Il settore sanitario non è mai stato al centro del cambiamento più di quanto lo sia oggi e lo sarà ancora di più nei prossimi anni, rivestendo un ruolo sempre più strategico per il Paese. Già oggi è al centro delle priorità del PNRR – Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza – che ha stanziato per il mondo della salute 15.63 miliardi di euro per promuovere l’uso massiccio di tecnologie innovative e potenziare le capacità di prevenzione e cura dei cittadini-pazienti. Più in dettaglio per la telemedicina il PNRR ha stanziato 1 miliardo di euro e circa 3 miliardi per l’assistenza domiciliare integrata (ADI).
Se già negli ultimi due anni abbiamo visto un tasso di crescita interessante, pari al 30%, nell’adozione dei servizi di telemedicina, in futuro vedremo questi numeri crescere ulteriormente portando ad un miglioramento degli standard di cura dei cittadini e anche alla possibilità per i medici di efficientare la loro attività. A cambiare sarà proprio il paradigma che sta alla base del concetto di salute perché la prestazione sanitaria raggiungerà il paziente tra le mura di casa e lui stesso sarà protagonista attivo del proprio processo di cura. Un esito senza dubbio interessante se teniamo conto che l’età media continua ad avanzare, così come continuano a crescere i pazienti affetti da patologie croniche, portando ad una sempre maggiore e più puntuale richiesta di assistenza a fronte di carenze numeriche nel personale sanitario.
I benefici della telemedicina
Passando più in concreto ad esaminarne i benefici, in sintesi, possiamo dire che la telemedicina porta a una riduzione dei costi, riduce gli attuali divari geografici, garantisce una migliore esperienza di cura per gli assistiti e migliora i livelli di efficienza dei sistemi sanitari regionali.
Senza dubbio un primo grande merito della telemedicina è stato quello, durante l’emergenza sanitaria, di permettere al personale medico di continuare a lavorare e curare i pazienti senza venire meno al rispetto delle norme relative al distanziamento sociale, garantendo quindi la tutela della salute di tutti. In un momento storico dove sappiamo accedere agli ospedali era molto complicato per via del loro estremo sovraccarico la telemedicina ha consentito di portare avanti le normali attività di diagnosi e cura.
Al di là di questo, quando si parla dei benefici che derivano dall’impiego di strumenti di telemedicina la prima cosa che balza alla mente è l’impatto economico che questa può avere nel Servizio Sanitario Nazionale. La telemedicina ha il grande vantaggio di ridurre in maniera significativa l’accesso a strutture già affollate riducendo il numero delle degenze e permette un monitoraggio rimanendo a casa. I costi quindi si riducono in maniera notevole, così come pure i tempi permettendo un’ottimizzazione nell’erogazione della prestazione ma anche consentendo al cittadino di non spostarsi, magari insieme al suo care-giver, perdendo ad esempio ore di lavoro. Uno dei principali vantaggi della telemedicina è quindi quello del risparmio di risorse economiche grazie ad un efficientamento dei costi. Secondo un nuovo report condotto da Juniper Research, la telemedicina consentirà di risparmiare al sistema sanitario mondiale costi per 21 miliardi di dollari entro il 2025, in aumento dell’80% rispetto agli 11 miliardi del 2021. Si tratta di un incremento di risparmi dell’80% nei prossimi quattro anni.
A parte questo la telemedicina ha il grande vantaggio di abbattere le barriere geografiche e temporali, permettendo un’omogenea e paritaria distribuzione dell’offerta sanitaria su tutto il territorio e permettendo di raggiungere un maggior numero di persone. La telemedicina consente infatti l’accesso alle visite anche ai pazienti che, per diverse ragioni, faticano a recarsi presso la struttura sanitaria pubblica o privata, ad esempio perché fragili o perché vivono in aree mal collegate ai centri di cura.
Un altro beneficio importante è che grazie alla telemedicina medici e pazienti possono dialogare in maniera diretta e immediata e con la possibilità di monitorare i parametri da remoto l’assistenza dei pazienti cronici o degli anziani avviene direttamente a casa e in real-time. Il paziente tramite l’adozione di wearables – dispositivi indossabili – monitora i suoi parametri e il suo stato di salute e condivide il suo quadro clinico con lo specialista in tempo reale: il medico potrà decidere come intervenire tramite insights e un’analisi approfondita dei dati, tenendo sempre sotto controllo le condizioni di salute del paziente e adeguando la terapia al bisogno, all’interno di un percorso di cura tarato sulle effettive esigenze della persona assistita.
Lato paziente, cresce l’apprezzamento verso l’impiego di soluzioni innovative e in particolare verso questo tipo di soluzioni. Se inizialmente si era registrata un po’ di diffidenza oggi i cittadini hanno superato eventuali difficoltà di implementazioni, e, buona notizia, non solo nella fascia della popolazione più giovane, come ci si potrebbe aspettare. Questo porta a un notevole valore aggiunto nell’esperienza del paziente percepito sia dal dipendente sanitario che dal paziente stesso, che vede con soddisfazione notevolmente migliorata la sua esperienza.
Anche dal lato degli specialisti sanitari la tecnologia permette un efficientamento operativo: telemedicina, teleassistenza e telemonitoraggio portano ad una riduzione dell’effort operativo a carico dei dipendenti, con conseguenze anche su un miglioramento dei processi aziendali.
La telemedicina, infatti, garantisce una semplificazione permettendo allo specialista di lavorare di più in maniera ottimizzata (importantissimo in un contesto di carenza di personale medico come in Italia) e di dedicare più tempo alle attività a maggiore valore.
Un altro vantaggio di cui si sta parlando molto è quello legato alla questione green, della sostenibilità, con una riduzione delle emissioni di CO2 legate agli spostamenti per raggiungere il centro di cura. Un motivo in più per scegliere la televisita.
La telemedicina trova applicazione, infine, anche in ambito aziendale all’interno di una moderna politica di welfare: con il ritorno in ufficio dei lavoratori sempre più aziende si stanno attivando per la tutela del loro benessere con la creazione di postazioni per il rilevamento dei parametri dei lavoratori e per la teleassistenza per semplici controlli di routine o nel caso non si sentano bene. Una bella novità se pensiamo che negli Stati Uniti gli imprenditori rischiano di perdere circa 14,6 miliardi di dollari all’anno per l’assenteismo dovuto a motivi di salute.