ORTHOM Group, in collaborazione con l’associazione Unipit e con Officine Ortopediche Rizzoli, e il patrocinio del Comune di Ragusa ha annunciato che l’esoscheletro 2.0, innovativo dispositivo riabilitativo giapponese, verrà utilizzato su un giovane ennese, che non ha più l’uso delle gambe.
Presentato lo scorso 25 giugno, presso il porto turistico di Marina di Ragusa, dal sindaco Peppe Cassì e dal presidente di Unipit e di Orthom Group Pietro Di Falco, l’innovativo ausilio riabilitativo consentirà ad Andrea Tambè, un giovane rimasto in sedia a rotelle dopo un incidente stradale a 22 anni, di provare l’emozione di tornare alto un metro e ottanta.
Dopo essere approdato a maggio a Villa Beretta, centro di riabilitazione d’eccellenza in provincia di Lecco, l’esoscheletro è, dunque, sbarcato in Sicilia quale nuova frontiera della riabilitazione e candida la Sicilia a essere una regione pilota nell’utilizzo della nuova tecnologia.
Come riferito da Pietro Di Falco: «L’obiettivo è realizzare dei centri hub in Sicilia dove gli utilizzatori possano imparare la loro “camminata” e le informazioni relative vengono conservate in un cloud. Chi lo ha utilizzato in una città, può spostarsi in un’altra e scaricare lì il medesimo settaggio. Introdurlo in alcuni centri siciliani ci consentirà di avviare una riabilitazione ad alti livelli. Questo diminuirebbe per l’Asp i costi di chi, per le cure, è costretto a spostarsi in altre regioni e potrebbe portare alla Sicilia gli introiti derivanti da chi verrebbe qui per imparare a utilizzarlo».
Presente alla presentazione, Sara Lanza, primario del reparto di Medicina fisica e riabilitativa di Comiso/Vittoria, in rappresentanza dell’Asp 7, ha aggiunto: «La Riabilitazione è associata alla robotica, ma non è la robotica. Questo importante strumento innovativo riproduce la cinematica del cammino e può quindi essere d’aiuto nel percorso rieducativo dei soggetti che, per varie cause, hanno perso temporaneamente o permanentemente questa abilità».
Anche Giuseppe Tumino dell’Ordine dei Medici di Ragusa, e Franca Mangiapane dell’Inail, hanno espresso il sostegno delle rispettive realtà per gli importanti risvolti che l’esoscheletro può avere per il recupero medico e funzionale dell’individuo.