Scrivere fa bene alla salute. Lo confermano diversi studi, non ultimo un paper della Cambridge University che ha dimostrato come la scrittura espressiva abbia notevoli benefici sia da un punto di vista fisico che mentale, specie in caso di eventi traumatici o particolarmente ansiogeni. È proprio dalla scienza, e dalle sue evidenze, che deriva la decisione di Serenis, piattaforma di benessere mentale, di introdurre il journaling in app e di consentire a ciascun paziente della community di usarlo e condividerlo con il terapeuta per un percorso ancora più ricco ed efficace nel lungo termine.
Nata con l’obiettivo di rendere la cura della salute mentale sempre più accessibile e svincolata da ostacoli logistici, economici e sociali, Serenis ha scelto di implementare ora questa nuova funzionalità, evidenziando il ruolo chiave della tecnologia nella costruzione di un percorso terapeutico completo e continuativo, che non si limiti all’incontro con il professionista ma possa trovare spazio anche nei momenti di scrittura e riflessione del paziente.
Con Serenis il digitale e la tecnologia al servizio della psicoterapia
Obiettivo principale del journaling introdotto da Serenis è dunque la massimizzazione del benessere attraverso le potenzialità della tecnologia, sulla base degli studi clinici pubblicati sul tema. Attraverso il journaling, infatti, è possibile prendersi cura del benessere mentale ogni giorno, essendo di per sé una pratica giornaliera, e non solo attraverso la psicoterapia. Diversamente da un diario fisico, permette di tracciare e monitorare tutte le emozioni direttamente dal proprio cellulare, le notifiche giornaliere – facoltative e attivabili a scelta dal paziente – aiutano a non dimenticarne la compilazione, senza imporre pressioni, e condividere il diario con il proprio psicoterapeuta è così semplice e immediato.
Focalizzandosi sugli studi clinici relativi alla pratica del journaling, Serenis ha individuato gli elementi da includere nella nuova funzionalità dell’app per favorire la potenzialità terapeutica e quelli da escludere per ridurre il possibile impatto negativo che potrebbero avere alcune funzioni apparentemente innocue. L’attenzione è stata posta sull’aspetto
descrittivo personale, slegato da un giudizio di valore sulle emozioni, che aiuta a rapportarsi in maniera più sana anche – e soprattutto – con quelle più spiacevoli.
Tra le potenzialità incluse vi sono, per esempio, le attività “sane”, strettamente correlate al benessere psicofisico, che il paziente può scegliere e impostare come obiettivo giornaliero, tra cui bere acqua, trascorrere tempo nella natura, dormire 8 ore e molte altre. Dopo aver scelto dalla lista anche un obiettivo temporale (non obbligatorio) in cui verrà utilizzato il diario, che può essere un giusto incentivo a utilizzarlo con costanza, segue la compilazione giornaliera del diario, che si suddivide in due parti: una di selezione e una descrittiva. Durante la selezione possono essere inseriti l’umore, gli stati d’animo provati nel corso della giornata e le attività svolte; nella seconda parte, invece, i pazienti possono descrivere cosa pensano della giornata in corso e per cosa provano gratitudine. Il gratitude journaling, infatti, è una pratica diffusa per controbilanciare le possibili derive ruminative che l’espressione delle emozioni può comportare e dimostra l’efficacia della self-compassion sul benessere psichico.
“Esprimere le proprie emozioni attraverso il diario fa bene a mente e corpo, ma a volte può capitare di rimuginarci su e ciò che viene fatto con l’obiettivo di stare meglio può risultare in un minore beneficio. È proprio in questo che risulta utile la pratica della self-compassion: per controbilanciare i potenziali effetti negativi, è possibile deviare l’attenzione verso ciò per cui si ha provato gratitudine, ottenendo in questo modo il maggior benessere possibile dalla combinazione di due forme di journaling”, spiega Federico Russo, Direttore clinico di Serenis.
Il journaling: un’attività di benessere per mente e corpo
Quando si pensa a un diario personale, la prima immagine che viene in mente è quella di un piccolo quaderno rosa con un lucchetto che le ragazze adolescenti usano per custodire segreti e sogni: in realtà si tratta anche di una pratica utilizzata durante i percorsi di terapia, perché la scrittura espressiva dei pensieri ha un impatto benefico sulla salute fisica, psicologica ed emotiva di chi ne fa uso, essendo anche uno strumento di monitoraggio delle sensazioni. Dal punto di vista fisico, per esempio, può avere effetti positivi sul sistema immunitario, la pressione sanguigna, la funzionalità epatica, renale e le prestazioni sportive1; dal punto di vista mentale, invece, può migliorare l’umore e il benessere psicologico percepito, ma anche ridurre i sintomi depressivi, quelli di evitamento e le intrusioni post traumatiche2.
Un’indagine interna di Serenis, in particolare, che ha preso spunto dalle risposte di un campione di oltre 2.000 pazienti della community che fa uso di questa attività unitamente alla terapia ha evidenziato come tra i principali utilizzatori vi siano il 51% dei giovani dai 26 ai 39 anni e il 78% delle donne. Ansia (27%), frustrazione (26%) e tristezza (21%) sono le principali sensazioni registrate e bere acqua (58%), dormire 8 ore (35%) e camminare (34%) risultano essere le attività benefiche maggiormente scelte dai membri della community.
Anche tra i pazienti affetti da sintomi d’ansia più elevati che hanno praticato il journaling, il 39,4% ha riferito che l’attività li ha fatti sentire “un po’ meglio”3 e i risultati più significativi di questa pratica sono stati associati, anche in questo caso, a una migliore salute mentale, con una riduzione dell’ansia, del disagio mentale e dello stress percepito dopo solo un mese di intervento4.
“Il journaling permette di lavorare su sé stessi non solo una volta a settimana o ogni due, ma tutti i giorni. Ciascun paziente della nostra community è libero di utilizzarlo, se vuole, e di condividerlo con il proprio terapeuta; questo a riprova del fatto che il potenziale del digitale può andare oltre la facilità con cui viene utilizzato un servizio e arrivare ad aumentare l’efficacia e la portata – conclude Daniele Francescon, co-founder di Serenis -. Attraverso il journaling desideriamo dare alle persone strumenti basati sulle evidenze scientifiche per accompagnarle in un percorso di benessere mentale a 360 gradi”.