I robot in sala operatoria sono ormai realtà. Ma in questo settore le “macchine” non sono progettate per sostituire l’uomo. I sistemi tecnologici supportano infatti il chirurgo per interventi mininvasivi, sempre più precisi e conservativi. L’obiettivo è un minor trauma chirurgico, maggior precisione nell’impianto e un recupero più rapido. Come nel caso del sistema robotico Navio, presente all’Ospedale San Carlo di Nancy dal 2019.
Nel triennio 2019-2022 sono stati eseguiti quasi 500 interventi con il Robot Navio, di cui circa 200 nel 2022, collocando l’ospedale romano di GVM Care & Research tra i primi 3 ospedali in Europa per casistica triennale di impianti robotici al ginocchio e al primo posto in Italia per numero di procedure UKA robot assistite (Unicompartmental Knee Arthroplasty – protesi monocompartimentale del ginocchio).
Con una media giornaliera di 8 interventi, l’Ospedale San Carlo di Nancy si riconferma nella top 3 del report regionale del Lazio per numero di protesi al ginocchio (fonte: P.Re.Val.E. Lazio 2022).
“Sono particolarmente orgoglioso dei traguardi raggiunti in questi primi 3 anni di utilizzo della tecnica robotica associata alla chirurgia protesica di ginocchio e questa esperienza ha migliorato il nostro approccio a tale chirurgia costringendoci ad alzare il nostro livello tecnico. Ritengo che l’utilizzo del robot costituisca già oggi una realtà consolidata dalla quale non si potrà più prescindere in futuro per garantire risultati sempre migliori ai nostri pazienti ed il nostro centro si pone l’obiettivo ambizioso di diventare un punto di riferimento per tutti i colleghi che desiderano avvicinarsi a questo tipo di tecnologia; l’esperienza maturata in questi tre anni mi ha convinto inoltre ad allargare l’utilizzo della chirurgia robotica che a breve inizierò ad utilizzare anche per la chirurgia protesica dell’anca grazie al continuo sviluppo di nuovi sistemi robotici sempre più performanti” commenta il dott. Mario Tartarone, Capo Dipartimento del Reparto di Ortopedia e Traumatologia e responsabile dell’Unità di Chirurgia Protesica dell’Ospedale San Carlo di Nancy.
Il robot Navio non sostituisce il chirurgo ma ne supporta l’expertise, consentendo un’accurata pianificazione dell’intervento, personalizzato sull’anatomia e sul movimento specifico dell’articolazione del paziente. Dei sensori che ricostruiscono un’immagine 3D delle superfici articolari permettono di definire il posizionamento esatto e la misura precisa delle componenti protesiche ma soprattutto consentono di ripristinare un accurato bilanciamento legamentoso del ginocchio. In sala operatoria poi, durante l’intervento, il “manipolo robotico” computer-assistito guida l’esecuzione del chirurgo. I pazienti candidati ad un intervento di protesica di ginocchio sono sia anziani, a causa della degenerazione dell’articolazione, sia giovani, spesso a causa di traumatismi sportivi o stradali.
Un’ulteriore novità che vede l’Ospedale San Carlo di Nancy accanto a centri d’eccellenza di tutto il mondo è il programma di monitoraggio per il follow up a lungo termine della chirurgia protesica robotica. L’Ospedale romano di GVM Care & Research infatti fa parte, insieme ad altre strutture in Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania, Spagna, Sud Africa, Paesi Bassi e Belgio, del Robotics Registry, progetto che verrà avviato nel primo quadrimestre del 2023 e vuole porre le basi per nuovi standard di cura nel campo della robotica in sala operatoria.
Si tratta di un monitoraggio con partecipazione attiva del paziente, che potrà fornire tramite un’app installata sullo smartphone dati sul proprio percorso pre e postoperatorio; d’altro canto anche l’équipe medica può analizzare i dati pervenuti per monitorare il percorso terapeutico sia del singolo paziente sia, su larga scala, di tutti i pazienti coinvolti nel progetto a livello EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), utili anche alla eventuale produzione di pubblicazioni scientifiche.
L’obiettivo del progetto è dimostrare l’efficienza della tecnologia robotica nelle procedure di protesica totale e monocompartimentale per il miglioramento dello standard di cura offerto ai pazienti e per l’ottimizzazione dei percorsi terapeutici proposti dalle cliniche mediante l’analisi di dati raccolti sulla piattaforma Robotics Registry, consultabile dal Personale Sanitario e Amministrativo delle Strutture Ospedaliere coinvolte nel progetto e da Smith+Nephew (casa produttrice, tra gli altri, del Navio).