E’ stata inaugurata in queste ore la Piattaforma di Telemedicina di Agenas – Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali. “Un momento da celebrare perché segna, anche simbolicamente, uno spartiacque: da oggi la diagnostica in tele-refertazione, il teleconsulto e gli altri servizi in telemedicina sono strumenti primari di salute diretti al cittadino e a favore di una riduzione concreta delle liste d’attesa. Un traguardo di salute e sostenibilità prima ancora che di tecnologia – spiega Vincenzo Telesca, CEO di MedEA, uno dei gruppi leader di telemedicina in Italia e in Europa accreditato presso il Servizio Sanitario Nazionale -. La tecnologia si valuta per il suo impatto e, con una popolazione fragile e anziana che supera già il 24% (Istat 2023) e un numero di medici specialisti in calo, la diagnostica da remoto è una delle chiavi per il futuro delle cure universali: per rispondere alla crescente domanda di salute senza esaurire le risorse del SSN, portando prevenzione e diagnosi specialistiche sul territorio”.
I numeri della telemedicina in Italia
“Sebbene frammentari, i numeri della telemedicina in Italia parlano di un Paese in forte crescita e capace di rispondere positivamente all’innovazione. Nel solo 2024 sono state erogate più di 900mila prestazioni di telemedicina in Farmacia (dati Federfarma e MedEA). Per dare il metro dell’incremento, bisogna considerare che sono state 1,6 milioni tra 2014 e 2023. Solo il gruppo MedEA ha effettuato 240.000 diagnosi in tele-refertazione nel 2024, con una crescita del 75 % e nei nostri centri di refertazione certificati ha analizzato per esempio, oltre 182mila immagini di sola teledermatologia. In cardiologia, sempre secondo un’indagine di Federfarma, il 52% delle farmacie italiane offre servizi di ECG, il 50% di holter pressorio e il 46% di holter cardiaco” prosegue Vincenzo Telesca.
In provincia di Caltanissetta, sempre la cronaca di queste ore, per esempio, riporta la notizia che grazie a un dispositivo di misurazione e controllo cardiologico un paziente di 66 anni è stato salvato da un infarto certo dopo aver effettuato un elettrocardiogramma in una farmacia dei servizi convenzionata. L’esame ha rilevato parametri critici, spingendo il farmacista a invitarlo a recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino.
Le farmacie, pur essendo i principali erogatori di telemedicina, non sono però gli unici: ci sono anche gli studi medici, le cliniche, i laboratori ed ora, con la piattaforma di Agenas a disposizione dell’intero SSN, tutte queste realtà cresceranno sempre più.
LA SITUAZIONE OGGI
-
Aumento della Spesa in Sanità Digitale: Nel 2023, la spesa per la sanità digitale ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro, segnando un incremento del 22% rispetto al 2022. Questo aumento riflette l’attenzione crescente verso soluzioni digitali nel settore sanitario.
-
Crescita dei Teleconsulti: Nel 2023, si è registrato un aumento del 172% nei teleconsulti medici. In particolare, le televisite cardiologiche hanno visto un incremento del 300%, mentre i consulti nutrizionali sono aumentati del 158%.
-
Utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE): Nell’ultimo anno, il 35% dei medici specialisti e il 48% dei medici di medicina generale hanno utilizzato il FSE. Questo strumento è apprezzato per la sua capacità di ridurre i tempi di reperimento delle informazioni e di semplificare la lettura dei documenti clinici.
-
Regione Lombardia – anno 2023: Oltre 110.000 prestazioni totali in telemedicina:
- 52mila elettrocardiogrammi
- 34mila holter cardiaci
- 24mila holter pressori
-
All’Infrastruttura Nazionale di Telemedicina (INT) e alle 21 Infrastrutture Regionali di Telemedicina (IRT) nelle Regioni/PP.AA che compongono la Piattaforma Agenas, secondo i dati rilasciati il 4 febbraio dall’Agenzia è programmato possano accedere con il tempo:
- Medici specialisti 121.969
- Medici del ruolo unico 42.674
- Pediatri di Libera scelta 6.650
- Infermieri 99.161
- Professionisti sanitari 121.597
Conclusione
“La diagnostica in telerefertazione e le altre prestazioni in telemedicina sono al crocevia dei grandi temi della sanità italiana: invecchiamento in salute, cura delle cronicità, prevenzione, risparmio di economie e di ore lavoro, e spostamento dell’assistenza sul territorio. Su questi temi si gioca la sostenibilità finanziaria e il successo delle cure universali. Se l’innovazione tecnologica diventa prassi e cultura, allora saremo in grado di rispondere alle sfide delle demografie garantendo, più servizi, più accessibilità e più qualità della vita senza eccedere le risorse disponibili” conclude Vincenzo Telesca.