecografico
L’ecografia è un esame strumentale completamente sicuro; non richiede alcuna particolare preparazione da parte del paziente, fatta eccezione per due casi specifici:
- ecografia addominale. Il paziente deve seguire una dieta particolare per i tre giorni che precedono la data dell’ecografia. Il regime alimentare di preparazione all’esame deve liberare l’organismo dalle scorie e, pertanto, essere privo di cibi meteorici o ricchi di fibre come, ad esempio, cereali e legumi ma anche latte, frutta e verdura. È consigliabile evitare anche la pasta ed il pane mentre sono consentiti sia la carne che il pesce. In combinazione con tale regime alimentare può essere prescritta, da parte del medico curante o dallo specialista che ha disposto l’esame ecografico, l’assunzione di un medicinale antigas; tale precauzione è necessaria, in quanto il gas che può formarsi nell’addome scherma gli ultrasuoni, impedendo a questi ultimi di raggiungere gli organi. Infine, bisogna digiunare per almeno sei ore dall’ora dell’esame ma avere la vescica piena.
- ecografia pelvica. Non è necessario osservare un regime alimentare rigido come quello sopra descritto ma, per la buona riuscita dell’esame, può essere richiesto di bere un litro d’acqua un’ora prima dell’ecografia. Bisogna quindi cercare di trattenersi e non urinare, con il rischio di vanificare l’efficacia dell’esame.
Gli accorgimenti sopra descritti sono necessari perché l’ecografia, utilizzando uno strumento meno ‘potente’ delle radiazioni non è in grado di attraversare i tessuti ossei e gli organi in cui sia presente del gas. Di conseguenza, la mancata osservanza delle norme di preparazione richieste per alcune tipologie di esame renderebbe l’ecografia inefficace. Dal punto di vista della sicurezza, invece, non vi è alcun rischio per il paziente, in quanto gli ultrasuoni non hanno alcun impatto sull’integrità degli organi e dei tessuti, così come sul funzionamento dei processi biologici.
Come si svolge un’ecografia
L’esame ecografico è molto breve e per nulla invasivo. Il paziente, dopo aver rimosso tutti gli oggetti in metallo che ha indosso, si sdraia sul lettino medico. Il tecnico addetto all’ecografo cosparge la zona da analizzare con un gel all’acqua, che serve ad impedire la formazione di bolle d’aria (queste costituirebbero un ostacolo al passaggio degli ultrasuoni). L’esame vero e proprio consiste nella scansione dei tessuti con una sonda che emette gli ultrasuoni e permette di ottenere una proiezione grafica della rilevazione. Pur essendo un esame semplice, la durata non è sempre breve: molto dipende da quali e quanti organi o tessuti debbano essere analizzati.
È possibile sottoporsi a questo tipo di esame presso una struttura pubblica o privata. Per usufruire della convenzione del Servizio Sanitario Nazionale è necessario che un medico curante (o uno specialista di una struttura autorizzata, sia essa pubblica o privata) firmi l’impegnativa. Qualora, invece, ci si voglia rivolgere ad una struttura privata, è sufficiente prenotare l’esame, anche online (tramite portali come www.ionoforetica.it); in tal caso, l’impegnativa non è obbligatoria ma può essere comunque consigliata. Ragion per cui, è bene contattare preventivamente la struttura prescelta per informarsi a riguardo, così come è consigliabile accertarsi delle norme di preparazione da seguire in caso di ecografia addominale o pelvica.