Negli ultimi anni anche le organizzazioni sanitarie sono finite nel mirino delle violazioni dei dati, il cui numero è cresciute esponenzialmente. I fatti evidenziano la necessità urgente di intervenire con misure di sicurezza strutturate per proteggere l’organizzazione da minacce informatiche sempre più sofisticate.
Sangfor Technologies Italia da anni è sensibile a questo settore e si è impegnata concretamente: oggi l’azienda offre una suite completa di soluzioni di sicurezza, cloud e infrastruttura all’avanguardia in grado di proteggere le aziende sanitarie.
Il vendor è specializzato in Cloud Computing e Cybersecurity, con un’ampia gamma di prodotti e servizi, tra cui Infrastruttura Iperconvergente, Infrastruttura Desktop Virtuale, Firewall di Nuova Generazione, Internet Access Management, Endpoint Protection, Protezione dai ransomware, Network Detection & Response, XDDR (Detection, Defense & Response -Rilevamento, difesa e risposta), Managed Detection & Response, ottimizzazione WAN, SD-WAN e Sase (Sangfor Access Secure).
Nata nel 2000, l’azienda è cresciuta progressivamente grazie alla sua vocazione verso l’innovazione e oggi conta oltre 9.500 dipendenti in oltre 60 filiali nel mondo. Sangfor è sbarcata in Italia nel 2018, sei anni fa, e nel nostro Paese si occupa di fornire un servizio tempestivo e professionale con un supporto locale dedicato e una rete capillare di partner per commercializzare l’offerta. Il team italiano è composto attualmente da 23 persone ma è in continua crescita, tanto che l’obiettivo è raggiungere i 40 dipendenti entro la fine del 2024, grazie alla risposta più che positiva del mercato italiano, dove la società sta crescendo e guadagnando progressivamente quote di mercato.
Abbiamo parlato con Francesco Addesi, Country Manager Italia di Sangfor Technologies, per comprendere meglio la mission, la strategia e l’approccio della società nel nostro Paese, indagando anche le principali tendenze e gli obbiettivi rispetto al futuro.
“L’obiettivo di Sangfor è fornire soluzioni chiavi in mano all’utente finale all’interno della sua infrastruttura. Sangfor è un vendor con un focus sull’infrastruttura e la security ed è l’unica realtà a livello europeo a offrire sia la parte infrastrutturale, sia la parte di sicurezza. Proprio nell’ambito security, nel 2022 abbiamo introdotto il nostro NDR (Network Detection and Response), Sangfor Cyber Command, mentre abbiamo di recente introdotto anche la parte SASE (Secure Access Service Edge), che consente una forte semplificazione grazie alla possibilità di riunire le diverse tecnologie in un unico agent per la loro gestione e il loro monitoraggio e sulla quale inseriamo la nostra parte infrastrutturale”.
Per portare il suo progetto sul mercato, Sangfor in Italia si affida a un ecosistema di partner e distributori, adottando un modello di vendita completamente indiretto…
“Sangfor segue un modello 100% canale e si avvale di una rete di distributori che si occupa di importare le soluzioni e di rivenderle ai system integrator con cui collaboriamo. Il nostro obiettivo è creare partnership a valore aggiunto affiancando i system integrator in tutte le fasi del processo di vendita. L’head quarter italiano di Sangfor si trova a Gallarate ma siamo presenti in tutta Italia grazie ai nostri Sales Director, Sales e PreSales sul territorio.
In questo momento lavoriamo con più di 4.000 clienti e collaboriamo con circa una quarantina di partner completamente focalizzati sulle nostre soluzioni. L’anno scorso abbiamo toccato 120 System Integrator e di questi circa 40 lavorano con noi in maniera continuativa. Lo scopo è triplicare i numeri di partner con cui andare a lavorare con uno scouting mirato su soggetti che siano confacenti al nostro modus operandi e abbiano i nostri stessi valori”.
Perché è importante trovare un partner che fa al caso vostro?
“Per ottenere dei risultati è fondamentale avere un trust molto spinto con i partner scelti, anche perché Sangfor offre un ottimo supporto dal punto di vista della formazione, della prevendita e del supporto post-vendita. I partner che vogliamo portare a bordo, quindi, devono avere tra i loro requisiti quello di mirare a fornire servizi e non solo prodotti. Noi forniamo la tecnologia, loro possono trasformarsi in veri e propri fornitori di servizi”.
Una strategia vincente, visti i numeri. Abbiamo già accennato alle specializzazioni di Sangfor: infrastruttura e sicurezza. Qual è più in dettaglio la vostra proposta tecnologica?
“Sangfor si focalizza sue due linee di prodotti: infrastruttura, quindi cloud, e sicurezza. Sangfor propone un cloud ibrido che comprende non solo soluzioni presso il cliente o il partner ma soluzioni hybrid, cioè la possibilità di avere l’infrastruttura on-premise ma anche di replicarla o di averla in disaster recovery presso il partner o viceversa, oppure soluzioni miste.
Il tutto si coniuga con la parte di cybersecurity in un approccio completamente sinergico dove ogni parte riesce a vivere singolarmente. Ogni nostra soluzione vive di vita propria, così come il nostro Cyber Command, ma nel momento in cui le varie soluzioni iniziano a lavorare insieme riescono a essere più incisive e a portare maggiori vantaggi. Ovviamente la proposta è modulare e non è raro il caso in cui il cliente inizi a collaborare con noi scegliendo una soluzione specifica per poi arrivare ad abbracciare l’intera proposta. Questo modo di lavorare ci permette di dare un notevole valore aggiunto nella proposizione delle nostre soluzioni ai clienti”.
A proposito di valore aggiunto, testimoniato da tanti riconoscimenti anche a livello internazionale: cosa vi distingue dagli altri player presenti sul mercato? Qual è il punto di forza di Sangfor?
“Il primo punto di forza di Sangfor è senza dubbio la visione sul lungo periodo, cercando di anticipare le esigenze e le tendenze del mercato; ad esempio, abbiamo elaborato prima degli altri l’idea del Cyber Command e di un approccio SASE, arrivando progressivamente a concretizzarli e portarli ai nostri clienti”.
Come è messa l’Italia rispetto alle altre country per Sangfor?
“Come detto, abbiamo aperto i nostri uffici in Italia nel 2018 e stiamo crescendo molto bene. Nel 2022 abbiamo avuto una crescita esplosiva del 150% mentre il 2023 è stato un anno più di consolidamento e per questo 2024 ci aspettiamo di ottenere ottimi risultati. L’Italia sta funzionando come apripista per il resto del mercato europeo: il nostro Paese è il centro stella dove si gestisce la rivendita di Sangfor in tutta Europa e anche in parte dell’Africa. Quindi l’Italia si dimostra essere un mercato molto ricettivo sulle tecnologie valide. Anche i nostri concorrenti hanno delle tecnologie forti, ma la possibilità di gestire tutte le soluzioni da un’unica dashboard indubbiamente fa la differenza e ci aiuta a offrire all’utente finale un maggior livello di sicurezza e di qualità dell’infrastruttura, con un costo accessibile per aziende di ogni dimensione.
Se fino a ieri, infatti, la prerogativa di una security elevata era solo per chi aveva a disposizione un budget molto alto, con Sangfor anche il cliente che dispone di investimenti più limitati può andare a costruire il suo percorso di una security migliorabile con il tempo. Altro nostro punto di forza è che siamo molto operativi e pragmatici, quasi come fossimo un system integrator con la voglia e la capacità di sporcarci le mani”.
Un altro punto distintivo di Sangfor è l’impegno verso il sociale. A questo proposito, ci sono delle storie di successo che potete raccontarci?
“Senza dubbio posso citare la donazione che Sangfor ha fatto a un istituto scolastico a cui ha regalato, attraverso un partner, 30 licenze Endpoint Secure. Un’iniziativa a cui abbiamo aderito con entusiasmo per dimostrare come la parte di security è oggi sempre più imprescindibile anche nel mondo della scuola. Proprio per questo Sangfor spera, come già avviene in altre country, di iniziare anche in Italia un percorso di formazione con corsi di cybersecurity all’interno di università e scuole. Tra i nostri clienti vantiamo già delle prestigiose università come l’Università della Calabria e numerosi istituti scolastici sia pubblici sia privati. Nel 2021 Sangfor ha inoltre fondato la Sangfor Public Welfare Foundation per realizzare progetti di welfare pubblico”.
Dopo aver compreso la strategia e l’offerta di Sangfor e aver capito la sua vocazione di non perdere mai di vista il futuro, mi piacerebbe capire quali saranno i prossimi trend: cosa dobbiamo aspettarci?
“La tendenza più forte è senza dubbio quella dell’intelligenza artificiale che nel mondo della cybersecurity avrà un forte impatto sugli attacchi, destinati a cambiare in maniera sempre più repentina; sarà sempre più difficile per le aziende di produzione, per le aziende della PA e per tutte le aziende in generale proteggersi in maniera efficace. Sangfor gioca ancora una volta d’anticipo grazie all’integrazione già avvenuta dell’intelligenza artificiale sul Cyber Command. L’obiettivo è offrire soluzioni all’avanguardia sia dal punto di vista infrastrutturale sia di security. Molti vedono i mondi dell’infrastruttura, quindi del cloud, e quello della security, separati e slegati ma non è così perché si stanno progressivamente integrando. Sangfor da sempre li vede come complementari e approccia quindi la security sulla base di questa idea. Chi meglio di chi si occupa di infrastruttura e security è in grado di proteggere l’infrastruttura stessa? Sangfor già fa entrambe le cose quindi si trova in una posizione privilegiata per rispondere ai nuovi bisogni delle aziende”.
Sulla base di queste evoluzioni e questo irrompere prepotente dell’intelligenza artificiale, cosa consigliate alle aziende per proteggersi in maniera adeguata?
“La nostra idea è che le aziende debbano adottare un approccio Zero Trust, di nessuna fiducia. A livello di security infrastrutturale non basta essere compliance con le regolamentazioni e avere tutti i documenti a posto, ma occorre essere sicuri di avere una buona strategia di difesa basata sul backup, sul Disaster Recovery, sulla continuità operativa e sulla difesa Cyber a 360 gradi (NDR, XDDR), perché bisogna avere chiaro che, se si viene attaccati, ad avere dei problemi è la stessa azienda, con fermi della produzione o del servizio erogato e danni economici e reputazionali correlati. Da parte delle aziende occorre una maggiore praticità”.
Abbiamo già parlato del fatto Sangfor conta di crescere e di portare a bordo nuovo personale e nuovi partner, ma sul lungo periodo quali sono i vostri obiettivi?
“L’obiettivo principale di Sangfor è diventare uno dei primi vendor italiani, sia a livello di infrastruttura sia di security. In Europa nessuna azienda ha il vantaggio competitivo che abbiamo noi, quindi ci proponiamo di diventare un punto di riferimento tecnologico per la crescita nella digitalizzazione delle aziende italiane. Miriamo ad essere riconosciuti come vendor leader nell’innovazione tecnologica e sono convinto che abbiamo tutti gli strumenti per raggiungere questo traguardo”.