La sanità si trova a dover fare i conti con tagli e carenza di personale a fronte di un continuo incremento delle spese dovute tra l’altro alla pandemia di Covid-19 e a un innalzamento dell’età media che porta a una crescita esponenziale dei soggetti fragili e con patologie croniche. Tra le attività più dispendiose portate avanti dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN) troviamo senza dubbio quelle relative alle operazioni chirurgiche. Oggi è però possibile arrivare a gestire digitalmente questo tipo di attività e i blocchi operatori grazie all’adozione di sistemi di ORM (Operating Room Management). A questi sistemi Ascom ha dedicato il white paper gratuito DISPONIBILE QUI dal titolo “I vantaggi dell’Operating Room Management nella digitalizzazione del blocco operatorio. Caratteristiche, funzionalità e casi d’uso”.
Le ultime ricerche a livello globale parlano di una crescita complessiva continua per il mercato dei software ORM, la cui adozione dovrebbe quasi raddoppiare in 5 anni, passando dai 2,4 miliardi di dollari del 2020 ai 4,4 miliardi entro il 2025. L’adozione di sistemi ORM servirà per aumentare i volumi degli interventi, anche a fronte di una domanda dei cittadini in continuo aumento, contemporaneamente migliorando le capacità di utilizzo delle sale operatorie e razionalizzando la spesa sanitaria.
ORM: supporto dal PNRR
La sempre maggiore importanza dell’impiego di tecnologia in ambito sanitario è dimostrata anche dalla Missione 6 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), dedicata alla voce Salute, che prevede investimenti pari a 15,63 miliardi di euro in ambito digitale.
La digitalizzazione del comparto sanitario, nell’intento del legislatore, porterà di fatto ad una ottimizzazione, termine che comprende anche una riduzione della spesa soprattutto in quei reparti ospedalieri, come le unità chirurgiche, che generano i maggiori costi. La riduzione dell’impatto economico nell’erogazione di queste prestazioni deve però andare di pari passo a un miglioramento della qualità delle prestazioni mediche minimizzando il rischio clinico per i pazienti, tutelandone la sicurezza e contemporaneamente monitorando il corretto utilizzo delle risorse. Questo è proprio il motivo per cui nascono gli ORM, che sulla base di quanto detto sono senza dubbio da inserire tra le principali priorità di analisi del management in Sanità.
ORM: caratteristiche e vantaggi
L’ORM si colloca tra quei sistemi data-driven che raccolgono i dati sul campo per restituire informazioni di valore alle persone che possono, così, attuare un miglioramento dei processi continui di loro pertinenza. In particolare, l’ORM consegna al personale clinico e agli amministratori tutti i dati clinici e finanziari che si riferiscono a ogni singola procedura chirurgica supportando il processo chirurgico nella sua completezza: dalla pianificazione alla preparazione e dall’esecuzione alle analisi. Il software funziona grazie ad alcuni appositi moduli integrati tra loro (pianificazione, cartella anestesiologica, gestione del percorso chirurgico, gestione dei materiali e dello strumentario e registro operatorio) ognuno dei quali traccia sia il percorso del paziente sia quello dei materiali impiegati durante l’intervento chirurgico.
I principali vantaggi dell’adozione di un sistema di ORM, che l’omologo sistema informativo è in grado di mettere a fattor comune di ospedali e AUSL, si possono riassumere in quattro punti: risparmio di tempo e riduzione degli errori manuali; monitoraggio in tempo reale del blocco operatorio; ottimizzazione del flusso documentale pre e post-operatorio; miglioramento nella gestione delle scorte e dei materiali.
ORM: uno studio nell’ambito della Chirurgia Ortopedica
Per dare maggiore sostanza al discorso teorico sugli ORM il white paper di Ascom (DISPONIBILE QUI) prende in esame anche un recente studio condotto da Regione Campania, Formez, Università Federico II e CIRPA, che hanno analizzato la fattibilità di un Operating Room Management System a beneficio della chirurgia ortopedica delle Aziende Ospedaliere “Ospedale dei Colli” e “Santobono Pausilipon”. In concreto l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna ha portato avanti una simulazione che ha evidenziato i benefici che si potrebbero ottenere nelle varie fasi del percorso chirurgico, nonché più in generale in termini di maggiore efficienza ed efficacia. Secondo lo studio, in termini di risparmio sui costi, le sale di chirurgia ortopedica degli “Ospedali dei Colli” potrebbero arrivare a risparmiare in un anno il 12,80% sul proprio bilancio, per un ammontare pari a 576.011 euro, mentre l’incidenza per il “Santobono- Pausilipon” sarebbe del 15,64%, per un controvalore di 234.609 euro su base annua.
La proposta di Ascom: Digistat Surgery
Per rispondere ai bisogni crescenti delle strutture sanitarie sia pubbliche che private, Ascom ha pensato alla soluzione Digistat Surgery, un sistema per la gestione dei dati clinici capaci di coprire ogni singola fase dell’assistenza perioperatoria: programmazione dei casi, supporto per schede anestesiologiche, assegnazione delle sale operatorie, stato e pianificazione delle scorte, monitoraggio in tempo reale delle sale operatorie e delle procedure, individuazione dei pazienti e acquisizione automatica dei dati dei dispositivi medici collegati. La soluzione è dotata di un’interfaccia touch screen semplice e intuitiva, che ne facilita l’apprendimento da parte degli end user, si integra con i sistemi esterni maggiormente diffusi nei contesti ospedalieri quali PACS, RIS, ADT ecc.
Ascom Digistat Surgery è una soluzione modulare che prevede un’implementazione in fasi che tengono conto delle esigenze specifiche dei reparti e dei blocchi operatori da digitalizzare. Oltre a essere estremamente personalizzabile, possiede un punto di forza in Ascom, fornitore internazionale di soluzioni incentrate sull’ICT in ambito sanitario che accompagna le organizzazioni nei loro percorsi di digitalizzazione dei processi e delle attività mission-critical.