Ponto soccorso Tracker (PS Tracker) è il nuovo sistema sviluppato da Liguria Digitale che permette a familiari e amici di monitorare il percorso di un paziente in pronto soccorso direttamente sul proprio telefonino, pc o tablet. PS Tracker è, infatti, sia integrato nella app Salute Simplex, insieme a tutti i servizi sanitari digitali a disposizione del cittadino, sia consultabile attraverso il sito pstracker.regione.liguria.it.
L’utilizzo è semplice: al momento dell’accesso in ospedale, il paziente riceve un codice univoco per accedere al servizio, formato da una lettera e sei cifre, oltre alle istruzioni da inviare a chi si desidera monitori la propria permanenza in pronto soccorso.
Come funziona PS Tracker
Con PS Tracker familiari e amici possono così ricevere aggiornamenti costanti su:
- l’area del pronto soccorso nella quale il paziente si trova
- il codice colore di priorità che gli è stato assegnato
- le prestazioni a cui il paziente viene sottoposto
- lo stato di trattamento, ovvero in che fase del percorso si trova il paziente (es: in attesa di valutazione medica, presa in carico, dimesso, ricoverato etc…)
Il servizio PS Tracker, che al momento sarà disponibile in via sperimentale da martedì 5 novembre all’Ospedale Policlinico San Martino di Genova ma predisposto per l’estensione a tutti gli ospedali della Liguria, permette a chi si trova in ospedale, non solo di decidere chi potrà seguire la sua permanenza in pronto soccorso, ma anche di non doversi preoccupare di avvisare o informare in prima persona i propri cari. Inoltre, consente di ridurre o azzerare gli spostamenti fisici e migliora l’assistenza ai pazienti perché medici e infermieri non devono sottrarre tempo al loro lavoro per informare i familiari sulle condizioni dei loro congiunti.
Ps Tracker si aggiunge ai canali d’informazione già presenti, senza sostituirli, e in caso si debba raggiungere la struttura ospedaliera fornisce le indicazioni stradali attraverso la geolocalizzazione. Per chi ha già installato l’app Salute Simplex, PS Tracker comparirà automaticamente nell’elenco dei servizi disponibili. Nel caso non fosse presente, basterà aggiornare la app all’ultima versione.
Il percorso di pronto soccorso di un paziente si ritiene concluso (e quindi la app PS Tracker interrompe gli aggiornamenti) quando si verifica uno dei seguenti casi:
- abbandono spontaneo prima della visita medica
- abbandono spontaneo dopo visita medica
- il paziente viene ricoverato
- il paziente rifiuta il ricovero
- il paziente viene dimesso
Alcuni casi particolari
Il monitoraggio di PS Tracker seguirà il paziente per tutta la durata della sua permanenza in pronto soccorso; poi, per motivi di privacy i dati verranno cancellati dopo 4 ore. In caso di dimissioni serali o notturne (fra le 20 e le 6) gli aggiornamenti resteranno visibili fino alle ore 10 del mattino successivo: in questo modo durante la notte chi è in attesa di informazioni non rischia di perdere eventuali notizie sul percorso del proprio congiunto.
In alcuni casi particolari, come il passaggio in codice rosso o nero, gli aggiornamenti di PS Tracker si chiuderanno con la comparsa di un messaggio, con numero telefonico di riferimento, che invita a contattare il personale sanitario.
Il codice univoco di accesso non viene fornito a pazienti minorenni, a quelli impossibilitati a rilasciare il consenso informato, a chi arriva in codice rosso ma anche a chi viene inserito nel cosiddetto percorso rosa per possibili violenze di genere (in questo caso, il servizio si interrompe per tutelare la privacy del paziente e contestualmente permettere all’ospedale di attivare i protocolli previsti per questo tipo di situazioni).
Condizione essenziale per attivare il servizio PS Tracker è che il paziente entrato in pronto soccorso fornisca il consenso informato in materia di privacy.
Dichiarazioni
“PS Tracker vuole essere un supporto alle famiglie in quei momenti di smarrimento che seguono la notizia dell’arrivo di un proprio caro in pronto soccorso”, sottolinea Enrico Castanini, Direttore Generale di Liguria Digitale. “È un ulteriore passo verso la digitalizzazione della sanità, con servizi che rispondono a bisogni fondamentali, come la vicinanza a un familiare o amico in un momento difficile. Chi è a casa può seguire tutto quello che accade al proprio caro in totale trasparenza, passo per passo e in tempo reale. Inoltre, chi si trova in ospedale non dovrà più preoccuparsi di aggiornare in prima persona i propri cari. La digitalizzazione infatti ci aiuta non solo nel semplificare il lavoro ma anche nel rafforzare l’insostituibile rapporto umano con il paziente: contribuendo a ridurre l’arrivo in ospedale di parenti in cerca di notizie, PS Tracker permetterà al personale sanitario di dedicarsi con maggiore concentrazione a chi ha bisogno di attenzioni e cure”.
“Il San Martino, in quanto hub di riferimento del sistema sanitario regionale, è ben felice di essere l’ospedale tester per l’utilizzo di questa nuova applicazione”, afferma il Direttore Generale dell’Ospedale Policlinico San Martino Marco Damonte Prioli, “in attesa che poi il prodotto, una volta certificata la sua efficacia, da noi ma soprattutto dall’utenza, possa diventare un prezioso strumento anche per tutti gli altri ospedali liguri. Siamo convinti che questo strumento possa essere un valido supporto per garantire le comunicazioni con i parenti dei ricoverati dei Pronto Soccorso, rappresentando un veicolo efficace di informazione”.
“Uno dei problemi che affligge il parente di un paziente che accede al Pronto Soccorso è quello di non avere notizie tempestive”, commenta l’assessore alla sanità della Regione Liguria. “Per questo Regione Liguria, con l’assessorato alla Sanità, ha voluto fortemente il servizio PS Tracker, al fine di rendere più agevole la conoscenza del percorso a cui è sottoposto il proprio congiunto. Anche in questo caso la digitalizzazione viene incontro al cittadino ed avvicina ancora di più l’ospedale alle persone. Si tratta quindi di un servizio importantissimo che migliorerà, attraverso una comunicazione pronta, precisa ed essenziale, i rapporti tra operatori sanitari, pazienti e familiari, risolvendo anche eventuali criticità e che potrebbe stemperare le possibili tensioni che si possono generare. Tensioni che in alcuni casi, ultimamente, stanno sfociando in gravi atti di violenza fisica e verbale”.