In Italia ogni anno si ammalano di tumore al polmone 42 mila persone, che rappresentano l’11 per cento di tutte le diagnosi di tumore nella popolazione. Otto pazienti su dieci hanno una malattia in stadio avanzato. Il fumo è inequivocabilmente il primo responsabile del tumore al polmone: la percentuale di neoplasie polmonari associabili al fumo è circa del 90 per cento negli uomini e del 70 per cento nelle donne. Diversi studi hanno dimostrato che un intervento di diagnosi precoce del carcinoma polmonare è determinate se condotto nei forti fumatori per mezzo di TC low-dose, tecnologia a basse dosi di radiazioni ionizzanti in grado di identificare tumori allo stadio iniziale, consente una riduzione della mortalità per cancro polmonare compresa tra il 20 e il 39 per cento e una diminuzione significativa dell’impatto socio-economico. Il tumore al polmone è una forma neoplastica subdola, la cui sintomatologia compare quando la patologia è già in stadio avanzato.
La Rete Italiana Screening Polmonare
Da queste premesse nel 2021 è nata la Rete Italiana Screening Polmonare (RISP), programma nazionale finanziato dal Ministero della Salute. Il progetto, che ha reclutato 18 centri in tutta Italia, prevede l’arruolamento volontario di fumatori o ex fumatori. Valutati sulla base di un questionario online autosomministrato, che considera gli anni di fumo e il numero di sigarette fumate ogni giorno.
I cittadini che aderiscono al questionario sono informati circa il loro livello di rischio: quelli eleggibili allo screening sono invitati a prenotare una TC low-dose finalizzata a individuare eventuali segni precoci di malattia.
Farmacista e ospedale, insieme per il paziente
Con l’obiettivo di aumentare l’adesione al programma nella Regione Puglia, all’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari è stato avviato un progetto complementare che integra e migliora l’accesso alla RISP. Realizzata con il contributo tecnico di OPT e il supporto incondizionato di AstraZeneca, la progettualità – che ha preso il via lo scorso gennaio – consente di incrementare il numero di soggetti che si sottopongono al questionario di valutazione e pertanto l’adesione allo screening con TC low-dose. In questo contesto, OPT ha realizzato una specifica piattaforma, che si integra con quella della RISP, pensata per consentire una somministrazione del questionario, mediata dai farmacisti, figure di riferimento “familiari” per il cittadino. Grazie a un accordo con FederFarma Puglia che ha coinvolto una rete locale di circa 250 farmacie in tutta la regione, il cittadino informato grazie alle locandine è invitato a rispondere alle domande che gli vengono poste dal farmacista.
Il ruolo centrale del farmacista
«Abbiamo pensato che questa nuova sinergia possa essere efficace nel favorire un’adesione più ampia al progetto», spiega Domenico Galetta, Oncologo, Responsabile SSD Oncologia Medica per la Patologia Toracica presso l’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. «La figura del farmacista, non solo il dispensatore di farmaci ma anche di consigli e di cura del corpo, rappresenta un riferimento di fiducia e continuo per il cittadino, per questo ci siamo rivolti a loro». Di fronte a un’eleggibilità per anni di fumo e al numero di sigarette fumate, il software ideato da OPT – che convoglia i dati verso il sistema della RISP, di cui di fatto rappresenta un acceleratore – è in grado di proporre al paziente tramite il farmacista le possibili date per eseguire lo screening. Questo può essere prenotato direttamente sul posto senza la necessità, prevista invece dalla RISP, di telefonare.
Ottimi feedback e vantaggi per il cittadino
«L’idea è stata da subito accolta con grande interesse dagli Ordini dei Farmacisti della Puglia e da FederFarma Puglia», prosegue Galetta. Tecnologia che consente di raccogliere informazioni sulla condizione polmonare in tempi rapidissimi (10-15 secondi) e in totale sicurezza, la TC low-dose è un innovativo sistema in grado di scansionare migliaia di sottilissimi “strati” del corpo del paziente ad alta risoluzione e con basso dosaggio di radiazioni ionizzanti. L’immagine ottenuta ha un’eccellente risoluzione, utile a evidenziare eventuali noduli polmonari di piccolissime dimensioni, nell’ordine dei millimetri, così da poter intervenire con chirurgia o terapia mirata già in una fase iniziale del tumore. «Peraltro», conclude l’oncologo, «il percorso di screening si completa nel nostro centro con la presentazione ai pazienti aderenti di un percorso di disassuefazione tabagica, a prescindere dall’esito dell’esame».
Un progetto strategico per OPT
Il progetto assume un’importanza centrale per OPT: «La piattaforma ci permette di collaborare insieme alle farmacie che riteniamo essere uno snodo fondamentale per la sanità del futuro», spiega Davide Lucano, Amministratore Delegato di OPT: «Consolida e amplia la nostra offerta nell’ambito oncologico, dove lavoriamo già a fianco di clinici per la stesura di PDTA e modelli di governance certificati. Vorremo portare questo progetto in tutti i centri RISP, per permettere un veloce arruolamento dei pazienti con una successiva identificazione di quelli a rischio».