La canapa è una pianta che si trova adoperata all’interno delle culture di tutto il mondo oramai da millenni. Sono diversi i pregiudizi nei suoi confronti, nonostante ricerche mediche, molte ancora in corso, tendano a dimostrarne i benefici per la salute.
In questo articolo ci concentriamo sul CBD, la componente della pianta che pare non provocare effetti di tipo psicotropo, e del perché si rivelerebbe interessante per il benessere psico-fisico della persona.
CBD: di cosa parliamo
Con il termine CBD o Cannabidiolo si fa riferimento a una molecola che viene estratta soprattutto dai fiori e dalle foglie della canapa, in particolare quella sativa: la sola varietà considerata sicura e legale secondo la legge italiana.
Si tratta di un fito-cannabinoide che viene attualmente utilizzato in molteplici ambiti, dalla nutraceutica passando per la cosmetica. A differenza del THC, l’altra sostanza presente nella cannabis (questo il nome erboristico della pianta), non presenta un’azione inebriante.
Sono tanti i prodotti a base di CBD e tra questi troviamo oli, gomme, estratti liquidi, capsule e compresse, caramelle, alimenti per cani, ognuno con concentrazioni variabili di tale componente.
Una proposta alquanto variegata, dunque, e nella quale orientarsi può non essere semplice. In tal senso si rivela efficace consultare i consigli disponibili su miistercbd.com, un portale specializzato nella ricerca dei migliori marchi e rivenditori su internet che testa personalmente ogni singolo articolo a base di canapa, pubblicando di volta in volta recensioni e valutazioni.
In questo modo scegliere più consapevolmente la soluzione più adatta alle proprie esigenze diventa maggiormente possibile.
I presunti benefici del CBD
Sono tanti i possibili benefici del Cannabidiolo per la salute, stando alle ricerche attualmente condotte, molte delle quali ancora in corso. Tra le proprietà più conclamate troviamo:
- Il CBD si rivelerebbe utile a controllare il dolore e a migliorare l’umore, ottimizzando la funzione mentale.
- Potenziali effetti antinfiammatori e analgesici.
- Aiuterebbe a contrastare stati quali ansia, stress e depressione.
- Tenderebbe a ridurre emicranie e cefalee.
- Risulterebbe utile nel trattamento dell’insonnia e nei disturbi del sonno, dei quali soffre una parte importante della popolazione. Si rivelerebbe infatti efficace nel ripristino del ritmo circadiano, attraverso una regolazione della condizione sonno-veglia.
Inoltre, stando ad alcuni studi il CBD, attraverso un coinvolgimento del sistema endocannabinoide, parrebbe un valido ausilio nei disturbi derivanti dall’uso di eroina, in patologie quali autismo, epilessia, demenza senile e secondo altre ricerche in alcuni casi di schizofrenia.
In che modo agisce il CBD
Il Cannabidiolo agisce stabilendo una connessione con il sistema endocannabinoide presente naturalmente negli esseri umani, non diversamente da quello immunitario o cardiocircolatorio.
Quando il sistema endocannabinoide si trova sotto stress presenta effetti sfavorevoli di tipo fisico o psicologico.
Le attuali ricerche hanno evidenziato come la diminuzione della sua attività influisca in particolare sui ritmi circadiani, portando alla mancanza di sonno e allo sviluppo di una condizione ansiogena.
In tal senso il CBD parrebbe un valido aiuto in molteplici disturbi e patologie, a una condizione preliminare imprescindibile, tuttavia: quella che sia lavorato in maniera naturale e senza componenti sintetiche.
Diversamente i danni sono potenzialmente importanti, in particolare per il fegato e qualora l’assunzione venisse effettuata da una donna in dolce attesa. Ecco perché scegliere prodotti il più possibile affidabili e sicuri diventa essenziale.