Il 2023 ha raccolto gran parte della spiacevole eredità del 2022: tra aumento del costo della vita, il famoso carovita, e diffusa instabilità politico-economica, anche nel nuovo anno i consumatori di tutto il mondo si trovano a doversi confrontare con importanti pressioni che influenzano inevitabilmente stile di vita e scelte d’acquisto.
Come stanno reagendo davanti a tali difficoltà? Quanto sono fiduciosi di assistere a un miglioramento nel breve periodo? E come si ripercuote il carovita sul loro stato di salute e benessere? Le risposte a questi interrogativi arrivano dalla ventunesima wave del Barometro Globale dei Consumatori di Toluna, digital market research agency che, attraverso la sua piattaforma di consumer insight, ha svolto un’indagine a gennaio 2023 che ha coinvolto oltre 15mila rispondenti (di cui più di 1000 italiani) in 18 mercati, rivelando aspettative e preoccupazioni per l’anno da poco iniziato.
Migliora la life satisfaction, ma non la fiducia
Quasi la metà (47%) dei partecipanti al panel di Toluna in tutto il mondo dichiara di sentirsi “molto soddisfatta” per l’andamento della propria vita nelle due settimane precedenti all’indagine. Un dato di 6 punti percentuali più alto rispetto a gennaio 2022 a livello globale, ma che registra notevoli difformità geografiche: se da un lato i soddisfatti nelle Americhe raggiungono il 60%, in Europa la quota si ferma a 39%. Tra i più bassi al mondo il dato italiano, che si attesta al 36%.
La fiducia dei consumatori, nonostante l’incremento della life satisfaction, rimane problematica. A causa del carovita, solo il 27% dei partecipanti totali si definisce “molto fiducioso” sulla possibilità di poter spendere denaro nei prossimi mesi – una percentuale che cala ulteriormente in Europa (16%) e in Italia (11%). In tutto il mondo, 4 rispondenti su 10 si definiscono molto preoccupati per la sicurezza finanziaria personale, così come il 35% dei nostri connazionali.
Questi ultimi si dimostrano particolarmente pessimisti: solo il 17% crede assisterà a un miglioramento della propria situazione economica nei prossimi tre mesi, mentre il 23% lo posticipa entro la fine dell’anno (35% e 44% le corrispondenti medie globali). Impensierisce nello specifico la situazione occupazionale: il 40% degli italiani teme per il proprio impiego, ha un’occupazione ridotta o è rimasto disoccupato durante la pandemia, con 5 punti percentuali in più rispetto al dato globale.
A rischio la salute degli italiani
Le ripercussioni del carovita hanno coinvolto non soltanto i conti correnti dei consumatori, ma anche salute e benessere. Nel nostro Paese, il 37% dei partecipanti al sondaggio riconosce un incremento nel livello di stress e il 44% concorda nel sostenere che l’attuale situazione economica ha un concreto impatto sullo stato di salute. Il 15%, inoltre, dichiara di mangiare in modo meno sano, il 18% di aver ridotto l’esercizio fisico e il 12% di aver messo la salute in secondo piano.
Davanti a queste sfide, è difficile per gli italiani restare positivi: solamente il 17%, infatti, si aspetta di essere più soddisfatto della propria salute e benessere personale entro la fine del 2023, contro invece il 35% dei partecipanti globali.
Assistenza sanitaria e cura personale, le principali previsioni di spesa
Dalla ricerca di Toluna sui consumatori mondiali emerge che proprio l’assistenza sanitaria (26%) è in cima al podio delle aree in cui si prevedono un aumento delle spese nei tre mesi successivi all’indagine. Seguono con percentuali di poco inferiori integratori e articoli per la salute (25%) e prodotti per la cura e l’igiene personale (24%).
In Italia sono, invece, questi ultimi i beni per cui gli intervistati si aspettano di pagare di più, insieme ai farmaci (16%). Dati simili si registrano per vitamine (15%), assistenza sanitaria (14%) e fitness e attività sportive (12%). 1 italiano su 10, inoltre, crede che spenderà di più per la copertura assicurativa medica.
“Siamo lieti di vedere che il 75% dei nostri connazionali sceglie un marchio sulla base delle sue attività ambientali e sociali positive, dimostrando un’attenzione crescente alla sostenibilità e alla responsabilità sociale delle aziende del settore. Inoltre, il fatto che la sincerità e l’autenticità sui valori dell’azienda siano tra le richieste prioritarie degli italiani ai brand nel settore farmaceutico (62%) sottolinea l’importanza della trasparenza e dell’etica aziendale in un settore così delicato come quello della salute – commenta Silvia Usberti, Quantitative Research Lead di Toluna –. Tuttavia, il dato che solo il 36% dei nostri connazionali si dichiara soddisfatto della propria vita rimane un segnale di allerta per le aziende del settore, che dovrebbero essere ancora più attente alle esigenze dei propri consumatori e alle sfide che questi ultimi stanno affrontando. Riteniamo che questi risultati siano di grande valore per le aziende del settore farmaceutico che desiderano adattarsi alle esigenze dei consumatori italiani e migliorare la loro reputazione e il loro successo sul mercato”.