La medicina predittiva è il futuro? Sicuramente è un campo dell’assistenza sanitaria in via di grande sviluppo, e per quanto riguarda la ricerca l’Ospedale G. Gaslini è tra i primi enti in Italia a supportarla. Nei giorni 8 e 9 Febbraio presso il Centro Formazione dell’Istituto a Villa Quartara è stato organizzato un convegno per unire tutti gli attori dei percorsi di medicina predittiva nazionali. L’obiettivo infatti è quello di facilitare l’interazione dei vari progetti di ricerca italiani, promuovendo una forte comunità nazionale ben inserita nei programmi europei.
Il progresso della medicina predittiva si basa sull’uso di informazioni genetiche, molecolari e cliniche per prevedere il rischio di sviluppare malattie, diagnosticarle precocemente, prevenirle identificando i pazienti che potrebbero beneficiare di terapie specifiche, personalizzando i piani di trattamento in base alle caratteristiche individuali di ciascuno. Questo approccio si distingue dalla medicina tradizionale, che spesso si basa su linee guida generali e protocolli di trattamento standardizzati per gruppi di pazienti. Le applicazioni più frequenti della medicina predittiva sono l’identificazione di persone con una elevata possibilità di sviluppare ad esempio tumori, malattie cardiache o diabete.
Un percorso che richiede però una rigorosa attenzione alla sicurezza dei dati e agli aspetti etici. L’Europa attraverso l’iniziativa 1+ Million Genomes (1+MG) mira a creare un’infrastruttura che consenta un accesso sicuro alle informazioni, per una ricerca più efficace e una migliore elaborazione e programmazione delle politiche sanitarie.
“Un punto critico, per la maggior parte delle malattie, è la necessità di disporre di dati medici del più ampio numero di pazienti da analizzare – spiega Domenico Coviello, direttore del Laboratorio di Genetica Umana del Gaslini -. Fino ad oggi, la ricerca ha utilizzato coorti di pazienti con numeri relativamente limitati per ogni specifico studio, focalizzato su una condizione. L’assistenza sanitaria per la popolazione generale inoltre è rimasta esclusa dalla ricerca; mentre bisognerebbe unire le due attività in un unicum, così da individuare i marcatori biologici che indicano i cambiamenti molecolari precoci che danno origine alle diverse condizioni patologiche nell’essere umano”.
“Gli studi sulla medicina predittiva al Gaslini sono in costante evoluzione – continua Angelo Ravelli, direttore scientifico dell’Istituto -. Pertanto è ancora più importante aderire all’iniziativa europea 1+ Million Genomes, che consente di creare una rete europea fondamentale non solo ai fini della ricerca stessa, ma anche per le future applicazioni cliniche”.