MED-EL, specialista in soluzioni impiantabili per l’udito, lancia in Italia Hearpeers, una piattaforma digitale rivoluzionaria che mette in contatto le persone affette da ipoacusia, stimolandole nella condivisione di esperienze per scoprire di più sulla sordità e sulle soluzioni uditive.
“Insieme per un futuro in cui sentire”, esprime esattamente il concetto dell’iniziativa che permette a chi convive con la perdita uditiva di comunicare con altri portatori di impianti uditivi, contattandoli attraverso il sito.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre 1.5 miliardi di persone soffrono di ipoacusia a livello globale e si stima che questa cifra crescerà a oltre 2.5 miliardi entro il 2050 (1 persona su 4). L’ipoacusia è una disabilità invisibile e, se non trattata, le sue molteplici conseguenze hanno un impatto significativo sulla qualità della vita.
L’obiettivo di Hearpeers: connettere le persone in tutto il mondo
La piattaforma Hearpeers nasce nel 2015 e viene lanciata per la prima volta nel Regno Unito per sostenere le persone affette da ipoacusia, i loro familiari e i caregivers. Il progetto vuole offrire l’opportunità di entrare in contatto con volontari, a livello locale, che condividono esperienze simili e di ottenere risposte sui numerosi aspetti di una vita con impianti uditivi. Da allora, il numero di volontari è cresciuto notevolmente, rendendo possibile la realizzazione di una community globale che connette le persone in tutto il mondo.
“Il nostro obiettivo è sostenere le persone affette da ipoacusia e gli utenti di impianti uditivi offrendo loro accesso diretto ad una community in cui possono rivolgere domande a cui solo un’altra persona con l’impianto sa rispondere. Vogliamo creare una rete di supporto non solo in Italia ma in tutto il mondo. Siamo certi che per i nostri utenti è molto importante potersi confrontare con chi ha intrapreso lo stesso percorso; la forza di Hearpeers è la centralità del sostegno reciproco.“, ha dichiarato Romed Krösbacher, Direttore MED-EL Italia.
I mentors Hearpeers: il cuore di una comunità globale
I mentors Hearpeers hanno vissuto personalmente tutte le fasi del processo dell’impianto uditivo e conoscono le difficoltà che si devono affrontare lungo questo percorso, così come le numerose opportunità offerte da un impianto. Tutti i mentors sono volontari felici di offrire il proprio supporto per migliorare la vita altrui. I nostri mentors hanno ognuno una storia diversa e un’esperienza autentica e personale con la perdita uditiva.
Focus Italia
I mentors italiani che hanno aderito all’iniziativa sono:
- Alberto Trump (Torino): “Come mentore, voglio restituire tutto l’amore che ho ricevuto dalle persone che ho incontrato lungo il mio viaggio verso l’udito”.
- Davide Bechis (Torino): “Ho trovato fondamentale parlare con persone che avevano già affrontato lo stesso percorso che stavo per intraprendere. Incontrare altri portatori di impianti cocleari è stata un’esperienza positiva che mi ha aiutato a prendere coscienza di ciò che stavo per affrontare. In qualità di mentore di Hearpeers, desidero supportare gli altri nel loro percorso uditivo condividendo la mia storia.”
- Silvia Fracaro (Vicenza): “Volevo diventare un mentore di Hearpeers perché, quando ho scelto il mio impianto, ho cercato di ottenere quante più informazioni tecniche possibili per dipanare ogni dubbio. Tuttavia, mi è mancato il contatto con qualcuno che avesse già vissuto questo processo e fosse in grado di aiutarmi e consigliarmi. Mi sarebbe piaciuto sapere, fin da subito, che lo sforzo per imparare nuovi suoni sarebbe stato ripagato e che l’IC mi avrebbe offerto una vita serena.”
- Erika Valsecchi (Caprino Bergamasco): “So quanto sia difficile dover decidere per sé e, soprattutto, per il futuro dei propri figli. Mi piacerebbe essere d’aiuto a chi si trova di fronte a questo bivio. Il mio consiglio sarà sempre quello di fare l’impianto solo quando si è davvero convinti, perché con la convinzione si trovano la giusta determinazione e la costanza, elementi necessari per ottenere risultati con l’IC (e all’aiuto della logopedia!).”