Un laboratorio aperto per condividere l’approccio design thinking e per sviluppare innovazione con tutta la filiera trasfusionale e le aziende medicali. Ad andare contro corrente, mettendo la sua esperienza al servizio di tutti, “aprendosi” in logica di open innovation, è Delcon, pmi innovativa, leader nella progettazione e produzione di software e dispositivi medicali per la filiera trasfusionale. L’azienda bergamasca, che investe ogni anno circa il 15% del suo fatturato in ricerca e sviluppo, ha cambiato il suo approccio nei confronti dell’innovazione di prodotto.
La “rivoluzione” è scaturita dalla progettazione dell’ultima bilancia, Milano: “Il nostro approccio è partito dalla voglia di diventare empatici nei confronti degli operatori che tutti i giorni utilizzano questi dispositivi per raccogliere il sangue – commenta Barbara Sala, Ceo Delcon –. Ecco il perché della collaborazione con Cefriel e l’approccio al design thinking. Prima di sviluppare un prodotto innovativo abbiamo capito che avremmo dovuto cambiare approccio. Abbiamo cambiato paradigma. Ci siamo detti: dimentichiamoci tutto quello che abbiamo imparato fino qui e cerchiamo strumenti per interpretare i bisogni della filiera”. Nel 2018 è nata Delcon Usa, sede statunitense di Delcon, per collaborare con i maggiori centri trasfusionali d’America. Da qui è nata la partnership con il New York Blood Center, con il quale l’azienda ha sviluppato la bilancia di design, Milano.
Dopo questa esperienza Delcon ha delineato un framework di sviluppo basato su design e utilizzo di tecnologie mirate a risolvere i veri problemi della filiera: «Vogliamo condividere quello che abbiamo imparato – prosegue Sala – l’innovazione è un processo. Vogliamo mettere questa esperienza a servizio di tutto il mondo del medicale, settore in cui di solito è raro che l’innovazione cavalchi veloce, perché ricco di burocrazia legale. In realtà si può innovare uscendo dalla comfort zone, cambiando modo di progettare».
Dopo la bilancia Milano, Delcon ha già sviluppato con il nuovo approccio un secondo dispositivo: un saldatore per la saldatura di tubi per sacche del sangue.
La case history protagonista del nuovo libro di Alfonso Fuggetta
Delcon fa parte delle case history inserite nel libro “Il paese innovatore” di Alfonso Fuggetta (Egea, 200 pagine), Ceo e direttore scientifico di Cefriel. La pmi innovativa è stata scelta dall’autore come caso virtuoso di piccola impresa capace di variare i suoi paradigmi e innovare in maniera agile. Il saggio mette in luce come anche una pmi possa innovare aprendosi a collaborazioni e contributi esterni e lavorando “sul campo” per valutare le esigenze del settore. Tra gli aspetti emblematici del progetto citati da Fuggetta:
– Si può innovare anche essendo piccoli.
– È vitale che il management dimostri grande determinazione e commitment nell’intraprendere questo percorso.
– È importante aprirsi a contributi esterni per trovare ciò che serve e manca. Non si fa tutto da soli, “in casa”.
– Lavorando in modo agile e per sviluppi incrementali si può modulare la necessità di risorse economiche.
– Il modello di sviluppo agile e design-centered è vitale nell’interazione con il cliente e nella gestione di tutte le fasi del progetto.
– Fondamentale è il lavoro con un team multidisciplinare: il progetto Milano è stato condotto da un team misto composto da tecnologi, esperti di prodotto, industrial designer.
Il successo di «Milano»
La capacità di Delcon di innovare è riconosciuta nel mondo. Ne è testimonianza la nuova bilancia per la donazione «Milano», in omaggio alla capitale italiana del design, nata dalla collaborazione tra Delcon e il New York Blood Center (NYBC). Quest’ultimo ha deciso di affidarsi all’azienda di Bergamo per rispondere all’esigenza di portare innovazione e nuove tecnologie nel mercato USA, un mercato in cui le donazioni di sangue avvengono molto spesso attraverso postazioni di raccolta mobili. Per rispondere a tutte le esigenze del NYBC, Delcon ha avviato con Cefriel il processo di co-design che, iniziato nel 2018, ha coinvolto un team di dieci persone. Risultato: al termine del picco dell’emergenza Covid-19, dopo un anno e mezzo dal primo prototipo, sono stati inviati 12 dispositivi per un primo pilota presso il New York Blood Center. A breve, non appena la situazione legata alla diffusione del Covid-19 lo consentirà, verranno installati e testati in mobilità su due bus (centri trasfusionali itineranti) da sei bilance ciascuno, con sei postazioni di donazione che andranno a raccogliere donazioni di sangue tra la popolazione statunitense.