La prevenzione digitale non è solo telemedicina, ma anche app che portano valore ai pazienti: lo si capisce bene guardando alle aziende finaliste del premio eHealth4all.
Gli unici tre progetti rimasti in gara per la quinta edizione del concorso parlando, infatti, di abbattere le liste d’attesa nel Servizio sanitario nazionale, ridurre le difficoltà nell’accesso a terapie avanzate, ottimizzare i tempi di risposta del medico di famiglia.
L’esame a opera del Comitato scientifico di cui fanno parte autorevoli esperti di informatica, medicina, genomica, diritto, ingegneria ed economia, avverrà alle 14.30 di martedì 19 settembre.
La prevenzione al centro dei tre progetti finalisti del concorso
I tre progetti verranno valutati dopo un percorso di un anno nel quale ne sono state seguite la misurabilità degli esiti, la riproducibilità, la capacità di rivolgersi ad ampi strati di popolazione.
Si tratta di Genome Access, sistema di intelligenza artificiale in cui si confrontano gli esiti delle terapie con i dati genetici dei pazienti estratti da una piattaforma di raccolta.
Di MMG2, app per il medico di famiglia che convoglia le richieste postate dagli assistiti via mail, whatsapp, Fb con l’obiettivo di ridurre l’impatto delle chiamate sul tempo a disposizione dei medici.
E di Sm@rtscreening, progetto della Regione Puglia per ridurre il ritardo accumulato negli screening oncologici durante la pandemia tramite una gestione automatizzata degli appuntamenti.
Aspettando la premiazione eHealth4all del prossimo 9 ottobre
Tre candidati ambiziosi, due dei quali privati (ma MMG2 è rappresentativo delle istanze della categoria dei medici di medicina generale) ed uno della Pubblica amministrazione.
Al termine della valutazione, i punteggi attribuiti determineranno il vincitore che sarà premiato lunedì 9 ottobre ore 15.00 nell’ambito della Milano Digital Week alla Sala Turismo di Assintel. L’incontro organizzato da ClubTi Milano, CDTI Roma, AICA, AiSDeT, Assintel, Distretto Produttivo dell’Informatica Pugliese quest’anno sarà arricchito da testimonianze relative a progetti vincitori o di spicco nelle edizioni precedenti.
«Quest’anno abbiamo avuto un tasso di mortalità elevato degli elaborati, dovuto non tanto al differente spessore dei progetti, quanto a scommesse che stanno rapidamente cambiando in questo settore», spiega Ornella Fouillouze vice presidente Club Ti Milano ed artefice del Premio.
Un esempio? «Nel nostro concorso, dedicato alle soluzioni informatiche made in Italy per la prevenzione, pensavamo di trovarci di fronte ad un boom di idee e di progetti di telemedicina, visto lo specifico capitolo nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e visto l’apporto di questa tecnologia durante il Covid-10. Invece molti partecipanti hanno guardato al dopo-Covid, ad offrire proposte concrete per fasce di popolazioni impegnative come i pazienti cronici».
Puntate ambiziose, «ma purtroppo non tutte sono arrivate con i requisiti richiesti nei tempi che avevamo previsto». Ora il rush finale e l’appuntamento in una cornice prestigiosa, con l’auspicio “mediatico” che la qualità dei progetti presentati accenda i riflettori sui volti della prevenzione, capitolo di spesa spesso trascurato.