La sanità ruota attorno a un grande paradosso: sebbene la sua priorità sia prendersi cura della salute delle persone, risulta allo stesso tempo uno dei principali attori che contribuiscono alla crisi climatica, responsabile a sua volta di effetti dannosi sulla salute. Ospedali, cliniche, fabbriche di apparecchi medicali e farmaci concorrono infatti al 4,4% delle emissioni globali di CO2, e le cause sono da ricercare principalmente nella catena di approvvigionamento, nell’alta intensità energetica necessaria per alimentare le macchine o climatizzare le strutture sanitarie.
A farne le spese, secondo il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) dell’Onu, sono soprattutto le categorie più vulnerabili, come bambini e anziani, sempre più esposti a malattie croniche come l’asma e problemi cardiovascolari. La rivista medica “The Lancet” ha definito la crisi climatica come la più grande minaccia sanitaria mondiale del ventunesimo secolo.
Come fare per invertire questo paradigma e realizzare sistemi sanitari sostenibili?
Nell’ottica di guidare il settore nella transizione verso un futuro più sano Philips ha lanciato “Care Means The World”, una piattaforma globale che incarna la propria visione dell’assistenza sanitaria di domani. Una Sanità che, sempre più consapevole della stretta correlazione che esiste tra salute umana e salute ambientale, si assume la responsabilità di fornire cure di qualità, accessibili a coloro che ne hanno bisogno, impegnandosi al contempo a minimizzare il proprio impatto ambientale.
Come fa Philips attraverso soluzioni tecnologiche all’avanguardia ed efficienti sia sotto il profilo clinico che quello energetico, sviluppate secondo principi di eco design e di economia circolare. Un approccio che implica già dalla fase di progettazione la riduzione del consumo di energia e di risorse naturali e la messa al bando di sostanze nocive o pericolose. Non solo, Philips, che ha raggiunto la carbon neutrality nelle sue operation già dal 2020, adotta principi di circolarità lungo l’intero ciclo di vita in modo da creare valore aggiunto per l’ambiente e massimizzare il valore delle apparecchiature stesse.
Applicazione tangibile di questo modo di operare è rappresentato dall’innovativo magnete Blue Seal per risonanza magnetica che impiega solo 7 litri di elio rispetto ai 1.500 utilizzati dai magneti tradizionali e che non necessita di alcuna ricarica lungo l’intero ciclo di vita. L’installazione di oltre 860 unità installate nel mondo ha permesso di risparmiare più di 1,5 milioni di litri di elio a livello globale. Si tratta di una vera e propria rivoluzione per il settore della sanità che assorbe circa il 20% di tutto l’elio, risorsa non rinnovabile e preziosa per le cure, presente sul pianeta.
Parlando di economia circolare, un altro aspetto importante riguarda il riutilizzo dei materiali che può arrivare in media fino all’80% di una apparecchiatura, o il ricondizionamento della stessa, prolungandone il ciclo di vita, senza tuttavia comprometterne qualità, sicurezza e performance.
Attraverso l’adozione di soluzioni tecnologiche efficienti da un punto di vista energetico e che hanno un minor impatto sull’ambiente, il settore sanitario può contribuire alla decarbonizzazione dell’assistenza in modo tale che, come sottolinea la campagna “Care means the world” di Philips “le migliori cure per il paziente non colpiscano il pianeta”.