Si terrà sabato 11 settembre presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano la quinta edizione del congresso scientifico internazionale “NewTom Forum 2021-The Pioneer Of The Cone Beam CT”, organizzato dalla Business Unit Medical Equipment del Gruppo Cefla per celebrare i 25 anni dalla nascita di NewTom, marchio che con la sua gamma di prodotti ha rivoluzionato la diagnostica per immagini apportando innovazione continua nel campo della tomografia computerizzata applicata all’ambito medico specialistico oltre che al settore odontoiatrico.
Il Congresso
Il NewTom Forum, che vedrà l’intervento e il confronto di 15 relatori e 8 moderatori di riconosciuta fama internazionale, ha l’obiettivo di presentare i più recenti sviluppi della tecnologia CBCT dedicata agli specialisti che operano in odontoiatria, chirurgia maxillo-facciale, otorinolaringoiatria, ortopedia, e radiologia. Saranno numerosissimi i clinici e gli esperti che, provenienti da oltre 100 Paesi del mondo, parteciperanno al Forum per condividere esperienze e opinioni di alto profilo, celebrando i successi scientifici del passato con uno sguardo verso un futuro fatto di soluzioni innovative sempre più vicine alle esigenze dei clinici e dei pazienti, grazie ai continui investimenti in ricerca e sviluppo del Gruppo Cefla.
Il Presidente del Congresso, professor Enrico Gherlone, direttore del Dipartimento di Odontoiatria dell’Ospedale San Raffaele e Magnifico Rettore dell’Università Vita- Salute San Raffaele, afferma “Siamo lieti di ospitare questo evento che testimonia come la ricerca scientifica in ambito tecnologico abbia rivoluzionato i sistemi di diagnostica per immagini nel nostro settore. Questo evento è un’opportunità anche per i nostri studenti che potranno una volta di più toccare con mano il valore dalla sinergia tra ricerca, clinica e didattica”.
La tecnologia
NewTom rappresenta una storia d’eccellenza italiana: nel mondo, la tecnica della ricostruzione tomografica di volumi basata sull’acquisizione di proiezioni radiografiche bidimensionali con emissione raggi a fascio conico era già stata utilizzata negli anni 80’ su prototipi per esami ‘in vitro’, su sistemi di microTC per uso industriale e su simulatori per radioterapia come supporto ai piani di trattamento. Solo con NewTom, però, nel 1996 è stato possibile realizzare NewTom 9000, il primo vero dispositivo per utilizzo sui pazienti, rivoluzionando così le tecniche diagnostiche.
Anche la denominazione CBCT (Cone Beam Computed Tomography) ha avuto origine in quell’occasione; in precedenza i dispositivi prototipali sopra citati venivano chiamati sistemi di ‘Tomografia Computerizzata Fluoroscopica’.
“Rispetto al primo modello NewTom lanciato 25 anni fa – afferma il Professor Pierluigi Mozzo depositario del primo brevetto della tecnologia CBCT, sviluppata da NewTom, applicata in ambito dento-maxillo-facciale – vi è stata sia un’evoluzione tecnologica, che ha portato all’utilizzo di nuovi componenti – come il tubo radiogeno e sensori-X più performanti, con ricadute positive sulla qualità delle immagini e relativi tempi di scansione ridotti a favore del rapporto qualità/dose di radiazioni – sia continui miglioramenti a livello del software che ha introdotto nuovi protocolli di esame, varie possibilità di operare sul ‘processing’ delle immagini, la produzione di esami in formato standard DICOM e la connessione con i sistemi RIS (Radiological Information System) e PACS (Picture Archiving and Communication System). Tutto questo ha contribuito a migliorare sempre più la qualità dell’esame e del servizio complessivamente reso al paziente”.
I vantaggi
Il nuovo dispositivo, meno costoso, facile da mantenere e semplice da utilizzare, ha da subito messo a disposizione degli utilizzatori le funzionalità di ‘imaging’ tridimensionale, fino ad allora proprie delle tradizionali TAC, con una risoluzione maggiore ed una dose di radiazioni inferiore, garantendo precisione diagnostica abbinata a una minor invasività dell’esame clinico sui tessuti.
Inoltre, considerata anche la difficoltà di accesso agli esami TAC delle grandi strutture ospedaliere, con la nuova macchina dotata di software specialistico ottimizzato veniva finalmente permesso alla diagnostica radiologica 3D di aprirsi al settore odontoiatrico.
“Il Gruppo Cefla ha l’innovazione nel suo DNA – conclude Paolo Bussolari, direttore generale di Cefla – lo confermano i continui investimenti in ricerca e sviluppo di soluzioni in grado di migliorare e supportare l’operato dei clinici, le molteplici collaborazioni attive con le migliori università del mondo e le pubblicazioni scientifiche che ogni anno attestano l’eccellenza dei prodotti offerti da Cefla Medical. Godiamo infatti di una lunga storia di relazione e collaborazione con esperti provenienti da tutto il mondo. Vogliamo continuare ad essere innovatori. Se il futuro si baserà sull’intelligenza artificiale, Cefla rivestirà un ruolo primario nell’applicazione di algoritmi in grado di supportare i clinici per migliorare ancora, aumentando la capacità diagnostica e abbassando ulteriormente la dose di radiazioni verso il paziente”.