Si è chiuso l’evento di due giorni a Bologna, Home care Days: un’iniziativa con decine di ospiti per riflettere sul futuro dei servizi sanitari domiciliari. Una strada fondamentale per migliorare la qualità di vita dei pazienti, delle famiglie e dare supporto al Servizio Sanitario Nazionale. L’iniziativa è stata promossa da Coloplast, azienda leader di mercato nel settore della salute intima, in collaborazione con Koncept, azienda specializzata nell’organizzazione di eventi in ambito della salute. Tanti i punti discussi. A cominciare dal ruolo delle associazioni e del Terzo Settore. “I Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali devono essere messi in atto e monitorati – spiega Federica Balzani, Coordinatrice Pharma and Healthcare Corporate Relations presso AISM Onlus – con la presa in carico che deve riguardare tutte le fasi, dalla diagnosi alla fine della vita. Anche l’informazione svolge un ruolo chiave, come nel nostro caso sui temi della sclerosi multipla”. Secondo Marco Mazzoni, Amministratore Delegato di Pmg Italia, “è fondamentale la collaborazione tra pubblico, privato e Terzo Settore per risolvere problematiche ed esigenze della collettività. Una risorsa. La stessa Onu con l’Agenda 2030 sancisce la partnership degli obiettivi. La nostra azienda, proprio con questa collaborazione di rete, realizza oltre 900 progetti di accessibilità per persone fragili o con disabilità in tutta Italia”. Presente all’evento, tra gli altri, Marco Lombardo, Senatore della Repubblica Italiana. “Lo abbiamo visto in pandemia: il pubblico ha bisogno del privato, a cui non ci si può rivolgere solo nel momento del bisogno. E vanno coinvolte associazioni e Terzo Settore. Il benessere è il vero concetto di salute al quale dobbiamo puntare. Servizi domiciliari, digitalizzazione e fascicolo sanitario elettronico saranno fondamentali – aggiunge – dobbiamo riuscire ad avere un effetto deflattivo su ospedali e strutture pubbliche e al tempo stesso permettere alle persone di ricevere i dispositivi a casa per sentirsi più autosufficienti e liberi. Sono concetti con cui mettere a terra il Pnrr senza avere disparità tra nord e sud”. Numerose le voci intervenute da Coloplast. A cominciare dal Senior Vice President, Region South, Jesper Johnsen Steen. Alessia Polita, campionessa di motociclismo e oggi atleta di handbike, che ha sottolineato quanto ancora oggi “il ritiro dei dispositivi sia un tema delicato. Per noi è davvero importante non essere solo un’azienda che si occupa del prodotto, ma pensare anche a tutto ciò che è legato alla sua esperienza e alle difficoltà per l’utente finale. Dobbiamo quindi continuare a guardare oltre e riunire nel dialogo tutti gli attori coinvolti: non solo il paziente, ma anche la famiglia, le associazioni, le aziende. Lavoriamo per un’assistenza sanitaria migliore, con dei benefici diffusi, soprattutto per i pazienti”. Hanno preso parola dell’azienda anche Alessia Polita, testimonial Coloplast, che ha sottolineato quanto ancora oggi “il ritiro dei dispositivi sia un tema delicato. Non tutte le farmacie in Italia sono accessibili, alcune hanno barriere per la disabilità. Mi auguro che in futuro i dispositivi possano arrivare a casa e si punti all’introduzione di un servizio continuo per agevolare tante famiglie”. E poi Massimo Zazzetta, National Market Access Manager di Coloplast, che si è soffermato sull’Health Technology Assessment (HTA): “Serve cambiare il modo in cui si sostiene il valore di un prodotto e di un servizio attraverso una procedura che è standardizzata e riconosciuta a livello europeo. Con l’Hta apriamo un percorso interessante anche per quanto riguarda la valorizzazione dell’innovazione, che in Italia non sempre è premiata. Questa è la grande sfida della nostra azienda”. Sempre sulle potenzialità dell’Hta si è espresso pure Americo Cicchetti, professore ordinario di Organizzazione Aziendale alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “C’è un valore da scoprire nell’assistenza domiciliare e abbiamo bisogno di strumenti che possano aiutare chi si occupa di programmazione e acquisti. Il 50% delle persone che oggi chi ha più di 65 anni ha più di 2-3 patologie croniche e devono essere assistiti a domicilio. L’Hta permette di valutare anche una prestazione e un servizio, non solo un farmaco o un dispositivo”. Presente agli Home care Days anche Rita Mottoli, farmacista dirigente presso la Direzione Farmaceutico Protesica Dispositivi Medici della Regione Veneto. “La distribuzione domiciliare in Veneto è ormai un’esperienza consolidata sia per quanto riguarda la stomia che l’assorbenza. Abbiamo rilevato il bisogno del paziente e poi cercato una soluzione. I produttori oggi sul mercato ci sono – spiega – e possono garantire una risposta, ma esiste una rete nella regione per portare a compimento tutto il percorso. Tutto parte dalla prescrizione del clinico e finisce al domicilio”.
Si sono chiusi gli Home care Days: un’iniziativa con decine di ospiti per riflettere sul futuro dei servizi domiciliari in sanità