Scende la fiducia in Dottor Google, i motori di ricerca sempre più destinati ad assumere funzionalità da Trip Advisor della medicina, è la rivincita degli esperti. Sono infatti il 65,5% gli italiani che oggi usano la rete per cercare di informazioni su medici o strutture sanitarie, mentre solo il 33,5% la consulta per fare una diagnosi sulla propria salute. Aumenta anche la ricerca on line di informazioni su cure e terapie (23,9%, -10,2% rispetto al 2019) e su tecnologie e dispositivi per la salute (18,8%, -8,6% rispetto al 2019).
A raccontare le nuove specializzazioni di Dottor Google è l’indagine promossa da Confindustria Dispositivi Medici e realizzata da Community Research & Analysis a un anno dallo scoppio dell’emergenza sanitaria nel nostro Paese.
“La ricerca Tech4Life racconta quello che ormai è un trend confermato di anno in anno: gli italiani ricorrono sempre meno all’utilizzo delle rete per usi diagnostici e sempre più per cercare informazioni e recensioni circa strutture sanitarie, cure e professionisti. Dati che confermano – commenta Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria Dispositivi medici – una ritrovata fiducia da parte della popolazione italiana nei confronti dei professionisti della sanità, fiducia che nella situazione pandemica attuale risulta fondamentale”.
Per gli italiani fonte primaria di informazione restano i medici, al primo posto quello di base (76,6%), seguito dallo specialista (11,8%) e da famigliari e parenti (5,7%). Solo il 2,5% si affida ai siti internet e l’1,4% chiede informazioni sulla sua salute al farmacista.
L’emergenza sanitaria e l’introduzione nel dibattito quotidiano di dispositivi medici come mascherine e ventilatori polmonari ha accresciuto la curiosità della popolazione italiana verso questi strumenti salvavita: sono quasi 6 italiani su 10 a cercare informazioni su internet su tecnologie e dispositivi per la salute, nel 2018 era il 45,8% degli intervistati e soltanto il 32,9% nel 2019, anno precedente allo scoppio dell’emergenza sanitaria.
Per quanto riguarda l’attendibilità delle fonti, per il 44,5% degli italiani nella top two c’è il medico di medicina generale, per il 38% il medico specialista. Aumenta rispetto al 2019 l’attendibilità riconosciuta al farmacista: il 7,1% degli italiani mettono questa figura professionale nelle prime posizioni contro il 3% del 2019. Aumenta, altresì, la percentuale degli italiani che ritiene attendibili televisione e radio (1,9% contro lo 0,2 dell’anno precedente), quotidiani o riviste specializzate (2,9% contro lo 0,7% precedente) e siti internet (2,5% contro l’1,2% del 2019). Resta sotto l’1% la percentuale di coloro che si affidano ai social network (0,4%).