I dati sono il nuovo petrolio. Una convinzione ormai trasversale a tutti i settori che è vera anche nell’ambito della salute, un settore in profonda trasformazione che è progressivamente impattato dalla digitalizzazione e che deve essere ripensato per arrivare ad un modello che ponga completamente al centro il paziente ma che contemporaneamente garantisca la sostenibilità del sistema, basandosi anche sulla collaborazione e l’interoperabilità dei vari attori che operano in sanità.
Si è parlato di questi temi a Digital Health Focus, l’evento organizzato da Netcomm con AboutPharma e la collaborazione di Assolombarda, per indagare il processo di trasformazione digitale della salute e il nuovo patient journey all’insegna di un approccio pragmatico.
“Le persone sono sempre più connesse – esordisce Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il Digital Hub italiano per l’evoluzione delle imprese verso i consumatori digitali nel mondo -. Mobility, Virtual Reality, Big Data, Cloud, IoT, wearables, AI e machine learning, insieme alla blockchain stanno creando un ricco patrimonio che va saputo raccogliere”.
La popolazione italiana, sottolinea Liscia, è già pronta per avere servizi allineati con il digitale, anche in ambito sanitario, dove già utilizzano dispositivi wearables, applicazioni per la salute e acquistano online prodotti per il benessere (sono già 700 i soggetti autorizzati alla vendita online). “La digitalizzazione è quindi una grandissima occasione, anche alla luce del fatto che il costo della salute cresce del 3% l’anno e la spesa sanitaria impatta per il 9% sul PIL”.
Delle evidenze che però non trovano pieno riscontro nella realtà dal momento che la spesa e gli investimenti per la digitalizzazione della salute in Italia sono ancora limitati, come sottolinea il Politecnico di Milano. “Quello che occorre è un approccio basato sulla generazione di valore per l’intero ecosistema della salute – puntualizza Liscia –, su dati misurabili per la cura del paziente e una maggiore collaborazione”.
“Al centro dell’e-Health c’è il paziente ma gli asset per la ricostruzione del sistema devono toccare vari punti: l’infrastruttura, gli standard e interoperabilità, la gestione dei processi It, e la legislazione, le policy, la compliance. E’ chiaro che uno dei fattori fondamentali sono i dati, il vero motore del cambiamento per sviluppare e supportare la ricerca in questo settore”.
Con questo incontro Netcomm ha voluto fare il punto su come sta cambiando la sanità anche grazie alle nuove tecnologie, che hanno portato ad un cambiamento nel comportamento del cittadino – paziente, che si aspetta servizi che siano in linea con questa sua esperenzialità digitale.
“Quello che ci aspettiamo e che sta capitando in diversi Paesi – conclude Liscia – è quello che tecnicamente viene chiamato e-Health, cioè che la sanità digitale possa essere una grande opportunità per ridurre i costi di sistema, migliorare le prestazioni e la qualità della salute sia a livello individuale del singolo cittadino sia a livello sociale.
L’intero ecosistema necessita di essere ripensato secondo un criterio chiamato tecnicamente ‘value based health’ perché le tecnologie sono in grado di incidere sul sistema dei processi, dell’erogazione dei servizi e del benessere in un’ottica che deve essere di interoperabilità tra i presidi sanitari e informatici, di sempre maggiore ingaggio e coinvolgimento del paziente e di condivisione dei processi di benessere terapeutici e diagnostici, parte integrante del miglioramento del benessere complessivo della società contemporanea”.