Intelligenza Artificiale, Big Data, automazione e molto altro, hanno radicalmente trasformato il sistema sanitario italiano. Negli ultimi anni, il comparto, ha conosciuto un’accelerazione tecnologica senza precedenti, ma la strada dell’innovazione è lunga e piena di ostacoli. Come sta procedendo il cammino della Sanità italiana in questo senso? A questa domanda si è cercato di rispondere in occasione di “The Italy Healthcare Innovation Summit” organizzato a Roma, lo scorso aprile, da Bamberg Health, un punto di incontro per rappresentanti delle istituzioni, enti, medici e professionisti sanitari che si sono confrontati sulle sfide e le opportunità dell’innovazione tecnologica in sanità.
Numerosi i temi affrontati dagli esperti nel corso dei panel che si sono susseguiti nell’arco di tutta la giornata: dalla trasformazione digitale all’innovazione terapeutica come motore per l’accesso alle cure, dall’assistenza sanitaria con Big Data e Intelligenza Artificiale fino al potere della collaborazione pubblico-privato per un sistema sanitario innovativo ed efficiente. Idee e insight emersi dalla discussione sono stati successivamente sintetizzati in un paper conclusivo che si presenta come una vera e propria roadmap dinamica con raccomandazioni strategiche per il progresso della Sanità italiana.
Come superare gli ostacoli all’innovazione?
I diversi interventi hanno messo in luce come i principali aspetti da affrontare in Italia per progredire verso un sistema sanitario più integrato e tecnologicamente avanzato siano le profonde differenze regionali e le sfide amministrative. L’integrazione di strumenti e piattaforme digitali, definiti come “Sanità 4.0”, è fondamentale per modernizzare il sistema e affrontare i problemi persistenti legati all’accessibilità, all’efficienza e alla qualità dei servizi sanitari. In questo senso, tecnologie come la telemedicina, l’intelligenza artificiale (AI) e l’analisi dei Big Data svolgono un ruolo fondamentale nel migliorare l’accessibilità e l’efficienza dei servizi e nel ridurre le spese sanitarie attraverso una precisa allocazione delle risorse.
Attraverso le testimonianze di medici e rappresentanti di diverse Aziende Sanitarie del territorio è stato inoltre possibile fare un punto sullo stato di adozione delle nuove tecnologie nella pratica clinica. Ne è emerso come specialmente durante la pandemia da COVID-19, la telemedicina sia passata da essere un servizio accessorio a un metodo primario di interazione con i pazienti, garantendo la continuità delle cure ed estendendo i servizi a regioni remote e poco servite in Italia. Quando parliamo di innovazione, non si possono di certo omettere l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, tecnologie che stanno trasformando la diagnostica e i piani di trattamento, consentendo l’analisi dei dati ben oltre le capacità umane. Queste innovazioni consentono la diagnosi precoce, un approccio personalizzato alle cure e l’ottimizzazione in tempo reale dell’organizzazione delle risorse. Tuttavia, il passaggio alla sanità digitale ha sottolineato l’importanza della sicurezza e della privacy dei dati rendendo necessarie nuove misure di cybersecurity per proteggere i dati sensibili e mantenere la fiducia dei pazienti nei servizi sanitari digitali.
Criticità e conclusioni
Guardando all’applicazione pratica delle nuove tecnologie, una criticità del sistema italiano, emersa in diversi interventi, è quella della mancanza di interoperabilità tra i sistemi sanitari digitali che si traduce in una difficoltà di comunicazione e scambio di dati tra i diversi sistemi informatici. Un ostacolo che secondo gli esperti potrebbe essere superato attraverso l’adeguamento delle infrastrutture, l’aggiornamento di tecnologie e processi e il coinvolgimento attivo dei professionisti sanitari.
Nonostante gli evidenti benefici del progresso tecnologico, gli esperti hanno concordato sulla centralità che ancora riveste l’aspetto umano nell’assistenza sanitaria. L’auspicio è infatti quello che le soluzioni digitali possano sempre più integrare e potenziare, piuttosto che sostituire, il rapporto medico-paziente, entrando a far parte della routine medica quotidiana.
In conclusione, il Summit ha restituito una fotografia della trasformazione digitale della sanità in Italia come di un viaggio che richiede una continua valutazione, aggiustamenti e impegno a tutti i livelli. Solo accogliendo queste innovazioni e affrontando le differenze regionali e gli ostacoli amministrativi, il nostro Paese potrà creare un sistema sanitario più efficiente, efficace ed equo, pronto a rispondere alle sfide del 21° secolo.