“Gli aspetti legati al cambiamento dei consumatori-pazienti e al monitoraggio dei propri prodotti sul mercato, quanto quelli legati ai processi di R&D e della catena di produzione, lo sviluppo e l’adozione della tecnologia digitale, insieme al tema delle collaborazioni tra vari player, saranno determinanti rispetto alle dinamiche future del settore. Le aziende farmaceutiche, al centro dell’attenzione pubblica per il loro ruolo cruciale in questo momento, si trovano a operare in un mondo di grandi opportunità e sfide. In quest’ottica il tema della trasformazione digitale sarà sempre più strategico e prioritario nei prossimi anni”.
Lo ha scritto Valeria Brambilla, Life Sciences & Health Care Industry Leader di Deloitte, sul blog di Deloitte Italia commentando il report “The future unmasked: Predicting the future of healthcare and life sciences in 2025”, che esplora le principali tendenze e i vincoli da superare, partendo dalle evidenze odierne per dare indicazioni su quello che sarà il prossimo futuro del settore.
“La pandemia ha mostrato i vantaggi delle partnership nella ricerca e sviluppo biofarmaceutico – ha aggiunto Brambilla – e ha evidenziato l’importanza fondamentale di una catena di approvvigionamento globale robusta ed efficiente dal punto di vista operativo, ma anche la sua vulnerabilità agli shock globali. L’esperienza del COVID-19 ha accelerato la digitalizzazione delle operazioni di scoperta e sviluppo di farmaci, di produzione e approvvigionamento delle aziende biofarmaceutiche. Ci si attende che nel 2025 le società avranno invertito il calo dei rendimenti della R&D farmaceutica. La nostra previsione è che da qui ai prossimi 5 anni le aziende biofarmaceutiche avranno adottato tecnologie digitali avanzate per trasformare le loro attività di scoperta di farmaci e sviluppo clinico”.
“Guardando invece alla Supply chain del futuro, si prevede che nel 2025 le filiere di nuova generazione saranno integrate nell’assistenza sanitaria e nell’esperienza del paziente. Nel 2025, le aziende biofarmaceutiche avranno applicato l’apprendimento dalla pandemia COVID-19 e spostato le loro tradizionali catene di fornitura lineari verso reti di fornitura digitale interconnesse (DSN) abilitate dall’intelligenza artificiale. Questo passaggio al digitale aiuterà le aziende a ottimizzare l’uso di dati sulle prestazioni interoperabili e l’elaborazione dei dati e il processo decisionale in tempo reale, per ridurre il rischio di soggettività e pregiudizi, mentre la tecnologia blockchain sarà in grado di assicurare trasparenza nei sistemi di tracciamento”.
“Infine, altro asset cruciale per costruire cluster sanitari di successo, in grado di accelerare il ritmo della trasformazione digitale, sarà appunto la capacità di costruire partnership affidabili tra industria, mondo accademico e fornitori. Tali cluster di successo devono essere supportati da servizi finanziari flessibili e affidabili, oltre che da appropriate iniziative governative, che sappiano creare condizioni ottimali per lo sviluppo di nuovi modelli di business che, guidati dall’efficienza, permettano tra le altre cose anche risparmi in tutto l’ecosistema sanitario e un sempre maggior accesso alle tecnologie e ai servizi digitali. Risulta evidente quindi che la trasformazione del settore non riguarda solo l’implementazione della tecnologia in senso stretto, ma implica un cambio di mentalità e l’adozione di nuovi modelli e processi di business per concretizzare tale cambio di passo, su cui la pandemia si è rivelata un acceleratore”.