“I dati sanitari sono fondamentali per dare un impulso definitivo a quella che si chiama la Sanità digitale, che va dai fascicoli sanitari, che dovranno essere implementati e portati a termine in tutte le Regioni italiane, alla telemedicina che sarà la nuova frontiera di sviluppo di un collegamento tra le varie realtà della presa in carico del paziente: dal domicilio all’ospedale. La telemedicina permetterà l’interconnessione e la possibilità di accedere a consulenze e visite per via telematica, superando gli ostacoli che abbiamo visto durante la pandemia da Covid-19 e realizzando una vera connessione tra ospedale e territorio”, spiega il Dottor Claudio Zanon, Direttore Scientifico di Motore Sanità.
Con queste parole si è aperta la sessione “Uso secondario dei dati sanitari: competenze, infrastrutture digitali e strumenti innovativi necessari – Il punto di vista delle Regioni” della Winter School 2022 di Pollenzo, dal titolo ‘Oltre la logica dei silos per un’offerta integrata di salute’, organizzata da Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Roche.
La Commissione Europea ha delineato tra le sue priorità la condivisione di uno spazio di dati UE, che comprenda anche il settore sanitario.
“Se oggi ci concentriamo sull’acquisizione dei dati dei pazienti per la presa in carico e la cura, lo sviluppo e la condivisione, consentirebbe uno studio della malattia e delle terapie – spiega Alessandro Stecco, Presidente IV Commissione Sanità di Regione Piemonte -. L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha fatto da volano dimostrandoci come le basi di dati condivise e analizzate siano prezioso contributo nello studio della malattia. Da medico oltre che da politico, è doveroso da parte mia porre l’accento sull’esigenza di utilizzo di strategie preventive: quelle che si possono realizzare solo grazie a ricerche su dati omogenei, potenziando il fascicolo elettronico sanitario e la digitalizzazione. Come Regione Piemonte auspichiamo che, attraverso l’utilizzo del PNRR e dei fondi europei dedicati all’Italia, si possa compiere un salto di qualità, considerando il limite reale di una Unione Europea cui non sono attribuite delle competenze dirette in materia di salute. La telemedicina ci ha anticipato un futuro i cui driver sono condivisione e di rete, che non significa perdere di vista il paziente o snaturare il contatto con esso ma offrire un accesso più lineare ai servizi, anche in situazioni di disagio”.
“Oggi più che mai è necessario e improcrastinabile per il nostro servizio sanitario nazionale e di Welfare prendere decisioni che determineranno la vita del nostro Paese e la struttura organizzativa, gestionale ed economica negli anni che verranno – spiega Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria e Economia politica, Research Director-Economic Evaluation and HTA, CEIS, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Presidente SIHTA -. L’intervento deve essere perentorio non solo per rispondere alla crisi del momento ma anche per scongiurare crisi future ancora più drammatiche e con l’obiettivo di garantire una sostenibilità, economica e finanziaria, di lungo periodo. C’è bisogno di un nuovo paradigma che preveda il superamento della logica dei Silos (sia a livello macro che micro) verso un approccio basato sulla valutazione dell’impatto economico complessivo della patologia, così da considerare interventi e tecnologie efficaci un investimento e non un costo”.
“Penso che, anche in considerazione della Strategy for Data europea, il nostro Paese debba prioritizzare disposizioni e infrastrutture abilitanti l’uso secondario dei dati sanitari – spiega Noemi Porrello, Real World Evidence Lead Integrated Access Roche S.p.A. – La definizione di una Data Governance e la presenza di sistemi informativi capaci di mettere a disposizione dataset aggiornati, completi e di qualità saranno alla base della nostra efficacia nell’accelerare la ricerca, migliorare i percorsi di cura e favorire la sostenibilità del Sistema. Si tratta di un passaggio evolutivo essenziale e urgente, che altri paesi europei stanno già affrontando con maggiore successo rispetto all’Italia e che dovrebbe vedere impegnate tutte le parti che operano nell’ambito del Sistema Salute, fra cui l’industria. Roche da anni investe in progetti e competenze in questo ambito ed è pronta anche oggi a dare il proprio contributo”.
“La evoluzione del sistema sanitario negli ultimi anni e l’incremento dell’uso delle nuove tecnologie comporta l’esigenza di tutelare l’integrità dei dati sensibili del singolo – aggiunge Franco Ripa, Direttore Programmazione dei Servizi Sanitari e Socio-sanitari di Regione Piemonte -. L’elaborazione di una definizione della materia ha evidenziato l’importanza di garantire un diritto fondamentale quello alla salute, senza tuttavia tralasciare il ruolo fondamentale della prestazione del consenso da parte del soggetto interessato. In tal senso si può parlare realmente di ‘sanità elettronica’, ovvero di moderne tecnologie dell’informazione al servizio della sanità”.