Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e il Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione hanno tenuto il webinar dedicato all’evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale, con particolare riferimento all’uso, all’unificazione e al potenziamento della digitalizzazione in Sanità (visibile qui).
L’attuale emergenza generata dalla pandemia Covid-19, infatti, ha messo chiaramente in luce le debolezze della Sanità, fra le quali la frammentazione delle competenze, l’uso non condiviso dei dati sanitari e il digital divide.
Dal confronto tra sanitari, istituzioni, fornitori ed esperti di servizi informatici del settore è emerso un messaggio univoco: è arrivato il momento di dare vita ad una vera e propria rivoluzione digitale della Sanità Nazionale per garantire la sicurezza delle cure.
I lavori del convegno sono stati preceduti dal saluto di Armando Zambrano, Presidente CNI, che si è espresso così: “Gli ingegneri sono sempre pronti ad anticipare e proporre le innovazioni tecnologiche e scientifiche. Tutti i giorni ci troviamo davanti a nuovi problemi che ci spingono a ideare soluzioni originali. Ciò avviene in particolare nel mondo nel campo dell’ingegneria dell’informazione che da tempo va assumendo un’importanza di assoluto rilievo, testimoniata dal fatto che circa il 40% dei nostri iscritti intraprende questa direzione professionale. Per questo motivo, la presenza di noi ingegneri nella rivoluzione digitale nella sanità la considero una cosa naturale, peraltro già confermata dalla nascita dell’elenco certificato degli ingegneri biomedici e clinici”.
Ha aperto i lavori l’ing. Alessandro Astorino sottolineando il ruolo strategico degli ingegneri dell’informazione nel governo di questa “rivoluzione digitale” che sta interessando i sistemi sanitari dei paesi più evoluti. Conoscenza, competenze ed etica professionale sono indispensabili affinché da questa rivoluzione digitale in sanità possa migliorare le realmente le aspettative di vita e la qualità della nostra vita.
Il primo intervento è stato quello dell’ing. Angelo Velsecchi, incentrato sull’importanza dell’accordo siglato lo scorso ottobre con l’AgID che segna un punto significativo per l’ingegneria della salute e tutto ciò che riguarda il cosiddetto Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) dei pazienti. Tale accordo è fondamentale in un’ottica di migliorare il funzionamento del sistema sanitario, così com’è fondamentale che ci sia un unico soggetto che abbia la cronistoria di un paziente o di una persona. Inoltre, l’accordo pone il Consiglio Nazionale Ingegneri e l’intera categoria come interlocutore per costruire una proposta alle Istituzioni e agli Enti che operano in Sanità. A livello nazionale ci sarà una linea guida sul FSE definita tra CNI e AgID. Il CNI presenterà le possibilità offerte dal protocollo nei vari territori italiani. La prima presentazione è prevista in Lombardia.
La senatrice Paola Binetti si è concentrata sull’esigenza di compiere grossi passi in avanti sia sulle infrastrutture tecnologiche che sull’operatività: necessità di potenti hardware per la raccolta e l’elaborazione di Big Data, diffusione della banda larga sull’intero territorio nazionale, trattamento dei dati nel massimo rispetto delle vigenti normative in materia di privacy, centralizzazione dei dati sanitari e cooperazione tra le Regioni. D’accordo con il quadro tracciato dalla senatrice Binetti, l’ing. Paola Freda ha aggiunto l’idea che i software e gli algoritmi utilizzati al servizio della Sanità sono da considerarsi veri e propri dispositivi medici, e pertanto anch’essi da certificare. Altri spunti di grande interesse sono emersi con l’intervento dell’ing. Chiara Sgarbossa, incentrato sulla “Connected Care”: il cittadino/paziente è al centro del sistema di cure, dove l’intelligenza artificiale è al servizio di ogni bisogno del paziente.
Il prof. Alessandro Stecco ha presentato le innovazioni nel campo della Sanità Digitale e Telemedicina nella Regione Piemonte. La dott.ssa Enrica Massella ha illustrato i vari aspetti della trasformazione digitale: la strategia della crescita, gli aspetti, gli obbiettivi e le azioni previste. Per ciò che riguarda la facilitazione dell’efficacia della cura del paziente, superando l’ostacolo delle liste d’attesa e non affollando il pronto soccorso, il prof. Sergio Pillon ha illustrato quanto sia una semplice soluzione, in questa fase di emergenza, l’utilizzo degli strumenti tecnologici che usiamo quotidianamente. L’ing. Alessandro Bonaccorso ha illustrato come i processi di coordinamento e verifica finale dei progetti siano strategici per la sicurezza almeno quanto lo sono le tematiche tecniche più verticali, senza le quali si è visto come sia impossibile il governo della complessità. Infine, l’intervento del dott. Giuseppe Di Domenico, Responsabile Business Development di Csa Documents, si è focalizzato sull’importanza della digitalizzazione del dato sanitario.