Al via l’utilizzo del nuovo sistema di stimolazione cerebrale profonda (deep brain stimulation, DBS) in grado di erogare una stimolazione “adattativa” presso il Centro Parkinson e Parkinsonismi ASST Gaetano Pini-CTO di Milano e l’Azienda Ospedale-Università di Padova. Una tecnologia sviluppata da Medtronic, azienda attiva nell’HealthCare Technology per il trattamento del Parkinson, una malattia che compromette gravemente la mobilità, il linguaggio, il sonno, l’indipendenza e la qualità di vita dei pazienti e dei caregiver e che oggi colpisce oltre 1,2 milioni di persone in Europa e più di 10 milioni di persone in tutto il mondo. In Italia si stima che siano circa 300 mila le persone affette da questa patologia, con una prevalenza di circa 300 casi ogni 100.000 abitanti.
Per 30 anni, le persone affette da questa malattia hanno potuto beneficiare della stimolazione cerebrale profonda (DBS), una tecnologia che trasmette segnali elettrici al cervello per migliorarne i sintomi cardine della malattia.
Oggi, grazie ad un rivoluzionario progresso tecnologico e scientifico, i pazienti possono accedere ad una terapia adattativa che regola in tempo reale l’ampiezza di stimolazione, basandosi sull’attività cerebrale specifica del singolo paziente, consentendo di migliorare il beneficio della terapia.
Un traguardo che segna, con l’adozione delle tecnologie avanzate di Medtronic, significativi progressi nella gestione della malattia. In particolare, il monitoraggio dettagliato dei segnali cerebrali permette finalmente una vera personalizzazione della stimolazione basata sulle specifiche esigenze del singolo paziente, aumentandone la precisione e l’efficienza.
“E’ una rivoluzione dal punto di vista della gestione clinica dei pazienti, un significativo passo avanti verso la personalizzazione delle cure – afferma il Dott. Salvatore Bonvegna, Responsabile Ambulatorio Neuromodulazione del Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini CTO di Milano – Questi nuovi dispositivi permettono di registrare l’attività dei nuclei cerebrali, dove viene posizionato l’elettrodo, e di aggiustare in tempo reale l’erogazione della corrente in base al segnale cronicamente registrato, che riflette le specifiche esigenze del paziente e le sue attività quotidiane. I risultati preliminari – aggiunge il Dott. Bonvegna – ottenuti presso il nostro Centro nei primi cinque pazienti già in terapia con la DBS in modalità adattativa da circa un mese sono davvero molto positivi e promettenti”. Prosegue la Dott.ssa Chiara Palmisano, Ingegnere Biomedico in forza alla Fondazione Pezzoli e al Centro Parkinson e Parkinsonismi di Milano: “La possibilità di monitorare l’attività cerebrale in cronico permette di raccogliere fondamentali informazioni sull’attività cerebrale dei nostri pazienti per conoscere meglio la malattia di Parkinson e sviluppare nuove terapie”.
“La capacità di adattare, in maniera sistematica, la stimolazione al funzionamento cerebrale dei pazienti in base alle diverse caratteristiche cliniche, che si aggiunge alla possibilità di direzionare il segnale – spiega il Prof. Angelo Antonini, Responsabile Unità Parkinson AOU di Padova – rappresenta un evento epocale nello sviluppo della terapia di stimolazione del Parkinson, che finora invece non è mai stata personalizzata, ma è sempre stata somministrata con impostazioni standard indipendentemente da quelle che sono le fluttuazioni giornaliere dei sintomi. Oggi, grazie a questa nuova tecnologia, è possibile identificare il punto giusto da stimolare, ma soprattutto è possibile leggere il funzionamento dei circuiti cerebrali e modularli individualmente adattandoli alla persona, al suo quotidiano a seconda dell’attività che svolge”.
La terapia sarà presto disponibile in altri centri di riferimento in tutta Italia.
“Siamo la prima azienda al mondo ad offrire un sistema DBS completo e abilitato a registrare in modo cronico i segnali cerebrali, e ora abbiamo potenziato questa innovazione con la modalità di stimolazione “adattativa” per permettere ai pazienti con il Parkinson una migliore qualità di vita” dice Domenico De Paolis, vicepresidente di Neuromodulation International presso Medtronic “Pazienti e clinici hanno atteso questi miglioramenti della tecnologia, che rappresentano un ulteriore passo trasformativo nella nostra capacità di personalizzare la terapia per le persone affette da Parkinson”.